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Serie A: Conferenza stampa De Rossi pre Juventus-Roma

Le parole di De Rossi nella conferenza stampa precedente a Juventus-Roma di domani sera.

A mercato chiuso, un giudizio su Saelemaekers e Koné? Entrambi saranno convocati per domani?

Salvo problematiche dell’ultima ora vengono tutti con noi, ovviamente valuteremo i minutaggi recenti dei loro precampionati, ma tutti quanti sono convocabili.

Il bilancio del mercato è positivo, sono contento, siamo incappati in un problema per completare la difesa e ci metteremo mano con gli svincolati entro poche ore.

Sono felicissimo di Soulé, Saelemaekers, forse Koné era quello di cui aveva più bisogno questa squadra, dovevamo mettere un po’ di “ciccia” nel mezzo del campo.

Siamo corti in difesa, ma è successo qualcosa di imprevedibile c sarebbe stata un’operazione che avrei voluto.

Thiago Motta ha speso belle parole per lei. Come si affronta la Juve?

Thiago Motta è un amico che ogni volta abbracci con piacere, è uno di quei colleghi che quando ottiene risultati, salvo lo scorso anno che è stata a discapito nostro, sei felice per lui.

È uno di quelli che si fa voler bene, ha il tocco magico, quelli che chiunque mette fa gol, ha fatto gavetta e sta ottenendo risultati importanti.

La Juventus ha fatto un gran mercato, con Thiago non ti puoi mai rilassare perché non sai mai cosa aspettarti, stiamo preparando la partita in base alla nostra idea di come sarà la Juventus.

Abdulhamid? E la differenza con la Roma di maggio?

Rispetto alla Roma di maggio abbiamo fatto tanti cambiamenti, con tanti giocatori per migliorare la squadra sotto mie richieste.

Abbiamo fatto un mercato migliore dell’Inter, ma perché loro hanno già una grandissima squadra e dovevano cambiare poco e noi dobbiamo puntare a questo.

Fare mercati per migliorare la rosa con piccoli tasselli, dobbiamo farlo in qualche anno, secondo me la direzione è giusta.

Sarà sempre più facile il mercato così, anziché averne 8-9 in prestito, si cambierà chi non va bene, non va bene il portiere o l’attaccante si lavorerà così.

Riguardo Saul (Abdulhamid, ndr) l’ho visto in due allenamenti, ieri ha fatto 10 minuti per non sovraccaricarlo.

Doveva viaggiare per il visto, ha le caratteristiche che cerco, ma non lo conoscevo.

Ho sentito più volte Roberto Mancini e me ne ha parlato benissimo consigliandomelo; mi hanno detto che potrà essere un campione.

Dobbiamo mettere in lui nozioni tattiche e anche tecniche, va a duemila ma non lo ha fatto vedere ancora, dobbiamo aiutarlo a inserirsi in una squadra forte, come dicevo lo scorso anno.

Ha provato la difesa a 3?

Chi lo ha detto? Quante cose sbagliate avete saputo in questi giorni?

L’idea della difesa a tre sarebbe buona in ogni occasione, oppure solo con Danso era fattibile?

Dopo il ringiovanimento, come si incastra la partenza di Bove, che viene dalle giovanili?

Noi costruiamo sempre a tre e avevo immaginato la difesa a tre con Danso.

A volte costruiamo a due più uno, a rombo, ma variamo costruendo a tre, a volte giocavamo con tre centrali e pensavamo fosse un problema.

Cambiamo tanto e attacchiamo con cinque giocatori, lo abbiamo visto all’Europeo vinto da Mancini e mi piace molto.

Anche Thiago Motta abbassa Locatelli o Thuram e porta cinque giocatori ad attaccare, non cambia molto il modulo, ma dipende dagli interpreti e come li immagini.

L’allenatore deve gestire il mercato in base alle idee tattiche e cambiare in base alle necessità, mi dispiace che sia andato via Bove, ma non l’ho trattenuto, sono stato chiaro con tutti, avrei voluto altri centrocampisti dinamici.

Forse ci sarebbe stato meno spazio per lui, aveva bisogno di più spazio, con me giocava già meno che con Mourinho ed è andato a cercarsi una nuova soluzione.

Dispiace perché è legato a questa squadra, è sorridente e un ragazzo d’oro, ma non posso pensare solo a chi mi sta simpatico.

Spero quasi di aver sbagliato, perché si merita di diventare un Nazionale, rimango con l’abbraccio che ci siamo dati, spero che tra noi ci sia sempre affetto, ma devo prendermi responsabilità.

