Lazio-Porto: la conferenza stampa di Baroni e di Nuno Tavares

Archiviata l’importante vittoria con il Cagliari la Lazio torna ad immergersi nell’Europa League. Domani i ragazzi di mister Baroni dovranno giocare una sfida molto importante e di prestigio: all’Olimpico arriva il Porto. Sfida da Champions anche se in realtà vale la quarta giornata di Europa League. I biancocelesti vogliono vincere per consolidare una volta per tutte la qualificazione agli ottavi. Del big match di domani ha parlato il tecnico biancoceleste insieme a Pedro. Di seguito le loro parole. Inizia Baroni:

Che tipo di esame è questo per la Lazio? E’una partita dal sapore di Champions. Lei ci ha abituato a fare tanti cambi, ci aspettiamo la stessa strategia?

“Noi cerchiamo di mettere la formazione che sta meglio anche del punto di vista del dispenso energetico delle ultime gare. E’ una partita importante, difficile e bellissima contro un avversario di grande livello internazionale. E’un test vero e dobbiamo affrotnarlo con una prestazione di alto livello che ci vuole per affrontare una gara così”.

Cammino importante in Europa League della Lazio, unico neo è che non ha mai vinto con le big. La squadra secondo Lei in questo tipo di partite le manca qualcosa e domani contro una grande europea può essere occasione per il salto? Avete mostrato che sapete soffrire, contro una grande. Può essere importante?

“Noi siamo consapevoli che abbiamo bisogno di queste gare con avversari importanti, perché queste ti fanno crescere di più e ti danno spessore. Siamo consapevoli che servono prestazioni di alto livello dove non devi sbagliare niente per fronteggiare l’avversario. Penso che la capacità di soffrire sia legata all’aspetto di quanto ci spendiamo in campo. C’è voglia di fare questo, c’è compattezza. Nelle distanze la squadra sa cambiare registro della gara perché non sempre puoi costruire e avere il dominio del gioco e pressione alta. A volte devi saper scendere e non deve mai mancare l’aspetto di grande attenzione e di pressione sulla palla. Domani ne se serve tanta purché sono bravi e devi concedergli poco spazio  dare molta pressione sulla palla”.

Quale differenza ha visto nel Porto di Conceição con quello di domani?

“Noi abbiamo così poco tempo per preparare le partite. Io voglio analizzare questa squadra che usa molto bene gli esterni, ha un palleggio corto ma sa andare in profondità con efficacia. Domani serve una prestazione di alto livello. Loro come i nostri terzini spingono molto e sicuramente sarà una bella partita, aperta ma una bella partita”. 

Domani li vediamo insieme i centravanti? Tavares giocherà? Per quanto riguarda i portieri: va avanti con Mandas IN Europa League o vedremo Provedel?

“Sui portieri mi sono già espresso. Il titolare è Provedel ma quando ci sono le condizioni secondo me, come faccio con gli altri, si da una chance. Io devo pensare che tutti dobbiamo crescere ed in quel ruolo non ci sono molti spazi senza infortuni etc. Farò delle valutazioni, mi prendo questo ultimo allenamento. Ma che ci possa essere un avvicendamento non cambia le gerarchie ma è un opportunità di crescita per Mandas. Nuno è qua e sicuramente sarà della partita perché l’ultima partita non ha giocato per squalifica. Sulla formazione devo fare riflessioni. Abbiamo qualche piccolo acciacco ma più dovuti alle tante partite ravvicinate. Come sapete manca queste due gare per chiudere 7 gare in 21 giorni e quindi l’attenzione mia, dello staff sanitario e dei miei collaboratori deve essere attenta nella gestione delle risorse“.

La Lazio è la sua grande opportunità. È contento delle prestazioni di Nuno Tavares?

“Noi viviamo di grandi opportunità. Nuno sapevamo benissimo delle sue qualità. Noi cerchiamo solo di mettere nelle condizioni ogni giocatore per rendere al massimo. Perché se riusciamo a prendere il meglio e alziamo le prestazioni a livello individuale alziamo anche le prestazioni di squadra. Le opportunità nella nostra professione ce le andiamo a prendere e quando arrivano non le dobbiamo sbagliare”.

Se dovesse definire la sua Lazio con un titolo come la definirebbe? Cosa le è piaciuto maggiormente? Il fatto che la squadra l’ha capita subito o che modula la partita a seconda della situazione oppure che tutti hanno concentrazione alta? Quale sono gli aspetti che l’hanno sorpresa?

“E’ difficile ridurre a una parola o ad un aggettivo. Io credo che noi abbiamo tracciato linea guida e ho sempre cercato di proporre un calcio di coraggio e fatto di lavoro ma anche di emotività perché questo è un aspetto che a me piace. Ho trovato una partecipazione straordinaria. La squadra ha capito la proposta e la sta seguendo ed in questo momento dobbiamo lavorare tanto per creare un’identità forte per affrontare partite di grande livello e domani ne abbina una subito”. 

Dopo la partita con il Cagliari ha parlato di essere ambizioso. Questo approccio in Europa League, vedendo la classifica attuale, che ambizione da alla Lazio, a Lei e alla squadra?

