Lazio-Venezia, Baroni: “Voglio una partita di grande spirito e agonismo. Le griglie? I conti si fanno alla fine…”

Finalmente si torna a fare sul serio. Domani inizia il cammino della nuova Lazio targata Marco Baroni. Debutto casalingo per i biancocelesti che inizieranno la stagione 2024/2025 allo Stadio Olimpico contro il neo-promosso Venezia. Il nuovo mister biancoceleste ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa in merito a questa nuova stagione. Di seguito le sue parole:

Come arriva la sua Lazio al debutto e che serie A si aspetta?

“Arriviamo bene, nel senso che abbiamo anche recuperato qualche giocatore. Purtroppo c’è stato il piccolo problema con Gila ma la squadra sta ebbene quindi siamo pronti da questo punto di vista. Il campionato sarà il solito bellissimo campionato, sempre difficile, dove noi dovremmo essere all’altezza assolutamente”.

Le sue emozioni per questo debutto?

“Il bello del mio lavoro è che mi alzo ogni mattina emozionato. Trovo grandi motivazioni con me stesso. Amo quello che faccio e quando fai quello che ami hai sempre un pizzico di emozioni. Chiaro che adesso c’è grande emozione e concentrazione di partire. Sarà la prima di campionato davanti i nostri tifosi davanti al nostro stadio. Sono tutte sensazioni belle che si traducono in grande concentrazione sul lavoro e sulla squadra è questo l’aspetto più bello”.

A che punto è la Lazio nella ricezione dei suoi concetti? Come è nata la scelta di Dia?

“Il nostro lavoro è una crescita continua. Abbiamo cambiato qualcosina. Io ho parlato dell’obiettivo principale, che è quello di creare un’identità forte, di una squadra dove tutti lavorano insieme al gioco collettivo di squadra. Questa è la cosa che mi piace e che vogliamo portare avanti. Ritorno su un concetto che mi piace, cioè il vedere una squadra che ha grande partecipazione e che da tutto per se stessa e per i propri tifosi. Quando parlo di emozioni intendo questo. Questa è la base che non può mai mancare e poi all’interno di questo ci sono i miglioramenti che vogliamo fare. A me non piace molto parlare di tempi, il tempo è domani. Io vivo ora. Non guardo lontano però mia spetto già le cose che abbiamo lavorato e portato avanti insieme.

Su Dia? La Lazio cerca giocatori bravi e Dia è uno di questi. Quando abbiamo portato dentro Noslin c’era Immobile e Taty. Non ci cambia molto, l’importante è portare giocatori bravi e Dia è uno di questi. Ha dimostrato fiuto del gol, ha mobilità, non dà punti di riferimento e a me questo piace, cerchiamo che questo. Non solo davanti ma anche in mezzo al campo. Può darci una grande mano”.

Che tipo di partita ci aspettiamo domani? A centrocampo ci sarà mobilità durante la partita? Come vertice basso oltre Cataldi chi lo può fare?

“Io credo di avere un centrocampo con giocatori con determinate caratteristiche. Per es. sia Rovella, Cataldi e Vecino possono fare vertice basso e mediani. Non mi piace pensare a un centrocampo posizionato e questo è quello che sto cercando portare alla squadra. Poi ci sono due fasi, c’è si la mobilità ma anche interscambio dei ruoli quando c’è da prendere la squadra avversaria alta e spesso vedrete questa mobilità. Noi la cerchiamo in allenamento e la voglio vedere in campo. Guendouzi ha molta mobilità, non mi piace che sia solo in una zona del centrocampo. Anche Delle-Bashiru e Castrovilli stesso discorso.

Noi abbiamo ragazzi interessanti che devo essere bravo a gestire. Domani sono le partite in cui credo che le difficoltà ci saranno perché è sempre così. Dobbiamo avere quelle componenti dette prima, insieme ai tifosi nel nostro stadio, e fare una partita di grande spirito e agonismo. 

Considera la sua Lazio già completa per competere a livelli importanti o manca ancora qualcosa?

“Io dico una cosa, i nomi guardo quelli che sono con me ora in squadra. Poi è chiaro che con la società c’è un confortino diretto sempre. Le partite saranno dei test importanti. Per adesso siamo questi e andiamo vanti con questi”.

Dove colloca la Lazio in griglia? C’è un rigorista designato? Il vice capitano?

“Sì il vice capitano lo sceglierò io di gara in gara così togliamo equivoci. La squadra avrà sempre il capitano ed il vice. Sulle griglie preferisco lasciarle fare agli altri. Non ho mai fatto proclami nella vita. Ho sempre pensato a migliorare me e chi mi sta vicino e lavorare forte. I conti si fanno alla fine. Ognuno esprime il suo pensiero ma noi lavoriamo forte. Sul rigorista? Scelgo di gara in gara poi certo abbiamo diversi giocatori che possono calciarlo e questa è una valutazione che devo fare. Perché ci sono situazioni di momenti però la squadra già saprà il primo secondo e terzo rigorista”.

La Lazio faceva fatica a tenere alta la tensione, quanto ha lavorato sulla testa della squadra? Non crede che il centrocampo pecchi di quella qualità che nelle gare chiuse può fare la differenza?

