Udinese-Lazio, Baroni: “Domani partita difficile ma sono convinto che la squadra è pronta”

Dopo la bella vittoria contro il Venezia di domenica scorsa, la Lazio di Baroni vuole continuare a fare bene anche nella prima trasferta stagionale. Si vola al Bluenergy Stadium di Udine contro l’Udinese del tecnico tedesco Kosta Runjaić. Il mister biancoceleste ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa in merito alla difficile sfida in terra friulana. Di seguito le sue parole:

Quali sono i progressi della Lazio che domani vuole vedere a Udine?

“Intanto auguri a lui, spero si riprenda presto. Fortunatamente sta bene. La squadra ha lavorato, abbiamo messo alle spalle la gara passata e abbiamo guardato questa trasferta che è insidiosa e complicata ma la squadra ha lavorato molto bene”.

Quale step rispetto alla partita della Lazio con il Venezia Lei si aspetta di vedere domani?

“E’ un bel test questo perché giochiamo contro una squadra che ha struttura fisica, che ha un calcio in verticale e lavora sulla pressione. Quindi ci saranno delle difficoltà ma la squadra è preparata. Serve una partita accesa. Dal punto di vista nostro dobbiamo migliorare la manovra nella velocità ma la squadra lo sta facendo bene e sta lavorando con dedizione e questa è la cosa importante. Sia chi è andato in campo e chi è rimasto fuori, tutto l’organico sta lavorando in questa direzione e quindi mi aspetto una partita importante”.

La Lazio ha costruito tanto col Venezia ma ha concesso anche. Ci dobbiamo abituare ad una Lazio così oppure il non concedere verrà migliorato con l’equilibrio?

“E’ chiaro che noi dobbiamo nell’equilibrio trovare maggior compattezza ma questo lo dobbiamo fare con l’aggressività e la pressione in avanti. La squadra mi è piaciuta dal punto di vista mentale perché non era facile andare sotto dopo 2 minuti da situazione evitabile. Invece non ci siamo scomposti e siamo rimasti in partita. Bisogna star dentro la partita perché può cambiare in ogni momento e solo con grande partecipazione puoi fare in modo che questi episodi li porti dalla tua parte”.

La manovra dipende dal regista. Quali sono le differenze tra Rovella, Vecino e Cataldi?

“La manovra no, ma la velocità della manovra. La squadra fa tanti passaggi e questo non lo voglio togliere però in alcune situazioni la velocità ci permette di produrre di più e la squadra lo può fare. Sono dei giocatori che sto valutando a seconda della partita. Rovella ha fatto bene ma era rientrato da un infortunio e avevo bisogno di mobilità con Vecino che è entrato bene. Per noi è un giocatore importante così come Cataldi. Io cerco di articolare e di gestire. Quando dico non dobbiamo fossilizzarci su un 11 titolare è perché ognuno sa che deve fare in campo poi in base alla partita ci saranno dei cambi ma sempre con lo stesso spartito”.

Come stanno Tavares e Castrovilli? I suoi obiettivi a breve, medio e lungo termine? 

“Noi lavoriamo ogni giorno per migliorarci. Ogni settimana c’è la verifica del lavoro svolto ed è impossibile fare tuto insieme. Ma la squadra deve arrivare alla partita sempre con l’atteggiamento voglioso e desideroso di andare in campo. Essere presente e partecipativa. La cosa fondamentale è condurre la gara e l’aggressività ed i ragazzi rispondono molto bene. Nuno e Castro stanno lavorando bene, stiamo cercando di dargli la miglior condizione fisica e ci sono vicini”.

Come ha trovato Dia a livello di condizione? Può essere usato a gara in corso o con Castellanos?

“Sta bene. Ha lavorato, a parte quando ha giocato con la Salernitana e poi ha saltato 2-3 giorni di allenamento, ma sta bene fisicamente. Lo stiamo portando dentro il nostro lavoro ed in quello che noi vogliamo. Lui si è calato molto bene perché ha le caratteristiche che vogliamo: ha mobilità, sa far gol, ha profondità e quindi non lo escludo che giochino insieme ma ci dobbiamo lavorare”.

Castellanos ha fatto prestazione eccellente domenica. In cosa ha lavorato con lui in questa settimana? Gli ha chiesto continuità?

“Sì, per me è un giocatore molto forte che deve giocare con ferocia e lo fa. Lavora molto bene per la quadra. Il primo gol è stato cercato, ha indotto l’avversario all’errore perché ha  fatto una pressione importante e ha avuto altre due occasioni ma è sempre stato presente in parità. Ma davanti sanno che devono fare le prime pressioni. C’è tanto lavoro da fare sul campo e lui è voglioso. Ormai si fa gol solo se hai ferocia e determinazione se no è difficile e lui ce l’ha”.

L’Udinese è strutturata fisicamente. Per la Lazio affrontare una squadra forte fisicamente un vantaggio perché entrano in forma più tardi o no?

“L’Udinese è una società che stimo e che è stata lungimirante e che lavora con programmazione. Ci sono giocatori strutturati e bravi. L’allenatore nuovo cerca una calcio diverso ed in verticale. Ci sono le condizioni ma dipende da noi. Io sono molto curioso perché è una partita non facile ma siamo pronti, anzi lo saremo sicuramente”.

Non esclude Dia e Castellanos in coppia ma insieme proprio o una davanti all’altro? Sugli esterni c’è una gerarchia?

“Come dico sempre io parto da come far gol. Io ho giocato anche con 4 attaccanti. E’ un problema del lavoro che fanno gli attaccanti non quanti sono: se stanno fermi non si può giocare, se hanno nobiltà si può lavorare. E’ chiaro che bisogna trovare degli equilibri il calcio senza equilibrio non si può mettere. Nel lavoro lo troveremo e avere degli attaccanti bravi è sempre meglio. Noi abbiamo dei giovani che hanno voglia e vogliono sfruttare le occasioni e noi glie le daremo. A me non piace parlare di gerarchia, le gerarchie la fa il lavoro. Chi va forte e mi fa vedere che vuole andare in campo gioca. Penso che questo sia rispettoso verso di loro e alza il livello perché sanno che chi si allena forte ha molte probabilità di andare in campo”.

Quanto è difficile misurarsi contro un collega di cui si ha pochi punti di rifeirmento?

“Che non ho punti di riferimento lo dite voi. Io l’ho studiato. Ho studiato anche i campionati che ha fatto prima. E’ un allenatore che gioca 3-4-3, 3-4-2-1 o 3-5-2. Sarà una partita difficile è certo ma sono convinto che la squadra è pronta per questa partita difficile”.

A Dele bashiru lei voleva dargli fiducia. Come lo ha visto? quanto ha bisogno di continuità per esprimere il suo potenziale?

“Il ragazzo va costruito. Ha delle potenzialità fisiche e tecniche importanti ma va costrutto perché viene da un calcio diverso e un modo di allenarsi e stare in campo diverso. Gli va data fiducia perché se no non si va da nessuna parte. Ho visto durante gli allenamenti una crescita importante e la ricerca di fare le cose che gli chiediamo. Ho anticipato il suo ingresso in campo perché se lo è conquistato lui durante la settimana. Anche campioni importanti hanno vuto bisogno di un periodo di adattamento, anche di un anno e mezzo, qui dobbiamo bruciare le tappe e più c’è partecipazione e più il giocatore anticipa questa integrazione con la squadra e con quello che dobbiamo fare”.

Articolo a cura di Marco Lanari  –  Sportpress24.com 

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