Se volevo rimanere l’idolo intoccabile non sarei ritornato a Roma e non mi sarei messo in discussione.

Non posso chiedere a un giocatore di restare, volevo degli acquisti e Edo (Bove, ndr) non meritava di avere poco minutaggio.

Quanto ha influito la situazione Dybala? Con il mercato aperto a stagione in corso?

È stato complicato, ho sentito l’intervista di Di Francesco e Gasperini, non è facile.

Dovevamo fare meglio tutti quanti, il campionato è sporcato da questo mercato, siamo tutti infastiditi, per me è una follia, ma siamo allenatori e dobbiamo gestire.

Ad onor del vero però, in due partite 5 pali e un rigore non dato, ci sono cose fatte bene e altre meno, la Roma non è stata fortunatissima, ma non mi lamento mai.

A volte organizzi e pianifichi un mercato e poi qualcosa salta e devi pensare ad includere tutti nel tuo progetto di calcio, che varia sia da chi resta sia chi non viene come Danso.

Il presunto litigio con Cristante? E con Lina Souloukou?

Di vero c’è solo la discussione con Bryan (Cristante, ndr).

Abbiamo discusso dieci secondi in campo, senza far volare parole grosse, qualcuno ha voluto dire che ci siamo messi le mani addosso.

Non è una cosa normale, io che metto le mani addosso a un giocatore; mi tocca querelare, non ve lo permetto.

Dicono che ho litigato con Lina (Souloukou, ndr) prima dell’Empoli, neanche l’avevo vista.

Di Mancini quello che hai scritto è inventato, capisco che dobbiate trovare scoop, ma così non c’è difesa per me vedendo che la gente ci crede.

Se vi inventate qualcosa di questo genere non fate il bene della Roma, con Cristante è stata una discussione a distanza per qualche secondo.

È tanto grave se ci pensate, per me è tanto grave inventare una cosa del genere.

Con queste pressioni, come si prepara la sfida con la Juve?

È difficile, ho parlato con D’Aversa, anche loro sono in difficoltà e hanno vinto contro di noi.

Speriamo che duri una sola partita e poi ci concentreremo su quello che mi piace, fare l’allenatore.

L’obiettivo della stagione?

Per me bisogna fare meglio dello scorso anno, quindi non vuol dire fare quarti, ci sono tante squadre forti in questo campionato.

Non è un obbligo arrivare quarti, ma l’obbligo è quello di andare in una certa direzione.

Parliamo sempre di modello Atalanta, ha iniziato con dei risultati sempre migliori, se arrivavano sesti lavoravano allo stesso modo e tornavano quarti.

Dobbiamo tornare come quando riuscivamo a farlo sempre in passato, il passo più importante che possiamo fare è tornare a stare costantemente lì.

Se ci fossero dei litigi con dei calciatori o con altro, lo direbbe qui?

Le faccio una piccola premessa, quando parlo di “subumani” parlavo di chi mi augurava tumori o altri mali online.

Io quando dico che chi mi augura la morte è un subumano, è perché per una cosa di calcio non si possono dire certe cose.

Mancini ci ho discusso lo scorso anno a Genova e non sapevate nulla.

Se scrivi che litigo con Mancini e ti risponde, dato che non è vero, mi sembra una cosa che si può preventivare.

Prima di Roma-Empoli parlavate di liti inesistenti con Lina (Souloukou, ndr).

Non puoi pensare che nessuno si stranisca se scrivi qualcosa di falso, io non uso Instagram, meno leggo meglio sto, perché è vero fino a un certo punto.

Chi mi odia se non lo dice online poi lo tiene per sè per strada, c’è chi mi abbraccia ed incoraggia li altri mi ignorano.

Se Mancini scrive su Instagram e non in conferenza stampa non è detto da me.

Avete scritto di Bryan qualcosa di falso, o meglio ingigantito, ma non potete pensare di scrivere cose false e non avere risposte.

Quanta gente di gamba ha a disposizione?

Parecchia, con Danso tanta in più ce ne sarebbe stata, ma va bene così.

Non vuol dire che chi è meno esplosivo sta fuori, guardiamo il Leverkusen ha fatto un grande acquisto con Xhaka, ma avendo chi recupera più palle per lui, viene fuori il giocatore straordinario visto.

Serve essere complementari, funzionali, non servono tutti di gamba, altrimenti ci sarebbe confusione o troppi di qualità che danno prevedibilità.

Serve il giusto mix, per come ero io non potevo andare veloce in tutte le parti del campo, ma facevo volume e mettevo presenza.

Foto da archivio 

A cura di Edoardo Massetti — Sportpress24.com

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