Twente-Lazio: la conferenza stampa di Baroni e Pedro

Dopo la discussa sconfitta all’Allianz Stadium contro la Juventus, la Lazio torna a tuffarsi nell’Europa League. Domani i ragazzi di mister Baroni sfideranno il Twente nella terza giornata di Europa League. I biancocelesti vogliono il tris di vittorie che renderebbe sempre più vicina la qualificazione al turno successivo. Della trasferta olandese di domani ha parlato il tecnico biancoceleste insieme a Pedro. Di seguito le loro parole. Inizia Baroni:

Ci sono giocatori particolari che teme della squadra olandese?

“E’ una squadra giovane che fa un buon calcio e nelle due partite di coppa ha fatto molto bene. Quindi per noi sarà un test difficile, poi specialmente nel loro stadio viene alimentata molto dal pubblico. Sappiamo che domani ci sarà da fare una prestazione di altissimo livello dal punto di vista della corsa, del sacrificio e prestatività. Un giocatore particolare che mi ha colpito? E’ più il collettivo che mi sorprende, la mobilità della squadra. Penso sia questo l’aspetto più importante”.

In passato la Lazio ha un po’ snobbato l’Europa. Vi sentite di voler dimostrare il contrario e dimostrare quanto siete cresciuti in questa competizione? Le polemiche sono state tante dopo Torino ma c’è anche una bella prestazione. Nei come ne è uscita al squadra? Cosa resta nei cuori dei giocatori?

“Noi vogliamo competere in tutti gli obiettivi. E’ chiaro che domani non sono sufficienti le motivazioni ordinarie domani serve qualcosa di straordinario. C’è uno stadio importante, un avversario che gioca molto bene a calcio, squadra giovane che avrà entusiasmo e riceverà entusiasmo dagli spalti. Mi aspetto dalla squadra qualcosa di non ordinario. Sono convinto di questo. Domani serve qualità sacrificio, compattezza ma dobbiamo anche fare un buon calcio. 

Su quello che ha lasciato la partita di Torino: io dico ai ragazzi che gli episodi a favore o contro non devono cambiare il nostro percorso. Anzi, delle partite che non vinco imparo e sicuramente quella gara ci ha dato consapelvolezza che nelle difficoltà possiamo fare bene. Affrontare una Juve così, con la voglia di imporsi e gestire inferiorità numerica, per me è stato un passaggio importante dove la squadra ha trovato quello spessore difensivo di non prendere gol e rimanere equilibrata. E’ stata una crescita anche quella”. 

Tutti pensano che la Lazio è favorita domani. Cosa ne pensa?

“In queste partite non ci sono favoriti. Ci sono due squadre che fanno buon calcio ma incideranno le motivazioni. Perché queste gare le porta a casa chi è più attento, chi vuole di più e cerca con più convinzione la vittoria“.

Dopo quanto accaduto domenica, l’Europa è meglio rispetto al campionato? Il punto sugli indisponibili?

“Sono delle gare che così ravvicinate ti emettono a dura prova. Abbiamo qualche defezione come Lazzari che sta recuperando e Guendouzi che è preventiva. Gli abbiamo dato qualche giorno per recuperare al meglio. C’è una tale bellezza in questa competizione che è comunque un’opportunità che la squadra dovrà cogliere. Noi teniamo anche tanto al campionato e dopo questa gara ci penseremo. Adesso dobbiamo affrontare questa partita con attenzione, la voglia e concentrazione che richiede una gara come questa”. 

Questa squadra nelle ultime 30 trasferte ne ha perse 17. C’è un problema secondo Lei lontano dall’Olimpico? Lei vuole lo stesso atteggiamento in casa e in trasferta. A che punto è la Lazio?

“Sicuramente queste situazioni noi le vediamo, non mi nascondo. E’ chiaro che in queste gare che abbiamo fatto ci sono state situazioni anomale, ma sicuramente dobbiamo prestare più attenzione. Quando parlo di atteggiamento che non deve mai cambiare credo che questo sia un passaggio importante. La squadra non si deve snaturare ma venivamo dalla trasferta di Torino contro il Toro, dove la squadra ha fatto molto bene e anche all’inizio contro la Juventus ha fatto bene perché siamo entrati con personalità e col solo pensiero di giocare per vincere la gara. Domani saremo lontano dall’Olimpico e per questo m’aspetto una gara con i requisiti detti”.

Dopo Torino ha detto che ha scoperto un aspetto nuovo di questa squadra, ossia la capacità di resistere. C’è altro che lei vuole scoprire e che spera migliori?

“No io mi aspetto una crescita costante. Ogni giorno ogni gara dobbiamo metter dentro qualcosa. Ci sono tanti aspetti da migliorare per avere identità forte ma la partecipazione e la dedizione del gruppo mi fa ben sperare e le prestazioni lo confermano. Ogni gara ci rimette in gioco ed in discussione sul lavoro che stiamo portando avanti”.

La Lazio è prima in Europa League con i ragazzi che giocando meno. A tal proposito, a che punto sono Dele-Bashiru e Tchaouna? Dele-Bashiru domani giocherà mediano, può farlo?

