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Copa America, l’Argentina è in finale: un super Messi stende il Canada

Argentina Copa America Messi

Con i gol di Julián Alvarez e Leo Messi, ‘Argentina ha battuto il Canada 2-0 e ha raggiunto la quarta finale di un ciclo leggendario: domenica, per il titolo con Uruguay o Colombia.

“Ragazzi, ora siamo di nuovo emozionati”, canta la gente, i giocatori ricambiano.

La Nazionale è impegnata in una nuova finale. Per alcuni può sembrare logico, per altri un nuovo traguardo.

Ciò che sicuramente non si dovrebbe fare è normalizzare lo straordinario: un torneo che si gioca, un torneo che arrivi fino alla finale del 2021.

La Scaloneta giocherà la quarta finale del ciclo (non è riuscita a raggiungere quella fase solo nella Copa América del 2019) e il sogno dei bi è lì, ancora una vittoria in trasferta, domenica 14, a Miami, contro la Colombia o l’Uruguay.

La squadra di Scaloni ha recuperato la memoria e ha disputato una semifinale complicata, con un avversario coraggioso, uscito per giocare e non per difendersi.

Non c’è dubbio che l’Argentina affronta un avversario che le propone conveniente e per questo ha approfittato di una semifinale che non solo aveva come rivale il Canada, ma anche un pessimo terreno di gioco, cosa che colpisce maggiormente la Nazionale rispetto ai suoi avversari.

Ma al di là della convenienza, la squadra Concafaf andava sconfitta e lo ha fatto con autorevolezza.

Dopo un inizio ponderato, l’Argentina prende campo

Con un Messi molto attivo, con Di María che ha lasciato tutto, a parte il suo solito talento, la Nazionale ha ancora una volta associato il gioco, la circolazione della palla e quei passaggi tipici dei centrocampisti che fanno la differenza.

E in una rimonta in mezzo al campo, apre le porte alla finale: De Paul con un gran passaggio e il Ragno, che controlla come una stella, e segna il suo secondo gol nel torneo.

L’Argentina si sente a suo agio con l’1-0, Messi trova più spazi e compaiono azioni da gol, anche se in quel primo tempo manca sempre la precisione nel segnare il secondo: Di María, Messi ce l’ha fatta in un paio di occasioni e Tagliafico.

Mentre il Canada si è avvicinato solo con un’azione laterale, per segnare ancora quel pareggio appare quando viene chiamato per soffocare l’urlo di Davies.

Il secondo tempo inizia come una continuazione del primo, ma con l’efficacia che è mancata al PT.

Con un grande De Paul, che correva ma giocava come ai tempi del Racing, la Nazionale ha trovato subito il secondo per giocare con maggiore calma, per scacciare i fantasmi, per cominciare a pensare alla finale mentre si giocava.

E con un dettaglio, che un dettaglio non è: con un gol, del rimbalzista, ma un gol del capitano.

Il primo gol in Coppa per Messi

Messi ha segnato il suo primo gol in Coppa e ha giocato una buona partita, scaricando il carico sugli adduttori e sentendosi sempre meglio.

Dopo il 2-0, la squadra ha portato a spasso le sue gerarchie, per gestire i tempi, per far capire che quando i tre centrocampisti hanno un livello simile al Mondiale, la Nazionale gioca altro.

Nel New Jersey, Scaloneta ha giocato la miglior partita della competizione, proprio quando veniva da una delle peggiori del ciclo 2021 fino ad oggi: come se il colpo che gli ha dato l’Ecuador fosse arrivato giusto in tempo .

Tutti speravano di essere a Miami il 14 e c’è la Nazionale, che sogna di continuare a ricamare stelle, con la voglia di diventare la nazione con più Copa América della storia (finora è pareggiata 15-15 con l’Uruguay) ).

La gloria che questo gruppo ha davanti.

LE PAROLE DI LIONEL MESSI

“Godiamoci tutto quello che stiamo vivendo, quello che ci sta succedendo come Nazionale, come sindacato, come gruppo. Ripeto: non è facile per noi essere in un’altra finale, per poter competere ancora.

Perché siamo campioni, quello che stiamo ottenendo è molto difficile e dobbiamo approfittarne, non è facile farlo e lo stiamo facendo di nuovo come l’ultima volta, l’ultima Mondiali Avere la consapevolezza, come succede a Ota, a Fide, che queste sono le ultime battaglie e che ce le godiamo al massimo”.

Fonte Olè – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

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