Olimpiadi 2024, serata storica per l’Atletica: Argento e Bronzo

Una serata storica alle Olimpiadi per l’atletica italiana quella che si è svolta stasera allo Stade de France.

Nel giro di pochi minuti l’Italia conquista due medaglie olimpiche: la prima è quella di Nadia Battocletti, che conquista l’argento olimpico nei 10.000 metri piani, mentre la seconda di Andy Diaz, bronzo nel salto triplo.

Perdono il titolo di campioni olimpici gli azzurri della staffetta 4×100 maschile, che chiudono la finale in quarta posizione.

Nadia Battocletti

Dopo tanta sofferenza a causa di fastidi a livello fisico, e il bronzo mancato nell’ultima competizione dei 5.000, la campionessa europea Nadia Battocletti scende di nuovo in pista nei 10.000 metri per divertirsi ancora un’ultima volta allo Stade de France.

Dopo 23 minuti dall’inizio della gara, Battocletti, con il suo ritmo sostenuto e controllato, rimane nel gruppo di testa, insieme a lei ci sono altre 13 avversarie.

Nell’ultimo giro comincia a velocizzare il ritmo guadagnando qualche posizione, è però nel rettilineofinale che Nadia dà il massimo, realizzando uno sprint decisivoche la porta a tagliare il traguardo in seconda posizione con il tempo di 30’43”35, stabilendo anche il nuovo record italiano sulla distanza.

A precederla è solo la keniana Beatrice Chebet, che conquista la medaglia d’oro con il tempo di 30’43”25, a soli dieci centesimi di differenza dall’azzurra.

Taglia invece il traguardo in terza posizione l’olandese Sifan Hassan in 30’44”12.

Un’impresa quella di Nadia alle olimpiadi, che nemmeno lei si aspettava

A termine della competizione, ai microfoni della Rai dichiara:

Ero arrivata a queste Olimpiadi con il desiderio di imparare molto e mettermi alla prova.

Il mio obiettivo principale erano i 5000 metri, ma nelle ultime settimane ho avuto qualche fastidio e dolore, quindi ho dovuto rallentare un po’.

Questa è la mia quarta gara sui 10.000 metri, e l’avvicinamento non è stato per niente semplice perché ho sofferto molto e ho avuto tanti problemi.

A un certo punto, ho pensato di dover rinunciare per non peggiorare la situazione, ma volevo ancora divertirmi un po’.

A differenza dei 5000 metri, sono entrata in pista per i 10.000 con felicità e spensieratezza, anche se il riscaldamento non è andato come speravo e dopo una decina di minuti ho accusato un dolore al tendine.

Nei 10.000, quando loro spingono, lo fanno con forza, ma non è detto che riescano a mantenere quel ritmo nell’ultimo giro.

Quando ho affrontato l’ultimo giro, ho pensato: “No, adesso non mi scappate”, e così è stato.

La mezzofondista torinese, già campionessa europea, stasera aggiunge alla sua carriera il prestigioso titolo di vice-campionessa olimpica sui 10.000 metri, scrivendo una nuova pagina di storia per l’atletica italiana.

Andy Diaz

Un tempismo perfetto quello di Andy Diaz, che indossa per la prima volta la maglia azzurra nella finale del salto triplo alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Nato a Cuba e recentemente naturalizzato italiano, Diaz ha dimostrato un’ottima forma e grande determinazione, regalando agli italiani forti emozioni conquistando il terzo posto sul podio.

Una finale controllata quella di stasera, dove è riuscito a gestire al meglio la pressione che gli ha consentito di realizzare il salto decisivo.

Apre la gara saltando a 17.63 metri, poi realizza un 17.33, rinuncia al terzo e al quarto tentativo, mentre realizza un nullo al quinto. Al sesto chiude la gara con il famoso 17.64.

A termine della competizione, ai microfoni di Rai Sport dichiara:

“Non mi resta che ringraziare tutte le persone che mi sono state al fianco sin dall’inizio.