“Lui (Dele-Bashiru, ndr) è forte, sicuramente esploderà. Deve trovare maggiore attività mentale perché viene da un calcio diverso. Non è facile entrare nella velocità del pensiero piuttosto che delle gambe. Lui ha struttura e velocità, deve fare andare più forte la testa. Ma è molto partecipativo così come Loum (Tchaouna, ndr). Dobbiamo dargli il tempo a questi ragazzi anche se non ne abbiamo, Ma c’è un percorso di crescita rispetto a dove stavano prima. Dobbiamo dargli tempo di fare qualche sbaglio ma stanno lavorando forte per trovare la migliore condizione prestativa che serve a loro e alla squadra”.

Con questo nuovo format si può anche ragionare sulla classifica invece di dover andare sempre forte?

“Dobbiamo affrontare gara dopo gara. Domani è importante anche per la classifica ma non dobbiamo vedere quello, sarebbe un errore. Dobbiamo vedere la prestazione. La squadra deve essere non pronta, prontissima”.

LA CONFERENZA STAMPA PRE TWENTE-LAZIO DI PEDRO

Cosa ne pensi della cultura calcistica olandese?

“Penso che sono giocatori dinamici, forti, di grande qualità. Qui in Olanda giocano molto bene, ha grandi scuole come Ajax, Feyenoord, PSV, etc. Sarà una partita difficile domani per noi. Anche la nazionale olandese è molto forte. Ogni volta che veniamo qua è sempre molto difficile vincere qui, anche per lo stadio. Sarà una partita molto complicata per noi”.

Vuoi provare a vincere un Trofeo in Italia. Pensi che la Lazio ha la possibilità di arrivare in fondo? Come vedi questo nuovo progetto?

“Io si sempre dico che la Lazio deve puntare al titolo. Ogni competizione è importante. L’anno scorso l’Atalanta ha vinto e anche noi possiamo farlo. Abbiamo qualità, personalità e giocatori per farlo. Adesso ci sono tante squadre e non sarà facile ma ovviamente abbiamo l’opportunità di andare in fondo per vincerla. Domani sarà una partita complicata ma siamo qua per fare una bella prestazione e continuare ad andare avanti come stiamo facendo in queste prime due partite”.

Hai visto un cambio di mentalità nella squadra. Cosa ha fatto scattare la scintilla? Con questo Pedro siamo sicuri sia vicina la fine?

“Io mi sento bene dentro la squadra, i compagni, nella società e tutti. Penso che personalmente è un momento speciale alla Lazio. Si penso che questo cambio di mentalità ci sia ed è un progetto allungo termine. Non c’è molto tempo ma stiamo lavorando bene. La mentalità è cambiata da 2-3 anni ma serve la continuità. E’ quello che ti da una buona mentalità vincente e ti permette di creare squadra più forte”.

Hai fatto due 2 gol bellissimi contro Nizza ed Empoli, quello più difficile e che ti da soddisfazione? Senti una rivincita verso ambiente con quelle due reti?

“Quando ho opportunità di dare mano cerco di farlo al massimo e bene. Sì è stata una settimana bellissima con i due gol perché ho aiutato la squadra. Penso quello più difficile è col Nizza per come è arrivata la palla ma penso che segnare per un attaccante è sempre importante e spero di continuare a farlo anche grazie a questa fiducia che mi da anche il mister. Ogni volta che entro in campo lo faccio al massimo, cerco di aiutare la squadra. Io voglio giocare, sono passati anni ma per me è sempre speciale entrare in campo, segnare e dare una mano”.

Cosa pensi debba ancora migliorare la Lazio e cosa ti ha stupito? Sei sicuro che tra un po’ smetti? Perché c’è uno che vuole giocare a 50 anni…

“Dobbiamo parlar a fine stagione, adesso non ci penso troppo penso ad allenarmi, ad andare forte e uscire dal campo dopo aver dato il massimo finché corpo e testa stanno bene (ride, ndr). Non lo so cosa possiamo migliorare, stiamo lavorando forte, anche i giovani. Vedrai che entro 2-3 anni diventeranno importanti. C’è da fare questo processo, non c’è tempo, la pressione si fa sentire e noi esperti dobbiamo aiutarli e farli stare tranquilli e farli giocare liberi perché così si gioca meglio. Penso che abbiamo una bellissima  squadra, vediamo dove arriveremo alla fine. C’è un livello alto qui in questa rosa e possiamo fare qualcosa di bello quest’anno”.

Quanto conta la tua esperienza?

“Io cerco di aiutare tutti i compagni essendo un veterano. Cerco di dare consigli ai giovani perché alla fine sono quelli che ti sentono di più e ti chiedono come migliorare questa pressione di giocare. Manca solo sbloccarsi, giocare liberi e fare quello che sanno fare. Questo è un po’ il mio ruolo. Poi ognuno di noi deve scendere in campo e dare il 100% convinti che possiamo vincere ogni partita. Se giochiamo bene possiamo vincere”.

Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com

 

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