Che sconfitta per il Settebello! Sei mesi di sospensione per l’aggressione agli arbitri

Batosta per il Settebello di pallanuoto, non in acqua però…

Sei mesi di sospensione ai campioni del settebello, per violazione dell’articolo 5 del World Aquatics Integrity Code.

L’aggressione all’arbitro durante il controverso quarto olimpico a Parigi perso contro l’Ungheria durante gli ultimi Giochi Olimpici di Parigi, costa carissimo al Settebello.

Protagonisti del fattaccio alcuni giocatori del Settebello e il ct Sandro Campagna, che si sarebbero scagliati fisicamente e verbalmente contro i direttori di gara nel parcheggio, mentre l’autobus italiano si preparava al ritorno nel villaggio olimpico.

Gli azzurri, eliminati dopo aver giocato ingiustamente in inferiorità numerica a lungo, avevano anche inscenato una clamorosa protesta nella gara successiva contro la Spagna, voltando le spalle durante l’inno, e avevano poi fatto ricorso (rigettato) contro le decisioni degli arbitri.

Alla sospensione di sei mesi vanno aggiunte anche l’esclusione dalla prossima World Cup, una multa di 100.000 dollari, di cui 50.000 vanno pagati entro 90 giorni mentre l’altra metà è sospesa ed è effettiva solo se la squadra commette un’altra violazione del Codice prima del 17 ottobre 2026.

La difesa del Settebello

Quel giorno di agosto l’Italia aveva fatto ricorso (successivamente rigettato) contro la direzione arbitrale, per poi mettere in atto una clamorosa protesta.

Cosa che non era piaciuta neanche alla dirigenza italiana e al nr 1 del CONI Giovanni Malagò

“Protesta non condivisibile così come non lo sono state di certo alcune decisioni arbitrali contro l’Ungheria. Lo dico da uomo delle istituzioni e da membro del Cio.

Dopo di che da presidente del Coni ricordo e aggiungo che il Coni, insieme alla Federnuoto, ha difeso il Settebello in tutti i gradi di giudizio fino al Tas, massimo organo di giustizia sportiva internazionale.

Sono dispiaciuto di questa reazione che comunque resta contraria allo spirito olimpico», le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni.

Infatti, prima della sfida con la Spagna, al momento degli inni, la squadra si era girata dando le spalle agli arbitri e in acqua avevano giocato per quattro minuti in inferiorità numerica.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

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