Coppa Sudamericana, trionfa il Boca grazie al ‘ragazzino’ Cavani

Il Boca ha raggiunto l’obiettivo. Nonostante le avversità (senza i rinforzi e senza i giocatori dell’Under 23), la squadra di Diego Martínez ce l’ha fatta.

Questo giovedì, lo Xeneize ha sconfitto l’Independiente del Valle 1-0 a La Bombonera e, dopo lo 0-0 a Quito, si è qualificato per gli ottavi di finale della Coppa del Sudamerica.

I locali sono nettamente superiori nel primo tempo e passano in vantaggio grazie a Edinson Cavani, ma nella ripresa si complicano con l’espulsione di Milton Delgado.

Doveva essere così, una partita con suspense. Perché alla fine, è stata questa Coppa per il Boca.

Tutto gli costava più del necessario, camminava sempre lungo quella sottile cengia del bene e del male, senza vie di mezzo.

Questa volta, infatti, anche con uno in meno per mezz’ora. Per questo, anche quel gol di Edinson Cavani che aprì la partita doveva fare quell’effetto: prima annullato dal guardalinee (che lo vide in fuorigioco) e poi convalidato dal VAR per generare l’esplosione di una Bombonera che a quel punto era già Stavo cominciando a vivere questa serie di playoff con una certa tensione.

Ma basta, è finita: la squadra di Martínez ha battuto 1-0 l’Independiente del Valle ed è arrivata agli ottavi della Sudamericana.

Un sollievo. Un sollievo. Un obiettivo necessario. Ora inizia un’altra storia. Con rinforzi inclusi…

Il Boca è arrivato al traguardo grazie al suo numero 10, che, ormai, vale più del suo capocannoniere quest’anno. Xeneize ha bisogno di Cavani oggi più di quanto la Nazionale abbia bisogno di Messi. E non è un paragone esagerato.

Sono 15 i gol nelle ultime 17 partite che danno alla squadra di Martínez quel pugno nell’area rivale di cui non ne ha mai avuto abbastanza in questo periodo.

Il Matador ha puntato su quel pallone, dopo un buon precedente del ragazzino Ceballos e di Merentiel, con la fiducia che hanno gli attaccanti della sua stazza.

E fu anche per quell’occasione con quella convinzione che a quell’ora la sua squadra già meritava di essere in vantaggio.

Ecco perché, quando il suo gol è stato annullato in prima istanza, ha avuto quella reazione che nasce dall’ingiustizia: è caduto a terra. Poi, qualche minuto dopo, lo festeggerebbe con quella sostanza uruguaiana che lo identifica.

In effetti, il Boca meritava il vantaggio perché lo aveva cercato di più e meglio della squadra ecuadoriana.

È vero, non è riuscito a soffocare l’IdV come ha fatto contro altri rivali, ma è andato avanti e ha prevalso con situazioni isolate.

Uno dello stesso Cavani, un altro di Merentiel, anche lui con un tiro di Saralegui.

Tanto è bastato per suscitare buone sensazioni e per ottenere, al 39′ del primo tempo, la differenza di cui aveva bisogno.

Nella ripresa, il Boca è uscito con l’idea di aumentare il vantaggio, di sistemare la storia, di non allungare la suspense che lo ha accompagnato per tutta questa Coppa.

Il cartellino rosso del ragazzino Milton Delgado (fallo pesante su Renato Ibarra) ha riportato ancora una volta la squadra di Martínez quella voglia che sembrava andare persa.

Mantenere il vantaggio, difendere la classifica, azzerare lo stop. Un’altra volta.

Con dieci uomini la squadra poteva crollare ed invece no…

Infatti, non solo Pol Fernández è entrato come difensore centrale, ma anche Cavani ha indossato la tuta per essere la prima linea di combattimento, come se fosse un centrocampista come tanti.

E così la squadra ha lottato più che giocato. E ha finito per perdere peso offensivo, al punto che quasi non generava situazioni da gol.

Se ha sofferto fino alla fine è stato soprattutto per la brevità del risultato, perché anche Chiquito Romero non ha avuto interventi per diventare un eroe.

Così, le persone hanno fatto il resto, incoraggiando, celebrando e celebrando ciò di cui il Boca aveva tanto bisogno: continuare a competere a livello internazionale.

Adesso lo aspetta il Cruzeiro agli ottavi. Il peggio è passato.

Fonte Olè – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

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