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US Open, Jannik Sinner parte male poi vince in rimonta al suo debutto

Sinner

Jannik visibilmente in difficoltà nella prima frazione, poi prende in pugno la situazione e ribalta la partita. Al secondo turno affronta Michelsen.

Jannik Sinner supera il primo turno dell’Us Open contro lo statunitense Mackenzie McDonald vincendo per tre set a uno con i parziali di 2-6, 6-2, 6-1, 6-2. Teatro della sfida è l’Arthur Ashe Stadium.

L’azzurro parte male, nel primo set sembra in crisi, non riesce a ingranare e perde con ben quattro giochi di scarto.

Dalla seconda frazione in poi però cambia tutto, Jannik si riprende mentre è il tennista a stelle e strisce a essere visibilmente in difficoltà.

Nel terzo set Sinner prende subito in pugno la situazione, va sull’1-0, l’americano pareggia ma poi il numero uno del mondo non cede nemmeno un game.

Nella quarta frazione il 23enne altoatesino domina i primi quattro game, il finale è più combattuto ma Jannik riesce comunque a portare a casa set e partita.

Al secondo turno Sinner affronta un altro statunitense, Alex Michelsen.

In campo dopo una settimana di polemiche

L’azzurro torna a giocare una settimana dopo il ciclone da cui è stato investito per la positività al clostebol. Martedì l’ufficio stampa del campione ha reso noto che Jannik è risultato positivo a due test anti-doping lo scorso marzo. L’indagine dell’Itia ha portato all’assoluzione per assunzione involontaria. La quantità infinitesimale dello steroide gli sarebbe stata trasmessa dal suo fisioterapista Giacomo Naldi attraverso la pomata che avrebbe usato per curarsi il mignolo sinistro. La vicenda ha portato al licenziamento dello stesso Naldi e di Umberto Ferrara, il preparatore atletico che avrebbe dato la pomata al fisioterapista.

“Spero di riuscire a voltare pagina”

Il numero 1 del ranking Atp aggiunge: “Spero di riuscire a voltare pagina, ci vorrà ancora un po’ di tempo e spero di tornare a essere felice. Ogni torneo che ho giocato avevo e ho ancora, anche per questo Us Open, delle basse aspettative. Fisicamente, per quello che è successo, per i malanni e per altro, non sono dove vorrei e ancora non mi sento me stesso”.

Anche prima del torneo di Cincinnati, Sinner aveva detto di non essere al massimo ma alla fine ha vinto. Ma fino alla mezzanotte del 6 settembre la Wada, agenzia internazionale antidoping, e la Nado Italia, il suo corrispettivo a livello nazionale, possono ancora fare ricorso contro l’assoluzione. Opzione dai più, ritenuta improbabile.

Per ora, chi gli è andato contro, rimane deluso: Jannik ha una falsa partenza ma vince, e come ha chiesto qualcuno, non sarà questa la vera colpa della Volpe italiana?

In aggiornamento.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

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