“Fin da ragazzino sapevo di poter vincere questa medaglia ed oggi è quel giorno. Non posso esser più felice di così”
Thomas Ceccon, anno 2001, di Thiene (Vicenza) di medaglia in queste Olimpiadi ne aveva già portata a casa una: il bronzo nella staffetta 4×100 stile libero con i compagni Alessandro Miressi, Paolo Conte Bonin e Manuel Frigo alle spalle di USA e Australia.
Adesso sbaraglia tutti, da solo, con una prestazione stellare, l’azzurro è salito per la prima volta sull’Olimpo nella specialità che da due anni lo vede anche primatista mondiale lasciandosi ai suoi piedi Cina e Stati Uniti.
Per l’Italia è la seconda medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024. Ceccon ha lasciato prima sfogare il cinese Xu Jiayu, primo al tocco ai 50, per poi inserire il turbo con una progressione micidiale andando a trionfare in 52″00 (26″90 il parziale nella seconda vasca).
Soprannominato “lo squalo”, per velocità in acqua, grinta e per l’altezza di 1,97 metri, si è distinto negli anni anche nella farfalla, nello stile libero e nel misto. E per la battuta sempre pronta. “Bisogna essere bravi poi conta anche il c**o”, ha commentato così l’oro di Martinenghi che ha replicato: “Intanto sono diventato campione olimpico prima di lui!”.
Ed è sempre Ceccon l’azzurro che quando il presidente della Repubblica, in visita al Villaggio olimpico, ha chiesto scusa per aver fatto attendere gli atleti ha risposto: “In effetti un po’ sì”.
Insomma pochi fronzoli e approccio diretto, come ha sempre dimostrato nelle gare.
Le ultime contestate stoccate tra Filippo Macchi e Ka Long Cheung per l’oro del fioretto
Il pisano tiene testa al vincitore di Tokyo 2020 e si arrende all’ultima stoccata, ripetuta tre volte. Il c.t. Cerioni non ci sta, mentre Filippo si supera nel fairplay: “Ero sul 14-12…”. La maledizione degli assalti azzurri decisivi: persi 8 su 8.
Probabilmente alla vigilia del torneo Filippo Macchi per questo argento nel fioretto avrebbe firmato. Ma perdere così la finale contro il campione in carica Cheung Ka Long fa davvero male. Anche perché il ragazzo pisano era in vantaggio 14-12 e, una volta raggiunto, ha creduto per due volte di avere piazzato la stoccata decisiva.
Il giudice invece ha sancito la ripetizione dell’assalto e anche nella terza occasione la decisione non ha trovato d’accordo Pippo e soprattutto il c.t. Stefano Cerioni, letteralmente imbelvito.
Macchi avrà bisogno di tempo per smaltire la delusione, tanto che anche sul podio non è proprio riuscito a sorridere nemmeno con la medaglia d’argento al collo.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com