Flavio, nell’Atp 500 cinese, cede in due set 6-2 6-4. Il russo trova Carlos Alcaraz
Niente da fare per Flavio Cobolli contro Daniil Medvedev nei quarti di finale dell’Atp 500 di Pechino, con il romano che è uscito dal campo con un bel po’ di rimpianti. Non tanto per la sconfitta (6-2 6-4, molto bugiardo, il punteggio), ma per la quantità di occasioni sprecate.
Un solo dato che fa capire il tutto: l’azzurro non ha sfruttato nemmeno una delle sette palle break avute nel primo set, ben cinque in un solo game, quello del 2-3. Non era un Medvedev irresistibile (come non lo è da tutto l’anno) ma era pur sempre Medvedev, e perdere ci sta, ma è inevitabile per il giovane azzurro, 22 anni, avere dei rimpianti per una partita che poteva forse avere un esito diverso.
Perdere contro Medvedev sul cemento non è la fine del mondo, e Cobolli può avere la soddisfazione di aver messo in difficoltà il numero cinque del mondo e specialista di questa superficie, cosa difficile da pensare dodici mesi fa. Il russo ha brekkato quasi immediatamente Cobolli, sull’1-1 del primo set, e da quel momento in poi in molti turni di servizio del russo è stata battaglia.
La partita:
Il game successivo Flavio ha subito due palle break, non sfruttate, con Medvedev che si salva ai vantaggi. Sul 2-3, come detto, l’italiano non sfrutta nemmeno uno delle cinque palle break, e in qualcuna di queste forse si poteva fare qualcosa in più. Non è un Medvedev eccezionale e l’azzurro riesce a tenere il ritmo, attaccando e rispondendo colpo sul colpo. Inevitabilmente però le troppe occasione sprecate lasciano il segno in Cobolli, che sotto 2-4 si fa brekkare un’altra volta, perdendo poi il set 6-2.
Il russo strappa subito il servizio all’azzurro in apertura di secondo set, sembrava finita ma, finalmente, alla decima palla break, Cobolli riesce a convertirne una, portandosi sull’1-1. Parità che dura però poco, visto che sul 2-2 il romano incappa in un turno di servizio disastroso, cedendo la battuta a 0. Sul 5-4 e servizio Medvedev, dopo due match point non sfruttati dal russo, l’ultima illusione, l’ultima palla break non convertita da Flavio (1/11 per lui), e 6-2 6-4 in un’ora e 29 anni.
Medvedev in un’attesissima semifinale incontrerà Carlos Alcaraz, che si è sbarazzato di Karen Khachanov in due set (7-5 6-2), in un match dove lo spagnolo, è vero, è tornato a fare vedere quegli alti e bassi che lo hanno accompagnato per tutto l’anno, ma ha anche dimostrato di giocare un gran bel tennis in questo torneo.
Sinner vince contro Lehečka e va in semifinale.
Jannik Sinner è approdato in semifinale al China Open in corso a Pechino battendo il ceco Jiri Lehecka in due set. Punteggio 6-2, 7-6. Senza problemi nel primo, Sinner è stato maggiormente impegnato nel secondo set, quando Lehecka ha mostrato un gioco più concreto e meno falloso. Il ceco ha avuto due palle break nell’undicesimo game, sventate dal numero 1 grazie al servizio, nonostante un doppio fallo. Si è arrivati al decisivo tiebreak, vinto da Sinner 8-6, dopo che Lehecka era stato avanti 4-6. Per l’azzurro è il 58mo successo dell’anno.
La partita:
l primo set
Finalmente in campo, le polemiche, il Clostebol e la Wada non hanno deconcentrato Sinner che nel primo set dei quarti di finale dell’Atp 500 di Pechino ha giocato in scioltezza contro il ceco Lehecka riuscendo nel break sul 3 a 1 che gli ha permesso di aggiudicarsi il primo punto mantenendo il servizio realizzando un secondo break: 6 a 2 e si torna in campo.
Il primo set
Finalmente in campo, le polemiche, il Clostebol e la Wada non hanno deconcentrato Sinner che nel primo set dei quarti di finale dell’Atp 500 di Pechino ha giocato in scioltezza contro il ceco Lehecka riuscendo nel break sul 3 a 1 che gli ha permesso di aggiudicarsi il primo punto mantenendo il servizio realizzando un secondo break: 6 a 2 e si torna in campo.
Il secondo set
Colpi e concentrazione: Jannik Sinner è sceso in campo a Pechino senza pensarci su troppo con l’unico obiettivo di mettere in bella mostra il suo stile e continuare a vincere. Di fronte, stavolta, ai quarti di finale dell’Atp 500 di Pechino il boemo Lehecka, sempre battuto nelle precedenti sfide. E anche stavolta nulla è cambiato, l’altoatesino si è imposto per 2 a 0 (6-2 7-6) disintegrando i cattivi pensieri sul doping, la Wada e le richieste di stop. Nella prima frazione un solo pareggio (sull’1 a 1) poi dritti rovesci e colpi secchi hanno fatto il resto: 2 break e si riparte da un nettissimo 6 a 2.
E nel secondo set la musica cambia, ma davvero di poco perché all’azzurro resta la montagna di colpi e concentrazione mentre Lehecka va a caccia di un break che non arriva. E’ con la battuta che Jannik ha costruito la nuova vittoria, quella che ha messo sempre in seria difficoltà l’avversario di Boemia costretto ad arrendersi anche nella seconda frazione. Al tie break stavolta perché nessuno dei due è riuscito a ‘rubare’ il servizio all’avversario. Ed è stata una cascata di emozioni con Sinner più falloso del solito (tre errori di fila portano Lehecka sul 5 a 3) che si è ripreso sul 6 pari. Un ace ha aperto le porte del successo e della semifinale in Cina.
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