Master Shanghai, debacle italiana: vince solo Cobolli

Lorenzo Musetti male contro Goffin, out Berrettini. Cobolli avanza a fatica.

In questi giorni si sta giocando in Cina, a Shanghai, un torneo di tennis della categoria Masters 1000, seconda per importanza solo ai quattro tornei del Grande Slam. Lunedì per il terzo giorno consecutivo è piovuto e questo ha causato diversi problemi organizzativi, perché solamente il campo centrale può essere coperto, e ci sono stati quindi vari rinvii.

Non potendo più rimandare le partite per questioni di tempo, lunedì alcune di queste si sono giocate nei campi solitamente usati per gli allenamenti, con tribune piccolissime, senza sponsor, con i punti segnati a mano per la mancanza del tabellone elettronico e soprattutto senza la possibilità di avere una copertura televisiva.

Il tennista italiano Lorenzo Musetti ha giocato contro il belga David Goffin in uno di questi campi, che dai video pubblicati sui social sembra il campetto di una palestra.

Musetti alla fine ha perso per 2 set a 1, venendo eliminato al primo turno: la partita si sarebbe dovuta giocare due giorni fa, ma c’era stato un doppio rinvio appunto per la pioggia. Per tifosi e spettatori non è stato possibile vederla, perché i campi di allenamento non sono normalmente attrezzati per la trasmissione delle partite, e gli organizzatori non hanno avuto il tempo di farlo.

Matteo Berrettini regge tre set ma è costretto a cedere a Rune

Matteo Berrettini esce di scena al secondo turno del Masters 1000 di Shanghai, eliminato dalla testa di serie numero 12 Holger Rune. Il tennista danese passa in rimonta con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-3 in due ore di gioco, troverà Jiri Lehecka al prossimo turno.

Una partita che si è decisa intorno a pochissimi punti e con poche occasioni da una parte e dall’altra, con il danese che ha progressivamente ridotto al minimo i non forzati e ottenuto una vittoria importante.

Rune chiude in tre set

Un primo set che si potrebbe definire chirurgico quello condotto da Berrettini, che con il minimo sforzo ottiene il massimo risultato. Nell’unico game dove si sono registrate palle break – il nono – strappa il servizio a Rune e poi tiene il proprio turno di battuta quindici nel gioco successivo, chiudendo 6-4 in 37 minuti di gioco. 

Una buona resa con la prima di servizio che vale l’85% dei punti nonostante sia entrata solamente nel 52% dei casi, aiutato dal 75% dei punti ottenuti anche con la seconda.

L’andamento del secondo parziale è molto simile al primo, ma opposto nel risultato: a trasformare le uniche palle break concesse nel set è stavolta Rune, che nel decimo gioco sfrutta il secondo set point su uno slice di Berrettini che finisce largo e chiude 6-4 in 38 minuti di gioco. 

Nel terzo e decisivo set, la consuetudine si spezza subito in avvio con una palla break salvata da Rune nel game d’apertura con un gran rovescio in contro balzo.

Superata la difficoltà iniziale, il tennista danese tiene piuttosto agilmente i successivi tre turni di battuta concedendo appena un ‘quindici’ e nell’ottavo gioco strappa ancora il servizio a Berrettini, su un errore piuttosto grossolano in occasione della terza palla break del game.

Andato a servire per il match sul 5-3, Rune non trema e chiude al primo match point utile tenendo a trenta il proprio turno di battuta.

Che fatica, Flavio. Ma vince e ringrazia.

Curiosa la vita per Flavio Cobolli. Mai presente in main draw di un Masters1000 fino a questa stagione, nel giro di pochi mesi grazie ai risultati ottenuti è arrivato a Shanghai con tanto di testa di serie a consolidarne lo status acquisito e un accesso al torneo a partire dal secondo turno. Dove ha incontrato e battuto Stan Wawrinka in rimonta col punteggio di 67(6) 76(4) 63 garantendosi così un terzo turno contro l’ex n.1 del mondo Novak Djokovic.

Un match equilibrato, quello vinto dall’azzurro, che ha visto mettere a referto il suo primo break quando si era ormai giunti al terzo parziale, dopo i primi due risoltosi entrambi al tie-break. A siglarlo è stato proprio Cobolli, scattato così subito avanti sul 2-0 e bravo da lì in poi a gestire vantaggio ed emozioni.

Non è un merito da poco. Vuoi per la poca esperienza a questi livelli, vuoi per il calibro del rivale che aveva di fronte; ma soprattutto per le occasioni da lui sciupate nel primo set, due set point in dirittura d’arrivo che gli son costati il parziale costringendolo così a organizzare una rimonta che anche nel secondo set ha rischiato di venir vanificata.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

 

 

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