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Cronache dell’8° giornata: un disastro arbitrale senza precedenti

Rovella Douglas Luiz

Rovella Douglas Luiz (Foto da X)

La parola disastro è la migliore per descrivere quella che è stata l’ottava giornata di Serie A per la classe arbitrale italiana. Errori, decisioni che si contraddicono tra loro e sviste clamorose hanno pesantemente influenzato il regolare svolgimento di partite importanti per la classifica finale. Con questo articolo andremo a ripercorrere la “Caporetto” del movimento arbitrale italiano analizzando partita per partita gli errori più clamorosi della giornata.

TUTTI GLI ERRORI DELLA CLASSE ARBITRALE NELL’OTTAVA GIORNATA

MILAN-UDINESE

Dopo due partite gestite bene dai rispettivi arbitri, alle 18,00 è andata in scena un’interessante sfida a San Siro che ha messo di fronte due squadre a caccia di punti importanti per le rispettive classifiche. Il disastro è iniziato qua e, precisamente, al minuto 29′ quando il Milan si è trovato in dieci uomini per un’espulsione di Reijnders.

Chiffi nota un contatto tra l’olandese e Lovric dell’Udinese lanciato verso la porta ed estrae il rosso diretto. Sembra essere tutto giusto ma il contatto che avviene tra i due calciatori è completamente fortuito e con il centrocampista dell’Udinese defilato rispetto alla porta di Maignan. In questo caso si parla dell’ennesimo episodio contraddittorio arrivato dopo una lunga spiegazione di Rocchi sulla volontarietà o meno dei falli arrivata dopo il controverso rigore non fischiato alla Roma nella partita contro il Monza.

Ma c’è dell’altro perché, sempre in Milan-Udinese, i friulani chiedono un calcio di rigore al 59esimo quando Pavlovic entra in modo scomposto su Kabasele. Secondo il VAR non è rigore perché il serbo entra in scivolata solo dopo che il calciatore dell’Udinese ha calciato il pallone. Sarebbe anche tutto giusto se non fosse che in questi anni siamo spesso stati abituati a vedere interventi simili puniti con il calcio di rigore.

JUVENTUS-LAZIO

Quella di Torino è stata forse la peggior partita della giornata dal punto di vista arbitrale con Sacchi in campo e Di Paolo al VAR che hanno compromesso pesantemente la partita. Il primo episodio avviene intorno al 25esimo minuto con Kalulu lanciato verso la porta di Provedel e steso da un’intervento in scivolata di Romagnoli. Sacchi lascia proseguire prima di essere giustamente richiamato dal VAR per l’espulsione più conseguente punizione dal limite.

Da qui in poi è pura anarchia: Thuram e Douglas Luiz si rendono protagonisti di due falli tattici per fermare Tavares e non vengono sanzionati nonostante la chiarezza degli episodi, sempre Douglas Luiz commette un brutto fallo con la gamba alta su Rovella ma non viene sanzionato e, infine, il centrocampista brasiliano rifila una gomitata sulla schiena di Patric ma secondo il VAR non c’è nulla da segnalare.

CAGLIARI-TORINO

Un altro errore clamoroso di cui dobbiamo parlare è quello che ha portato al gol del vantaggio del Cagliari nella sfida casalinga contro il Torino. Su risultato di 0-0, Coco (già ammonito) e Viola si contendono il pallone al limite dell’area e Aureliano nota un’intervento falloso da parte del calciatore del Torino.

La verità è però un’altra perché a commettere il fallo è lo stesso calciatore del Cagliari che entra con la gamba alta sul difensore granata commettendo un’irregolarità non vista né sanzionata. Da quella punizione nascerà il vantaggio del Cagliari che poi riuscirà anche a vincere la partita con un gol di scarto.

Questa partita ci porta a parlare anche di come il protocollo del VAR sia spesso sbagliato e andrebbe rivisto per garantire il regolare svolgimento del campionato. Non correggere una decisione palesemente sbagliata per via del protocollo quando ci sono casi in cui le consulte VAR durano minuti interi per poi essere anche sbagliate (es. rigore fischiato a Tavares contro la Fiorentina) è quanto di più assurdo possa esistere.

EMPOLI-NAPOLI

Per completare la collezione degli errori, in Toscana abbiamo visto anche uno step on foot immaginario che ha regalato il rigore vittoria al Napoli. Al 61esimo, un’azione rocambolesca porta il pallone sui piedi di Politano che si trova a perdere un contrasto con Anjorin ma secondo l’arbitro c’è un fallo del calciatore dell’Empoli da punire con il calcio di rigore.

Riguardando le immagini ci si domanda come sia possibile – con la tecnologia e le angolazioni diverse a disposizione – sbagliare clamorosamente la chiamata e vedere un contatto laddove non esiste.

ROMA-INTER

Anche il posticipo dello Stadio Olimpico ha regalato grandi emozioni dal punto di vista arbitrale. Al 49esimo, Marcus Thuram è lanciato a campo aperto e inseguito da due difensori della Roma che cercano di ostacolarlo. Poco prima di entrare in area di rigore, però, Cristante commette fallo sull’attaccante francese lanciato a rete e viene solamente ammonito da Massa nonostante la chiara occasione da gol.

Un episodio simile risultato ancora più clamoroso se si pensa a come è stato gestito il fallo di Romagnoli contro la Juventus o quelli di Reijnders e Gallo contro Udinese e Fiorentina.

Per arricchire il discorso, inoltre, al 66esimo c’è un altro episodio molto controverso a sfavore dell’Inter. Con la partita sullo 0-1, Massa rimette in gioco un pallone consegnandolo a Cristante che sbaglia clamorosamente la giocata e regala il contropiede ad un Frattesi lanciato in velocità.

Qui l’errore è incredibile perché Massa non si accorge della presenza dei calciatori dell’Inter ma mette comunque in gioco il pallone andando poi ad interrompere un’azione promettente rivalutando la sua decisione in una frazione di secondo.

CONCLUSIONI

Da questa giornata bisognerebbe ripartire e gettare le fondamenta per un calcio più chiaro e lontano dalla soggettività. Gli errori che abbiamo visto hanno condizionato partite molto importanti e potenzialmente decisive ai fini del risultato finale. L’ora di ammettere l’errore è già arrivata da tempo ma sembra che in molti non l’abbiano ancora vista.

Questo appello è rivolto a Rocchi e a tutta la classe arbitrale italiana che ogni weekend è protagonista attiva di questo meraviglioso mondo. La linea, se c’è, deve essere chiara e il meno possibile soggettiva perché parlare di arbitraggi sbagliati ogni weekend sta iniziando a diventare molto noioso.

Rende più efficiente il regolamento VAR è un atto dovuto per tutti i milioni di tifosi che alimentano questo movimento. Parlare solo del calcio giocato dovrebbe diventare la prassi e non l’eccezione o la pausa tra un errore arbitrale e l’altro.

Foto da X – Articolo a cura di Andrea Marino – SportPress24.com

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