Berrettini non tradisce al servizio, Sinner puntuale a rete: finisce 6-4 7-5, siamo in semifinale!
I fantasmi di un anno fa, di nuovo a Malaga. Lorenzo Musetti torna sul campo dove aveva raccolto solo una sconfitta (contro la Serbia) nella cavalcata trionfale di un anno fa dell’Italia in Coppa Davis, ma non riesce a sbloccarsi.
Contro l’Argentina, gli azzurri si affidano al carrarino per il singolare d’apertura del tie, ma Francisco Cerundolo lo mette alle corde e dopo aver piazzato il break decisivo nel primo set, ha preso in mano il match nella seconda frazione, senza mai dare al numero 17 del ranking ATP alcun margine per rientrare.
Male con la prima (44% al primo set, 48% in totale), male sulle tante palle break avute soprattutto nei primi game della serata – Cerundolo ha concesso chance cambiare l’inerzia in ogni game al servizio nel primo set, tranne che in quello che è valso l’1-0 – alla fine quello che è costato davvero a Musetti è stato il gioco in risposta.
Il 6-1 del secondo set sfalsa chiaramente le statistiche dell’azzurro, ma anche nel primo (pur con due break) ha concretizzato il 44% dei punti in risposta, contro il 53% dell’argentino.
Più concreto, soprattutto nei momenti decisivi. Perché gli errori ci sono stati anche per lui (specie in volée), ma ha saputo rimediare al meglio.
E dire che aveva iniziato portandosi sul 2-0, Musetti, sfruttando un doppio fallo dell’argentino sulla palla break.
Solo che non ha consolidato il vantaggio, scena che si rivedrà quando (ritrovatosi sotto 4-3) riuscirà a sfruttare gli errori di Cerundolo per un altro break. Ma dal 4-4, di fatto, crolla.
Si trova 0-40 sul servizio, sbaglia col rovescio e manda il classe ’98 a servire per il set.
E la striscia di palle break si interrompe qui: dopo averne racimolata almeno una in ogni turno di servizio dell’argentino, Musetti resta a secco. Game a zero, 6-4 per Cerundolo e Argentina ad un passo dal vincere il primo match.
Jannik Sinner (ITA) b. Sebastian Baez (ARG) 2-0 (6-2, 6-1)
Chiamato a tenere in piedi l’Italia, Jannik Sinner risponde ancora presente.
Proprio come un anno fa, ai quarti di finale, l’altoatesino gioca il singolare determinante per tenere in corsa gli azzurri.
L’Argentina, avanti 1-0, schiera il proprio miglior singolarista, Sebastian Baez.
Precedenti per nulla positivi: due successi su due per l’italiano, entrambe sul cemento a Shanghai nel 2023 (3-6, 6-3, 6-2) e all’Australian Open di quest’anno (6-0, 6-1, 6-3), vinto proprio da Sinner.
Mette subito il piede nell’acceleratore, Sinner, che trova il break a zero per il 3-1 e consolida immediatamente il vantaggio acquisito.
Trema solo sul 4-2, col primo doppio fallo di serata e un errore di rovescio che fa sperare il classe 2000.
Ai vantaggi, però, stecca di dritto e mette Sinner in condizione di chiudere il primo set in risposta.
È 5-2 e deve ricorrere a ben sei set point per chiudere i conti di rovescio, in avanzamento a rete.
Se possibile, Sinner alza ulteriormente il proprio livello nel secondo set, con soli 7 errori non forzati.
Il risultato parla da sé: un 6-1 che non è un 6-0 solo perché Baez si salva nell’ultimo game in battuta tenendo l’azzurro a 30 e chiudendo con un ace centrale il punto della bandiera.
Per l’altoatesino è il decimo successo in singolare in Davis e anche stavolta porta a casa una vittoria capitale per l’Italia, che resta ancora in corsa per la semifinale: il tie è sull’1-1 e si deciderà al doppio.
Jannik Sinner e Matteo Berrettini firmano il “salva Italia”
Un match tirato e pieno di tensione dopo il match perso da Lorenzo Musetti e il pare di Jannik contro Baez. Dentro o fuori.
La scelta di Volandri cade su Jannik Sinner e Matteo Berrettini, i “Sinnettini”.
Si vogliono bene, si stimano e tirano botte micidiali al servizio. Basta questo per fare la differenza e portare l’Italia alla semifinale di sabato alle 13 contro l’Australia, in un rematch della storica finale 2023.
Il primo game è tosto, con Matteo Berrettini al servizio e un po’ di tensione da sciogliere. Jannik a destra e Matteo a sinistra, i “Sinnettini” devono salvare due palle break prima di tenere l’1-o.
Subito dopo, sul turno di servizio degli argentini, Jannik e Matteo provano a spingere trovano subito due palle break che gli argentini riescono a neutralizzare prima di portarsi sul 2-1.
Si resta in equilibrio, con il duo italiano che inizia a carburare e il martello che picchia forte, come l’ace a 217 orari per il 3-3
Nel 7° game, il preferito di Sinner quando c’è da mettere la freccia, i nostri resistono fino ai vantaggi poi sono Gonzalez e Molteni ad andare 4-3.
I nostri ci riprovano sul 4-4 e vanno ancora una volta 0-30 sulla battuta argentina, intanto il tifo si scalda e il palazzetto grida Italia-Italia: funziona, arrivano tre palle break con una rasoiata di dritto lungolinea, poi chiudono per il 5-4.
Serve Berrettini per il primo set e fa il suo dovere con due ace e due seconde eccellenti. Il primo set è azzurro.
Nel secondo i Sinnettini cercano sempre di essere aggressivi, e si caricano a vicenda. Matteo al servizio è implacabile, viene voglia di schierarlo in singolare nella semifinale contro l’Australia di sabato.
Ma prima c’è da finire questa partita, anche perché gli argentini non vogliono arretrare. S
ul 3-3 il primo punto è azzurro e il palazzetto si scatena, provando anche a intimidire Gonzalez e Molteni che sul 30-30 trovano due buoni servizi e tengono il 4-3.
Solo prime per Berrettini nell’ottavo game, 4-4 e poi 5-5.
L’11° game è quello ancora buono, e i nostri vanno 15-30 e poi palla break, su cui Jannik mette la firma per andare 6-5 e servire per la semifinale.
C’è Berrettini, non si passa. L’Italia è fatta.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com