Italia, l’Europa ha conosciuto il fallimento di Gabriele Gravina

Termina l’avventura dell’Italia a EURO 2024 e termina nel peggiore dei modi. Azzurri che escono tra i fischi dopo la brutta sconfitta rimediata contro la Svizzera.

Un 2-0 che è un dejavù e che neanche il miglior Spalletti è riuscito a colmare. A proposito di Spalletti, il suo atteggiamento nella gestione della Nazionale, non ha certo aiutato la spedizione tedesca.

Tanti cambi in 4 partite, poco gioco e solo 10 tiri in porta. Un Italia che è un miraggio di quella del 2021, una leggenda se paragonata a quella del 2006.

Chi ha pensato a una similitudine di questa Italia a quella Campione del Mondo di Marcello Lippi, dovrebbe cambiare mestiere o meglio, guardare altri sport.

Sta di fatto che i Campioni in carica escono da Berlino con la coda tra le gambe, umiliati e presi a pallonate da squadre come Spagna, Croazia e per ultimo la Svizzera.

L’unica gioia è arrivata contro l’Albania, ma li la differenza tecnica è stata evidente, anche se non di molto, visto che l’Italia ha il record in negativo di aver subito dopo 25 secondi il gol del vantaggio proprio delle aquile.

Contro la Spagna, l’Italia è stata vittima di un ragazzino di 16 anni (Lamine Yamal) che ha fatto ballare la samba a Di Lorenzo e dove nessuno è stato in grado di dare un senso reattivo a quei tristi 90 minuti giocati nella seconda partita del girone.

Poi arriva la Croazia e se non fosse per il miracolo targato Zaccagni, probabilmente questo articolo era già uscito da qualche giorno.

Ed ecco la Svizzera di Yakin. Allenatore serio e bravo CT che sa sfruttare al meglio i suoi giocatori e legge bene l’avversario. Un allenatore supportato dalla propria Federazione nella ricerca di talenti e che è riuscito a sposare un progetto serio e ambizioso dove i partner principali sono proprio i club della piccola nazione tanto vicina all’Italia.

Una differenza notevole con Luciano Spalletti che nulla ha potuto, troppi limiti questa Italia, troppa differenza, troppo tutto…

Ed ora? Ed ora cosa succede?

Speriamo accada quello che doveva accadere già 2 anni fa dopo l’ennesima NON qualificazione ai mondiali : vedere rassegnate le dimissioni del Presidente della Federazione Italiana Gabriele Gravina.

L’artefice del fallimento calcistico italiano, Gravina, non ha mai fatto nulla per questa Italia. Prima con Roberto Mancini, ora con Luciano Spalletti, Gravina si è guardato bene da tutelare i suoi interessi e non quelli dei vivai dei vari club italiani.

Un Presidente che ha pensato a tutelare i ‘brand’ economici di alcuni club, abbandonando gli altri.

La Federazione Italiana con a capo Gravina, è l’unica in Europa a non investire sui giovani talenti. A non credere nei vari settori giovanili, ma ad alimentare il mercato estero mandando a morire il futuro calcistico chissà di quanti ‘Lamine Yamal’ italiani.

Tutta l’Europa ha visto la sua gestione, l’ha osservata, studiata e adesso giudicata!

Gravina parlerà e spiegherà, ma adesso le parole contano poco. In mondovisione tutti hanno visto il fallimento dell’Italia, della Federazione e del calcio che doveva rappresentare da Campioni in carica quali erano.

Ormai parlare serve a ben poco, bisogna resettare e ricominciare da zero. Serviranno anni prima di rivedere il gioco azzurro.

Spalletti non si dimetterà e fa bene, non è il primo ed unico responsabile. Ha lavorato con quello che Gravina gli ha messo a disposizione, facendo passare per fenomeni alcuni giocatori che in altre Federazioni, farebbero panchina se non addirittura tribuna.

Tra due anni ci saranno i Mondiali e già sale la paura per come si preparerà il girone delle qualificazioni, si perchè tra qualche mese si comincia e il buongiorno già si è visto da quel dì…

Intanto comincino a cambiare i vertici, con dentro persone che conoscono i club e il calcio che conta e che sappiano valorizzare i giovani e i vivai…

…perchè chi invece ha preferito la poltrona, già l’Europa e non solo, l’ha conosciuto…

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

 

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