Terminano le Olimpiadi 2024 di Parigi e terminano anche tutte le polemiche legati ai giochi e all’organizzazione.
E’ stata un’edizione importante, ma forse la più criticata di sempre con errori organizzativi evidenti figli di approssimazione e scarsa empatia.
LE OLIMPIADI DELLE PANTEGANE NELLA SENNA
Una città importante come Parigi, la città dell’Amore ricca di bellezza e arte, tutto doveva tranne che essere trattata come una ‘signora sporca’ che lo stesso Governo Francese l’ha portata a essere vista agli occhi dell’intero mondo.
Tutto è iniziato con la cerimonia di apertura quando si è gridato allo scandalo con l’interpretazione di Barbara Butch, un’attivista e Dj francese, molto discutibile.
La Senna è forse la rappresentazione del fallimento di questa edizione: balneabilità discutibile e rischio elevato di malattie.
Abbiamo sentito e vissuto tutti la vicenda della belga Claire Michel che dopo la gara di triathlon, è stata ricoverata e le analisi del sangue hanno reso noto che sia stata attaccata da un virus.
Gli azzurri a loro volta, visto anche il ritiro della nazionale del Belgio dalla disciplina mista, hanno preferito rifiutare il contatto con l’acqua, optando per un allenamento in piscina e privandosi dunque del test per valutare insidie e correnti.
Le Olimpiadi di Parigi sono state pubblicizzate come l’unica e vera edizione basata sul concetto dell’inclusione, un tema delicato e assai suscettibile.
Ma l’ostinazione di voler valorizzare questo concetto, poco capito e molto confusionario, ha portato a un inevitabile disequilibrio sportivo.
ESSERE INCLUSIVI, MA LA POLITICA FRANCESE NON HA COPITO COME E COSA…
Il caso irrisolto dell’algerina Imane Khelif e della taiwanese Lin Yu-Ting hanno alzato un polverone sulla validità delle loro vittorie a causa del loro presunto “vantaggio genetico”.
Donne (o forse uomini) le quali combattono sul ring contro donne (vere), ha creato molto disagio tra il pubblico e le nazionali coinvolte.
Un qualcosa mai visto nelle edizioni precedenti, cosi come in altri appuntamenti sportivi a livello internazionale.
Una medaglia vinta da Imane Khelif, il più falso Oro consegnato a questi giochi, con tutto il rispetto per la persona, ma non per quello che vuole dimostrare di essere o per quello che ‘altri’ vogliono trasmettere.
LE POLEMICHE ARBITRALI E UN VILLAGGIO OLIMPICO DISCUTIBILE
Tante sono anche le varie polemiche su arbitraggi discutibili, che sono temi famosi e ben noti al mondo dello sport, è giusto dare un occhio alle condizioni in cui vivono gli atleti prima dell’approccio alle loro sfide.
Il villaggio olimpico è un fallimento su tutta la linea. L’assenza di area condizionata ha costretto gli atleti ad affrontare il caldo in diversi modi.
Ha fatto il giro del web la iconica foto dell’azzurro Ceccon, costretto a dormire all’aperto vicino ad una panchina, con lo stretto indispensabile.
Dal dentro e fuori, si passa alla mensa e alla cucina, con il cibo immangiabile
La denuncia dell’argento della rana, Adam Peaty, ha fatto il giro del mondo: poche soluzioni proteiche nel catering, ma soprattutto fa scalpore il ritrovamento di vermi nel pesce.
MEGLIO RIO E TOKYO
Parigi voleva fare meglio di Rio e Tokyo, ma guarda un pò…ha fatto peggio se non malissimo! Basti pensare anche ai vari furti avvenuto all’interno dello stesso villaggio olimpico.
La stessa Francia con i propri atleti, hanno cambiato sede andando a risiedere in alberghi esterni.
Invece di occuparsi della salute e vivibilità di atleti che compiono sacrifici importanti per arrivare pronti a questo appuntamento, hanno pensato bene di tutelare più l’immagine e la politica transalpina.
Insomma, un’edizione che finalmente è finita e che, molto probabilmente per l’ennesima volta, la storia ha dimostrato che quando la Politica vuole primeggiare, i danno sono incalcolabili e irreparabili.
Speriamo che nel 2028, l’edizione delle Olimpiadi che si terranno a Los Angeles, faccia suo quello che è successo a Parigi e lo renda un brutto e triste ricordo di una città e una nazione che a livello sportivo non hanno insegnato nulla.
Foto da X – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com