Conferenza stampa Lazio, Dia: “Qui c’è un altro livello. Gol? Non mi pongo limiti…”

Oggi la Lazio ha presentato gli ultimi due arrivi a seguito della campagna acquisti di questa estate: Boulaye Dia e Samuel Gogot. Il primo a prendere la parola è l’attaccante senegalese che ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Prima una breve introduzione da parte del DS Fabiani:

Niente da aggiungere già lo abbiamo visto all’opera. Era un ragazzo che come Tchaouna seguivamo da tempo. Io speravo molto che l’epilogo andasse così. Ci sono voluti giorni, non per colpa nostra o di Dia, ma per questioni interne tre l’entourage e la Salernitana, poi quando hanno risolto ci siamo risentiti con il procuratore e con Dia e devo dire che contrariamente a quanto si diceva, cioè che la Lazio non era una priorità, siamo stati felici di vedere che siamo sempre stati la sua priorità”

Prende la parola Dia:
“Buongiorno a tutti, sono contento di essere alla Lazio, grazie al direttore che mi ha portato qui, ci abbiamo messo un po’ ma ce l’abbiamo fatta e sono felice”.

Un giudizio sulla squadra? Com’è giocare con un altro centravanti?

“Siamo una squadra forte, ci sono tanti giocatori di qualità. Posso muovermi io dietro al Taty o lui dietro di me, posso muovermi anche a fianco per dare profondità”.

Cosa rappresenta per te la Lazio per la tua carriera? E’ il posto giusto per crescere e affermarsi? La Lazio ha avuto tanti attaccanti forti questo è uno stimolo o è anche una preoccupazione di dover tenere quel livello?

“Si conosce la grandezza del club. Per tutti i giocatori questo è uno step importante. Qui si gioca contro le squadre migliori. Quello che conta è che devo segnare, e quindi dobbiamo fare il meglio senza preoccuparci di chi ci è stato prima di noi”.

Quanti gol pensi di fare? Hai un obiettivo come i 16 a Salerno? Quanto è stato difficile l’ultimo anno a Salerno?

“Per me mettere un obiettivo vuol dire fissare un limite e io non ho un limite. a Salerno non avevo detto ‘quest’anno ne segno 16″, ma ho pensato a farne il più possibile, cercherò di fare ancora di più. Salerno è stata una tappa nuova nella mia carriera, poi un momento duro, non sento di dovermi rimproverare niente”. 

Hai fatto il primo gol con il Milan, quali sono le tue emozioni dopo quel gol? In Europa League che obiettivo ti poni?

“Per quanto riguarda il gol è sempre bello segnare, poi in casa ancora di più. Inoltre era un gol importante e questo rende sempre felici. In Europa League si giocherà ogni tre giorni quindi sarà importante fare bene”.

Solo una volta hai giocato ad alti livelli ed era con il Villareal. La Lazio ti permetterà questo, senti il peso di voler essere un calciatore importante, un trascinatore? Il gol che hai fatto all’Olimpico contro la roma è uno dei più belli della tua carriera?

“Per quanto riguarda il peso, No non lo sento perché lo siamo tutti e tutti devono caricarsi delle proprie responsabilità. Il gol alla roma è bello ma è legato ad un episodio spiacevole perché mi sono infortunato”. 

Cosa ti ha colpito di più della Lazio? Che passaggio è stato da Salerno a Roma?

“Per quanto riguarda il passaggio da Salerno alla Lazio ho notato subito la qualità e l’intensità degli allenamenti. Qui bisogna vincere questa è la cosa importante. La concorrenza fa bene, questo non ti da più o meno pressione l’importante è giocare ed allenarsi bene per conquistare la titolarità con o senza un altro attaccante”.

Ti aspettavi di essere subito decisivo? Come hai vissuto quei giornip recedenti al trasferimento alla Lazio?

“In realtà quello con il Milan è stato il mio secondo match. Se mi aspettavo di essere decisivo Sì perché mi preparo per questo, perché quindi aspettare? Meglio farlo subito. Sull’attesa: queste sono cose che fanno parte del gioco. Tu sei li in attesa e aspetti impaziente, ma sapevo che qualcosa stesse succedendo”.

Con Castellanos fai più assist e meno gol? Baroni dice che serve equilibrio ne ha parlato con il mister della copertura?

“Giocare con due attaccanti significa avere una soluzione in più per segnare, è importante. Non conta chi segna, posso segnare io, il Taty o i centrocampisti. Naturalmente come ha detto Baroni devo impegnarmi anche nella fase difensiva per dare una mano”.

Articolo a cura di Marco Lanari  – Sportpress24.com

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