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ATP Washington 2024, Cobolli deve arrendersi a Korda

Rimandata la prima vittoria di un ATP per Flavio Cobolli che al terzo set si arrende a Korda

Uno straordinario Flavio Cobolli si regala, nella settimana dell’Olimpiade alla quale non ha potuto partecipare, la sua prima finale Atp. E non è una finale qualsiasi, ma è quella di un torneo pesante, importante, come il 500 di Washington. L’azzurro, classe 2002, ha compiuto l’impresa sul cemento americano battendo in semifinale, nella notte italiana, nientemeno che Ben Shelton, semifinalista slam agli Us Open lo scorso anno, coetaneo di Flavio e grande speranza americana per gli anni a venire, con un 2024 fino ad adesso non all’altezza delle aspettative.

Tutto il contrario di Flavio, che sta vivendo una stagione segnata da una crescita esponenziale.

Il match è cambiato nei primi game del secondo set in cui Korda ha iniziato a rispondere con maggiore costanza e pericolosità. L’azzurro ha ottenuto sempre meno punti diretti con il servizio ed ha provato a forzare da fondo campo. Questa scelta non ha pagato come dimostra il parziale di 11 giochi a zero subito da Cobolli.

Sebastian Korda è il secondo membro della sua famiglia a vincere questo torneo. Nel 1992 Petr Korda si impose qui a Washington battendo in finale Andre Agassi.

Korda torna a vincere un torneo ATP dopo oltre 3 anni. Nel 2021 l’americano si impose nell’ATP 250 di Parma battendo in finale Marco Cecchinato. Dopo un digiuno durato più di 36 mesi lo statunitense può tornare a gioire.

Con la finale di Washington, Cobolli entra per la prima volta in carriera in top 40 (è già numero 33 nel ranking live), e vincendo sarebbe diventato numero 29, scavalcando Darderi e diventando il n.3 azzurro. Vittoria solo rimandata.

Sono felicissimo, davvero, sto tremando dall’emozione, non riesco a descrivere quello che provo in questo momento – ha detto Cobolli dopo la vittoria contro Shelton -. Sono così orgoglioso di me stesso. È la mia prima finale. Mi sono davvero divertito, questa settimana è incredibile, penso sia la mia settimana. Ogni giorno mi sveglio e voglio solo giocare il mio tennis. Questo è forse il motivo per cui sono qui.”

 

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

 

 

 

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