Un irriducibile Novak Djokovic porta Jannik Sinner al terzo set
Si può giocare per i punti, per i soldi, per la gloria, o anche solo per divertimento, ma in questo momento non sembra esserci un essere umano in grado di battere Jannik Sinner. Dopo il 6-0 6-3 nella prima partita del Six Kings Slam di Riad a Daniil Medvedev, ecco il 6-2 6-7 6-4 in due ore e 27′ a Novak Djokovic, che aveva anche 24 ore di riposo in più e che gli organizzatori avevano piazzato tra le due teste di serie (con Rafa Nadal) più per rispetto e per storia che per l’attuale momento di forma o per ranking.
«Contro Nole avevo giocato già qualche giorno fa a Shanghai, oggi abbiamo commesso entrambi diversi errori, ma sono molto contento di aver giocato davanti a questo pubblico elettrizzante e ovviamente di aver vinto – le parole di Sinner -. I momenti difficili durante la partita? Sono cose che possono succedere, le cose possono cambiare rapidamente in questo sport, poi sono riuscito a riprendere in mano la situazione, adesso vedremo quello che succederà sabato ma sicuramente una partita molto divertente». Tutto è sembrato, comunque, tranne che un’esibizione: «É stata una partita durissima, abbiamo provato a giocare ogni punto dando il massimo, l’abbiamo presa seriamente cercando di migliorare il nostro gioco».
Sabato in palio ci saranno quattro milioni e mezzo di dollari, oltre all’uno e mezzo guadagnato solo con la partecipazione: «Ripenso a quello che è successo quest’anno, a volte mi sento stanco ma voglio chiudere bene, qui a Riad giocando la mia miglior partita a prescindere da chi sarà il mio avversario». Sabato non prima delle 20.30 sarà Carlos Alcaraz, che nell’altra semifinale ha battuto 6-3 6-3 Rafa Nadal in una partita finita con un abbraccio tra il ragazzino diventato campione e il suo idolo d’infanzia.
Alcaraz batte re Nadal: Carlos contro Sinner per il titolo
Sinner e Alcaraz: ancora loro. Saranno Carlos e Jannik i protagonisti della finale per vincere il Six Kings Slam, torneo di esibizione che ha però un aggancio con la realtà del circuito: il passaggio di consegne è iniziato. E così Djokovic e Nadal devono lasciare spazio al nuovo che avanza, o meglio: che è già arrivato.
Nole ha ceduto contro Sinner, Rafa ha fatto il massimo ma non ha potuto nulla contro il suo erede. Alcaraz ha vinto in due set, 6-3 6-3, senza concedere palle break e controllando con la terza marcia, con un paio di squilli dei suoi. Nadal ha comunque trovato il modo di divertirsi (sotto gli occhi di moglie e figlio) e di divertire.
Ma Rafa è prossimo al ritiro e contro un campione «fresco» come Alcaraz può fare poco. E sabato, nella giornata finale, ci sarà una doppia sfida generazionale: Nadal-Djokovic alle 18.30 per il 3° posto, a seguire Sinner-Alcaraz per il titolo. Carlos ha detto: «Sarà una grande sfida come sempre contro Jannik, spettacolare e difficile».
Prima le leggende di ieri e oggi, poi i campioni di oggi e di domani. Sarà anche esibizione, ma le leggi del tennis (e del tempo che passa) non cambiano.
Per Nadal, fin dai primi punti, c’è stato poco da fare. Alcaraz si è portato sul 2-0 senza battere ciglio, in pochi minuti, e ha controllato il primo set chiudendo con un secondo break. Rafa, comunque, è cresciuto nell’arco della partita, anche se Carlos ha dato l’impressione di dosare le forze. Nel secondo set, la resistenza di Nadal è durata poco di più, ma il break di Alcaraz nel quarto gioco ha chiuso ogni discorso. Una volta indirizzato il match, è cresciuto lo spettacolo. E allora anche il maturo Rafa si è divertito, pur sapendo di essere destinato alla sconfitta: possibile, sì, in un match di esibizione.
Ma anche al tramonto di una carriera leggendaria: Nadal ha dato.
E il tennis spagnolo, con Alcaraz, è in buone mani.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com