“Nel collettivo c’è dentro del lavoro. La rifinitura è una delle zone più importanti e difficili su cui stiamo lavorando. Quando parlo di verticalità cerco di far vedere le soluzioni e questa è una delle zone su cui dovremmo andare molto dentro. Dobbiamo assolutamente. La squadra non deve perdere palleggio ma deve avere molta verticalità, specialmente la piccola profondità quando trovi squadre che si chiudono molto e ci stiamo lavorando. Ci sono ragazzi che devono crescere da questo punto di vista ma ci stiamo lavorando”.

Quanto sono stati assimilati i requisiti di umiltà e voglia? Castrovilli può essere il faro del centrocampo della Lazio?

“La squadra anche durante le amichevoli, nelle difficoltà, non ha mai perso d’identità e di compattezza e questa è una delle cose sono fondamntali. La squadra deve stare sempre nella prestazione. Centrare la prestazione individuale e di squadra è determinate. Gaetano è un ragazzo che è tornato da poco ma ha grande qualità ha visione, ultimo passaggio, può far gol, etc. sta lavorando forte per trovare la condizione e sono convinto che a breve sarà al 100%”.

Ha parlato d’identità, ha già un undici titolare per domani o ha ancora qualche ballottaggio? Come vede questo Venezia in emergenza?

“L’avversario che incontriamo è un avversario che ha fatto buona gara con il Brescia ma anche nell’amichevole precedente, ci saranno difficoltà importanti. Per quanto riguarda l’11 titolare, io ho un paio di dubbi ma sono principalmente per valutazioni che devo fare su qualcuno che è rientrato da poco. Perché nelle amichevoli abbiamo potuto fare molti cambi fino adesso e ora invece dobbiamo gestire le risorse e anche le scelte iniziali. Devono valutare chi ha fatto più allenamenti, chi sta meglio o è rientrato da poco. Devo fare delle valutazioni attente”.

Pensa che in questa rosa manchi di qualcuno e se Folorunsho può essere uno di questi o ha in mente altri profili? Quale obiettivo si è prefisso come squadra, nel senso, una posizione in classifica?

“Di mercato oggi non voglio parlare visto che domani giochiamo una partita. Mi semrba decontestualizzato ora. Capisco voi ma io voglio stare dentro la partita. Per quanto riguarda gli obiettivi dico che quelli di squadra li ho già dati noi, dobbiamo migliorare il campionato dello scorso anno, non partiamo accucciati credetemi. La squadra deve essere pronta in campo e questa è una mia responsabilità”.

Vuole prendere da subito la fiducia di tutti o c’è bisogno di tempo? 

“La società ha delineato dei cambiamenti che sono tati fatti, sono andati via alcuni e sono arrivati dei giovani ma non è detto che non possano arrivare più in là…sono bravi. Io devo valorizzare quelli che ho, io devo parlare dei miei giocatori. Che vuol dire avere tempo? Vuol dire che questi non sono pronti? No. Non abbiamo tempo, domani servono i 3 punti. Qualcuno pensa che sarà una partita facile, non lo sarà. Ma ci vuole subito una squadra prestativa dal punto di vista mentale, di azione e compattezza perché queste componenti ti fanno superare quelle cose su cui non sei pronto o sulle problematiche che trovi all’intenrno della partita. Questo è l’atteggimanento che voglio e che troverò sicuro”.

Isaksen ha faticato l’anno scorso. come lo ha trovato in ritiro? cosa può dare alala quadra?

“Giocatore forte e bravo, deve entrare questa consapevolezza e caricarsi di questa responsabilità. Prima aveva davanti un giocatore bravo, ora lui deve caricarsi un po’. Io sto cercando di aiutarlo e di liberargli la testa. Ha gamba, ha qualità e deve avere la gioia. Andare in  campo con il piglio di chi non ha paura e vuole andare a testa alta a giocare sull’avversario. Sbaglio? ci riprovo. Ha tante qualità e sono convinto che le esprimerà”.

Sacchi dice che vede le romane indietro. Lei in questa prima grande piazza della sua carriera pensa che sia così e come pensa sia cambiata la situazione rispetto a quando giocava nella Roma?

“Io guardo adesso, no ai tempi lontani. Questi pareri autorevoli che rispetto ma loro devono fare questo, io faccio un altro lavoro e sto attento a portare la mia squadra più in là ad ogni gara e questo mi può aiutare a rompere qualche pronostico”.

Tavares può giocare dall’inizio? Questa partita può essere una delle più importanti?

“Si al 100% sono orgoglioso. Io ed il mio staff siamo consapevoli dell’opportunità, abbiamo lavorato duro e daremo tutto per fare bene. Nuno è uno di quelli che devo valutare, perchè lui sta bene ma devo essere bravo a gestire perché non ha fatto amichevoli o partite, ha fatto solo allenamenti. Sta bene, va forte e non ha i 90 minuti e questo non sarebbe un problema ma devo valutare bene il suo impiego”.

In che cosa la Lazio è migliorata e dove invece è indietro?

“Ho trovato una squadra che aveva una grande cultura del lavoro e questo è stato un terreno fertile per lavorare. Cerchiamo di mettere dentro qualcosa piuttosto che levare qualcosa. Questa cosa che stiamo portando della mobilità e aggressività alta è una delle condizioni che la squadra ha percepito come un vantaggio e stiamo cercando di dare. Dobbimo lavorare per prendercelo perché dal punto di vista offensivo dobbiamo calciare di più ed essere più attivi sottoposta. Quando ho parlato di determinazione cattiveria e attacco alla porta è una delle cose fondamentali”.

Articolo a cura di Marco Lanari – Da Formello Michela Catena –  Sportpress24.com 

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