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Calcio: Lazio, La presentazione di Noslin

Inizia la conferenza stampa di presentazione di Tijani Noslin, nuovo attaccante della Lazio.

Il ds Fabiani presenta Noslin:

“Buongiorno a tutti, Noslin lo conoscete, io lo conoscevo già prima che approdasse al Verona.

Il mio collega Sean Sogliano è stato più scaltro e veloce è un profilo importante, giovane, per continuare il ringiovanimento della rosa.

Come sapete, la rosa della Lazio era l’ottava in Europa per anzianità, c’è un grande cambio di tendenza per la filosofia di calcio.

Noslin insieme agli altri che abbiamo preso corrispondono a queste caratteristiche che servono per il nuovo ciclo.

Noslin è emozionato, gli ho già detto che non ci saranno problemi”.

Noslin si presenta:

“Sono molto contento di essere qui, è il mio primo grande passo in un top club, daró tutto il mio cuore, spero di poter vincere insieme alla squadra, ho 25 anni”.

In un anno è cambiata la tua vita, dal Fortuna, al Verona ed ora la Lazio. 

“La maggior parte delle persone mi conoscono dai tempi del Fortuna, ho fatto diversi passi in avanti, ci sono tante squadre che mi hanno aiutato nel mio percorso per arrivare qui alla Lazio ed il Verona mi ha dato una chance enorme”.

Cosa ti porti dietro degli insegnamenti di Baroni?

La gente si aspetta tanto visto il grande investimento per il tuo cartellino, ti pesa il prezzo che sei stato valutato?

“Sono molto felice che Baroni sia qui alla Lazio e abbia indicato il mio nome, è stata una cosa molto importante, abbiamo lavorato insieme per pochi mesi al Verona, ha visto ciò di cui sono capace.

Mi ha insegnato a guardare avanti e non indietro, qui c’è tanta qualità devo e posso migliorare ancora tanto, non ci sono pressioni, amo il calcio, farò del mio meglio per non deludere”.

Qual è il tuo ruolo preferito? 

“La cosa più importante è giocare, non importa se a destra, a sinistra o al centro, voglio aiutare la squadra a raggiungere un livello molto alto, se possibile la Champion’s League“.

Cosa ti ha detto Baroni a Verona? Potresti prendere il posto di Immobile, è una responsabilità o un onore?

“Bellissimo essere qui ed essere apprezzato da un tecnico così bravo.

Non so se Immobile rimarrà, io darò sempre il massimo per ritagliarmi il mio ruolo”.

Obiettivo doppia cifra? 

“Ho segnato 5 gol e fatto 4 assist in quattro mesi, sono felice di aver aiutato il Verona a restare in Serie A.

La Lazio è di un altro livello, non conta se si gioca o meno contro squadre importanti”.

Cosa ha portato alla tua esplosione? Probabilmente giocherai anche nel posto che era di Felipe Anderson, cosa significa?

“La Lazio ha grandi giocatori, vere e proprie leggende come appunto Felipe Anderson e Ciro Immobile.

Spero di diventare una leggenda anche io, giocherò in una squadra forte, spero di raggiungere lo stesso livello”

Punti di forza o aspetti in cui puoi migliorare? 

“Penso che posso migliorare in tutti gli aspetti, c’è sempre tanto da imparare, sulla velocità, la forza e la capacità di segnare.

Come detto prima ho tanto da imparare, i compagni possono aiutarmi a diventare un calciatore migliore”.

Cosa hai pensato nei momenti della trattativa? Ti hanno già parlato del derby?

“Ho ringraziato Fabiani per avermi portato qui, ho saputo della trattativa due settimane prima della fine della stagione.

Mia sorella è molto attiva sui social media, mi ha parlato dell’interesse della Lazio e del Torino, ho subito sperato di venire qui.

Tutti parlano del derby anche a livello internazionale, spero di giocarli e magari di vincerli entrambi”.

Cosa hai pensato dall’esterno della Lazio? Punti alla Nazionale?

“Sono stato con il Verona per due partite contro la Roma, per loro era un periodo difficile, lo stadio non era del tutto pieno, ma si percepiva il clima.

In un’intervista ho raccontato di aver fatto il rider, sono stato anche criticato per questo.

Ora mi concentro sul mio sviluppo, voglio allenarmi al massimo e non mollare mai.

Sento di essere sempre più vicino alla Nazionale, penso che prima o poi mi chiameranno”.

L’Olanda può vincere l’Europeo? Che modelli hai avuto o a chi puoi somigliare? 

“Ho tifato e seguito l’Olanda fin dalla prima partita, guarderò dal divano la partita stasera sperando nella vittoria.

Il mio stile? Cerco di sentire la partita, cerco una connessione coi compagni, mi concentro sulla velocità e sul fare i gol.

Ho diversi punti di riferimento come Mbappé, Leao, Vinicius e Dembelè, ma voglio imparare tutti i giorni anche dai compagni di squadra”.

Il tuo rapporto con Sneijder?

“Abbiamo parlato, mi ha detto di venire qui, che sarebbe stato un grande step per la mia carriera e per aiutarmi a crescere”.

È vero che inizialmente eri un centravanti e che hai cambiato ruolo per le tante “botte”?

“Posso giocare in ogni ruolo offensivo, non mi interessa, l’importante è fare qualcosa di concreto”

Baroni ha sottolineato la tua “libertà” in campo, senza un ruolo definito. Sarà così anche alla Lazio? Che rapporto hai con i calci di rigore?

“La pressione nel calcio cerco di tenerla fuori dal campo, faccio ciò che amo, è uno sport duro ma dobbiamo aiutarci a vicenda.

Spero di aver l’occasione di poter tirare qualche rigore”.

La Lazio ha avuto tanti olandesi nella sua storia: c’è qualcuno che hai seguito con più interesse? 

“Tanti hanno avuto un’ottima carriera, De Vrij ha giocato qui, l’ho seguito con molto interesse, penso che sia un grande giocatore, mi concentro su me stesso, cerco di fare del mio meglio”.

Hai già parlato con qualche compagno? Come ti hanno accolto?

“Oggi è il mio terzo giorno, mi sono sentito il benvenuto, non abbiamo ancora avuto modo di parlare, partiremo domani per Auronzo per cominciare a lavorare”.

Che allenatore è Baroni?

Baroni rappresenta una grande parte della mia vita, non è scontato essere arrivato qui, l’ho conosciuto per poco tempo; vuol vincere ogni partita.

Spinge la squadra a credere in sé stessa, ci ha permesso di credere ai nostri obiettivi”.

Foto da archivio

A cura di Edoardo Massetti — Sportpress24.com

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