Wimbledon, Sinner, Paolini e Musetti: tris azzurro avanti

Wimbledon è sempre più azzurra, anche Musetti ai quarti

L’Italia della racchetta riscrive la storia a Wimbledon: dopo Jannik Sinner e Jasmine Paolini, anche Lorenzo Musetti stacca il biglietto dei quarti di finale ai Championships, mai prima d’ora tre azzurri erano arrivati tra gli ultimi otto dello Slam più antico e prestigioso al mondo nello stesso anno.

Raggiante di felicità, ma anche commosso fino alle lacrime, al termine di poco più di due ore di match, grazie al successo sul francese Giovanni Mpetshi Perricard (46 63 63 62), il toscano non solo centra il suo primo “quarto” di prestigio in carriera, ma ritorna anche tra i primi 20 al mondo.

Una conferma dopo la finale raggiunta al Queen’s, sulla superficie che finora era stata meno propizia al suo tennis.

Ma nel secondo lunedì all’All England Club, smarrito il primo set, Musetti si ritrova conducendo d’autorevolezza le successive tre frazioni, e raggiunge così Sinner ai quarti di finale (prima volta per l’Italia con due tennisti così avanti sui prati di SW19). Regalando ai molti italiani sulle tribune del campo n.2 sprazzi della sua classe cristallina, come il tweener – un dritto colpito tra le gambe, in equilibrio precario – come già il campione di San Candido, nel match di terzo turno.

Ho faticato all’inizio, perché lui serviva velocissimo. È un giorno fenomenale per me. L’ultimo anno è stato molto difficile, con tante nuove esperienze compresa quella di diventare padre. Ho avuto bisogno di tempo per trovare l’equilibrio“.

È senza dubbio il risultato più importante della carriera, ma voglio che sia anche il mio punto di partenza. Il mio torneo qui non è ancora finito e non voglio che finisca mercoledì“.

Musetti incontrerà Taylor Fritz

Lo attende Taylor Fritz, protagonista di una strepitosa rimonta ai danni del favorito n.4, Alexander Zverev (46 67(4) 64 76(3) 63). Tre i precedenti tra i due: conduce l’americano 2-1, che si è anche aggiudicato lo scontro diretto sull’erba, del 2022. Per la prima volta Musetti, dopo quattro match vinti con i favori del pronostico, scenderà in campo contro un avversario dalla classifica migliore,  facendolo scendere in campo, per la prima volta in questo torneo, da svantaggiato.

Sono stati tutti match molto tirati, spero nei quarti di giocare più tranquillo, perché nell’ultima settimana ho sentito la pressione del favorito. Volevo fortemente guadagnarmi uno dei due campi al coperto, e ora che ci sono riuscito, spero davvero di poter giocare altri, di match simili“.

Che lo hanno portato fino alle lacrime, negli attimi immediatamente successivi al match, quando – ancora in campo – il suo pensiero è alla sua famiglia, ai sacrifici fatti per arrivare fin lì. “Ho una famiglia bellissima che mi ha sempre sostenuto nel mio voler inseguire questo sogno – le sue parole -. Devo ringraziare Simone (Tartarini, ndr), senza di lui niente di tutto questo sarebbe stato possibile“.

Martedì italiani protagonisti assoluti sul Centre Court: apre il programma di giornata Sinner, opposto al russo Daniil Medvedev per confermare la semifinale dell’anno scorso: negli 11 scontri diretti, il russo è in vantaggio 6-5, ma gli ultimi cinque match sono stati tutti vinti dal n.1 al mondo.

A seguire tocca alla favorita n.7 del seeding, Paolini, attesa dalla statunitense Emma Navarro, n.19 del ranking, giustiziera nel turno precedente della n.2 al mondo Coco Gauff, e vincitrice dei tre precedenti (giocati tutti sul cemento).

Zverev dopo la sconfitta: “Ho giocato con una gamba sola, ma non volevo ritirarmi”. E sul dialogo con Fritz…

La voglia di andare avanti nel torneo dove fino a quest’anno non si era mai sentito così bene, hanno convinto Zverev a non ritirarsi e a provarci fino all’ultimo. Ma quando il tedesco è entrato in riserva, Taylor Fritz aveva ancora il serbatoio pieno. Lo statunitense è riuscito ad eguagliare il suo miglior risultato Slam, come nel 2022, raggiungendo i quarti di finale dei Championships. Ecco le dichiarazioni rilasciate da Zverev in conferenza stampa.