Durante la qualificazione ho provato un po’ di ansia, essendo la mia prima gara con la maglia azzurra, ma in finale il mio cervello sapeva che avevo la possibilità di battere gli avversari.

Sono felice per la medaglia che ho conquistato, anche se ritengo di poter migliorare ulteriormente.

Questo percorso è stato molto difficile, ma mi ha insegnato tanto. Ho ricevuto un grande supporto, non solo come sportivo ma anche a livello umano, e questo mi ha permesso di sognare in grande.

Questa è la mia prima competizione con l’Italia, e nelle prossime gare mi impegnerò per fare ancora meglio.”

Due giorni fa, Andy rischiava di non qualificarsi per la finale. Stasera, è terzo al mondo nel salto triplo.

Staffetta Olimpiadi 4×100 maschile

Una finale amara quella degli azzurri della staffetta 4×100, composta da: Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta (ieri sostituito da Fausto Desalu) e Filippo Tortu, che non riescono a replicare il titolo di campioni olimpici conquistato a Tokyo 2020.

Ai blocchi di partenza manca la Giamaica, squalificata a causa di un’invasione di corsia nelle qualificazioni. L’Italia si trova nella seconda corsia.

Dopo lo sparo, Melluzzo realizza una buona partenza.

Successivamente, Jacobs cerca di rimontare gli americani, e gestisce bene il cambio di testimone con Patta, che offre un’eccellente prestazione sulla curva, portando l’Italia nelle prime posizioni.

Patta passa il testimone a Tortu, stavolta lo sprint finale non basta per salire sul podio e conclude la gara al quarto posto.

Il Canada conquista la medaglia d’oro con un tempo di 37.50, il Sudafrica si aggiudica l’argento con 37.57, mentre la Gran Bretagna ottiene il bronzo con 37.61.

L’Italia conclude la gara in quarta posizione con un tempo di 37.68. Di seguito il commento di Marcell Jacobs e Filippo Tortu dopo aver concluso la competizione.

Marcell Jacobs:

“Era la finale e sapevamo che ieri avevamo commesso qualche errore che dovevamo correggere. Un quarto posto fa più male di un ultimo perché eravamo qui per conquistare un’altra medaglia olimpica.

Abbiamo messo anima e corpo in questa gara, ma lo sport è così: a volte si vince, a volte si perde.”

Filippo Tortu:

“Volevamo una medaglia e pensavamo di avere le possibilità per ottenerla. Io ho dato il massimo, ma non è bastato.

Mi ero preparato al meglio e, anche se la staffetta è composta da 4 persone, mi sento un po’ responsabile, ma penso che nella mia frazione sia mancato qualcosa.

Un quarto posto brucia, ma è comunque un risultato significativo. Non è una medaglia che può cambiare il nostro valore o il legame che ci unisce.

Anche se ci lascia l’amaro in bocca, questo quarto posto ci dà una spinta ulteriore per migliorare nei prossimi anni.”

Marcell e filippo: era la finale, sapevamo che ieri avevamo commesso qualche errore che doevamo sistemare, un quarto posto fa più male di un ultimo perché siamo qui per prendere un’altra medaglia olimpica, noi abbiamo messo anima e corpo ma lo sport è così, a volte si vince a volte si perde.

Volevamo una medaglia e potevamo giocarcela, io ce l’ho messa tutta, ho dato tutto quello che potevo dare e oggi non è bastato, mi ero messo nelle migliori condizioni e mi sento un po’ responsabile, ma penso che oggi sia mancata la mia quarta frazione.

Un quarto posto brucia ma è un risultato grandioso, comunque non è una medaglia che può farti cambiare i dea per farti capire quello che vali e sul legame che ci unisce, quindi è un quarto posto che ci lascia l’amaro in bocca ma che ci da una spinta ulteriore per i prossimi anni.

Articolo a cura di Sabrina Pendenza – Sportpress24.com

 

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