“L’ambizione torna al discorso delle opportunità. Il nostro lavoro è meraviglioso perché abbiamo sempre dopo qualche giorno una nuova opportunità. L’ambizione non è un titolo, la devi curare ogni giorno ed ogni momento con dedizione, con l’attenzione e con il  lavoro. Questo per me vuol dire essere ambiziosi e la squadra lo deve trasformare nel lavoro, nell’attenzione, nel dettaglio, nella voglia di crescere e di misurarsi. Queste sono le prerogative. L’arrivo è lontano ma il percorso è più importante dell’arrivo”.

Con il Porto è un big match. Quanto è determinate fare un big match in casa?

“L’avversario è abituato giocare queste partite. A noi fa piacere stare davanti ai nostri tifosi e fa aumentare il senso di responsabilità. L’avversario non si farà intimorire dall’essere fuori casa perché parla la sua storia. Quindi credo che domani dovremo sfruttare l’occasione. Non perché giochiamo in casa, questo alimenta l’entusiasmo che avvertiamo e sentiamo ma deve passare da una grande prestazione perché domani senza di quella sarebbe dura”.

LA CONFERENZA STAMPA PRE LAZIO-PORTO DI NUNO TAVARES

Ti sei fatto vedere in fase offensiva domani sarà difficile in fase difensiva. Fonseca dice che giocare in Europa è più semplice che in Italia perché si cono più tatticismi qui, cosa ne pensi? CI puoi dire la differenza con altri campionati che hai fatto?

“Non sarà una partita difensiva, noi siamo compatti e abbiamo fiducia in quello che mettiamo in campo. Questo ci aspetta domani. Per quello che riguarda Fonseca: io penso che è difficile giocare con le squadre che non lottano per il titolo e sono molto chiuse. Quando due squadre che vogliono vincere si incontrano nasce una partita diversa. Per quando riguarda a domani dico che non è un test. Ne abbiamo fatti col Torino che era primo e abbiamo vinto, abbiamo giocato col Milan, con la Fiorentina in una partita che abbiamo controllato e che abbiamo perso per errori individuali o collettivi. L’importante per noi è essere concentrati umili e assorbire le idee del nostro tecnico”.

Impatto devastante il tuo, come sei stato gestito? Anche il gruppo da subito ti ha aiutato ad inserirti bene? Ti aspetti prima o poi la convocazione in nazionale?

“Il mio arrivo qui è stato reso facie da un gruppo fantastico e di qualità. Il segreto è credere in questa squadra. Loro credono in me ed io in loro e si vede in campo. Senza la squadra e lo staff i numeri non sarebbero quelli. Io penso che sto ripagando la fiducia che hanno risposto in me. Per quanto riguarda la nazionale: ci penso si ma non è un pensiero costante. Sto dando continuità al mio gioco per un grande club. Quindi se succede bene se no non fa niente”.

Lotito dice che non ti sente neanche per 70 milioni. pensi di essere sul livello di grandi come cancello, alaba etc.?Che livello pensi di essere?

“Cancelo sicuramente è un piacere vederlo. Io però mi sento più Alaba, perché anche se gioca centrale difende e attacca bene, io mi rivedo più in lui sicuramente. La dichiarazione del presidente l’ho sentita, dimostra l’affetto che mi hanno mostrato fin dall’inizio. Io penso di poter sempre dare di più e migliorare quello che vedete oggi”.

Tu hai già affrontato il Porto, ne avete parlato?

“In realtà no. Nessuno me lo ha chiesto perché tanto si conosce al livello mondiale. Sanno tutti che sono agguerriti e lotta su tutte le palle. Ci mettono sempre il cuore e i nervi”.

Non pensi che queste squadre siano da champions?

“Sono due squadre di livello mondiale e hanno le qualità per stare li. Stanno lottando per esserci il prossimo anno che è il posto dove meritano di stare”.

Fra di voi vi confrontate sul vostro obiettivo di squadra? Siete stati sottovalutati e state dimostrando tanto, ne parlate?

“Per dire la verità non se ne parla. Noi vogliamo andare il più lontano possibile sia in Serie A che in Europa League. Lo sento io e i mie compagni. Siamo in fiducia, giochiamo bene e abbiamo un grande allenatore. Io guardo sempre la prima della classe, siamo un grande club e dobbiamo guardare chi è davanti”.

Ci sono stati episodi arbitralicui non sei abituato venendo dalla premier. Ci puoi dire la differenza tra i campionati e cosa fare per evitare certi errori?

“Se ti riferisci al rosso che ho preso a Como fa parte dell’apprendimento. Ho imparato qualcosa. Per quanto riguarda le differenze: io penso che il calcio sia uguale, si cambia da squadra a squadra a seconda di chi lotta per il titolo e chi ti rende la vita difficile, ma ci sono in A, in Premier, in Ligue 1 etc. Io penso che non bastano poche partite per il mio adattamento, evolverò a livello tattico e potrò dare ancora di più.

Articolo a cura di Marco Lanari – Da Formello Michela Catena – Sportpress24.com

 

 

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