D: Sasha, giornata difficile per te oggi. Puoi dirci come ti senti?

Potrei stare meglio, certo. Ma tutto sommato, sono orgoglioso di aver combattuto fino alla fine. Ovviamente non è una sconfitta facile, ma è andata così”.

D: Ovviamente vi rispettate a vicenda tu e Taylor. Ma posso chiederti di cosa stavate parlando alla fine, dopo quel colpo a rete? Del tuo ginocchio?

Penso che fosse abbastanza ovvio che non ero al 100% oggi. Non mi sono mosso granché bene per tutta la partita. Quando provavo a correre per recuperare un dropshot, zoppicavo più che correre. Verso la fine, nel quarto e quinto set, facevo davvero fatica a servire e ad appoggiarmi sulla gamba, per metterci un po’ di potenza. La sua squadra è estremamente rispettosa. Penso che il suo allenatore, il suo fisioterapista e tutto il team lo sia. Però c’erano altre persone nel suo box che forse non provengono dal mondo del tennis e secondo me oggi hanno esagerato un po’. Erano molto eccitati, forse troppo. Ma non voglio fare polemica o farne un dramma. Lui ha lottato per recuperare da due set a 0 sotto e penso che Taylor sia un ragazzo fantastico; quindi, con lui, non ho alcun problema”.

D: Cosa pensi della tua condizione fisica e come farai per stare meglio in futuro?

So bene di cosa si tratta perché ho fatto una radiografia ieri. Ho un edema osseo nel ginocchio e ho anche una lacerazione della capsula del ginocchio. Sono stati causati dalla caduta nel match contro Norrie. Non è nulla che necessiti di un intervento chirurgico, guarirà da solo. Però adesso è piuttosto doloroso. Anche se ieri non riuscivo nemmeno a camminare e non mi sono potuto allenare, oggi mi sentivo molto meglio. Per questo ho provato a giocare, non volevo ritirarmi. Probabilmente non mi sono mai sentito così bene come quest’anno sui campi di Wimbledon, è forse il migliore che abbia mai giocato. Anche per una persona che non poteva esserci, ma c’era, le avrei dedicato la vittoria ma sono sicuro che capirà.

D: Fra te e Sophia…

Sophia è stata presente e ha tifato per me ma non siamo niente più di questo. Quando due persone si lasciano, sembra che bisogna sempre odiarsi invece noi andiamo avanti anche se ognuno per la sua strada e con la sua persona. Sapevo che la mia mi guardava, per cui non volevo assolutamente uscire di scena senza combattere ma ero limitato. È così che vanno le cose. Sono comunque orgoglioso di quello che sono riuscito a fare oggi. Penso di aver dato il massimo di quello che potevo fare. Va bene anche così”.

Djokovic l’illusionista incarta un Rune sprecone

In chiusura di una giornata che ha fatto benedire la costruzione dei due tetti sul Centrale e sul n. 1 (rimasti chiusi dall’inizio alla fine, nonostante il cielo abbia tenuto per diverse ore nel primo pomeriggio), Novak Djokovic ha stupito più di un appassionato e di un addetto ai lavori chiudendo con sorprendente semplicità il suo match di ottavi di finale contro Holger Rune. Le incertezze palesate nel corso della prima settimana avevano fatto dubitare della sua condizione, che per la verità non si è dimostrata molto migliore di quella dei giorni scorsi, ma è stata magistralmente nascosta da una condotta di gara volta ad evitare di trasformare il match in una battaglia all’ultimo sangue.

Partito molto determinato ad abbreviare gli scambi e a cercare la rete (dove ha conquistato 29 punti su 37), il serbo ha approfittato dei momenti di appannamento di Rune che ha commesso davvero troppi errori nei momenti importanti per poter sperare di portare a casa il match. In tutti e tre i set Djokovic è andato avanti di un break approfittando di una sfilza di errori di Rune che non ha saputo reagire se non in maniera sporadica alla situazione di gioco, finendo poi per naufragare nelle sue incertezze.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

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