Formula 1, Monza è pronta per il rinnovo del contratto

Monza sta diventando grande, in tutti i sensi: basterà per continuare ad ospitare il GP d’Italia anche dopo il 2025?

E’ stato questo il sottile e sottinteso filo conduttore della tradizionale conferenza stampa di presentazione del GP, cui, oltre ad ACI (Angelo Sticchi Damiani, Geronimo La Russa e Giuseppe Redaelli) e alle rappresentanze della politica regionale e locale (Attilio Fontana, Paolo Pilotto e Alessia Cappello) è intervenuto anche Stefano Domenicali, a capo del circus della F1.

Ai presenti è trasmessa una sensazione di ottimismo e positività, basati su un sostanziale cambio di rotta che è impresso alla gestione della struttura brianzola.

Fino ad epoche recenti l’approccio si poteva così sintetizzare: Monza è la storia e la F1 non può prescindere da essa, dando ad intendere che al circuito brianzolo spettasse quasi una sorta di “posto d’ufficio” (per usare le parole di Stefano Domenicali).

Oggi è diventato: fin qui abbiamo lavorato bene, continueremo a farlo, siamo un interlocutore credibile e affidabile per poter proseguire un cammino iniziato oltre un secolo fa.

Per dirla con Sticchi Damiani: “ad un anno dalla scadenza del contratto, bisogna CORRERE, CORRERE, CORRERE!”

Per prima cosa è cambiata la pista con diverse strutture accessorie rinnovate e/o installate ex novo: scherzando, ma non troppo, Domenicali si è lasciato scappare un “non mi sembra neanche di essere a Monza!”.

Dai lavori, avviati l’8 gennaio di quest’anno, esce una pista completamente riasfaltata con una pavimentazione flessibile di nuova concezione, con la carreggiata della Prima Variante allargata  per consentire a due vetture di viaggiare affiancate, e cordoli tutti nuovi.

Uno dei punti deboli del circuito di Monza erano i percorsi per gli spettatori

E’ realizzato un nuovo sottopasso (da Porta Vedano alla Parabolica), insieme ad un percorso pedonale dedicato di altri tre sottopassi (Santa Maria alle Selve oltre ai  due che collegano viale Mirabello e l’area interna del circuito) con lo scopo primario di separare traffico pedonale e veicolare.

Anche in termini di marketing, si avverte un’aria nuova, che sicuramente ha assorbito qualcosa dall’approccio americano alla creazione di un evento;

Sono creati oggetti simbolici e di culto, quasi esclusivi, come l’Asphalt Collection, composta da 1922 (data di nascita del circuito) pezzi di asfalto provenienti dalla postazione della Pole Position e da 5.793 (la lunghezza del circuito) pezzi di asfalto provenienti invece da alcuni punti iconici.

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Interessante anche l’idea di premiare la Pole Position con un anello appositamente realizzato da Guido Guzzi; un’opera unica in oro che racchiude in sé tutti gli elementi di Monza:

il richiamo, nella sua composizione, alla Corona Ferrea (incluso il chiodo della Croce presente al suo interno), alla bandiera a scacchi e al tricolore.

A ciò si aggiunge anche la speciale bottiglia creata da Ferrari Trento per il podio: si tratta di una Jeroboam, che richiama il tricolore, realizzata in soli otto esemplari non destinati alla vendita, con  un’etichetta che indica primo, secondo e terzo classificato.

Torniamo alla domanda iniziale, posta anche in maniera esplicita durante l’evento: basterà tutto questo per ottenere il rinnovo del contratto?

La politica, con Fontana, non può che dire “questo matrimonio s’ha da fare” e continuare a sostenere economicamente il progetto globale, sull’onda di quanto a suo tempo dichiarato e promesso da Roberto Maroni (il cui apporto è anche ricordato da Sticchi Damiani).

Domenicali non poteva certamente sbilanciarsi più di tanto, ma il riconoscimento che gli “impegni presi sono rispettati” e che il management dell’Autodromo abbia dimostrato di “saper prendere le proprie responsabilità” possono certamente essere un buon viatico sulla strada del tanto agognato e sofferto rinnovo.

Articolo a cura di Maurizio Quarta – Sportpress24.com

 

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