Inghilterra, Harry Kane ha bisogno di Ollie Watkins

In vista degli ottavi di finale di EURO 2024, tanti i dubbi dell’attaccante dell’Inghilterra Harry Kane.

C’è stato poco spazio dietro un gruppo di giocatori in rapida ritirata che hanno fatto pochi tentativi di riconquistare la palla in precedenza premendo alto.

Squadre come Francia e Belgio non sono in grado di esprimere il loro indubbio talento contro tale opposizione.

Anche l’Inghilterra. Il calcio ad eliminazione diretta produrrà una mentalità completamente diversa e non ho dubbi che i giocatori di talento dimostreranno il loro vero valore.

Le difese in ritirata hanno reso tutto difficile e gli attaccanti inglesi con poco spazio in cui imbattersi sono soffocati nel caos del centrocampo.

Questo ha funzionato contro Harry Kane. L’ho visto progredire sin dai suoi primi giorni in prestito al Millwall, attraverso innumerevoli partite del settore giovanile e le prime partite dell’Under 21 in cui ha stretto una brillante partnership con Ryan Mason, ora allenatore senior del Tottenham.

Crescendo, Kane ha dimostrato di non aver bisogno di un vero e proprio giocatore al suo fianco.

Il suo gioco è diventato sia un intrigante che un marcatore, un misto di un nove e un 10 nella terminologia moderna.

La sua meravigliosa abilità è stata quella di far cadere il suo marcatore in un’area più profonda, trascinando il centro lontano dalla porta e lasciando spazi per un corridore in ritardo a centrocampo.

Per un certo periodo, Dele Alli è stato l’uomo degli Spurs, un attaccante box-to-box che ha anticipato e riconosciuto il tempo e lo spazio in cui imbattersi.

Quante volte abbiamo visto il capitano dell’Inghilterra unirsi al gioco a centrocampo e cambiare gioco con una spazzata del piede destro? A volte mi sembrava che lo facesse bendato.

Kane si faceva quindi strada nell’area e nella maggior parte delle occasioni si metteva in posizione di gol. È molto più facile trovare un po’ di spazio davanti alla porta quando si arriva in ritardo.

Non è un centravanti come Alan Shearer o Nat Lofthouse o Tommy Taylor di una volta.

È più vicino a Kai Havertz o Don Revie, Alfredo di Stefano o Nandor Hidegkuti del passato.

KANE INSIEME A WATKINS

La finale di Champions League del 2019 è rimasta in mente come un buon esempio di ciò che accade quando Kane opera esclusivamente come attaccante, contro Virgil van Dijk che ha trascorso 90 minuti comodi.

Il suo istinto è quello di unire le aree in cui può fornire un sovraccarico.

Spesso è a centrocampo ma può ugualmente produrre anche da esterno. Nessuno colpisce una palla incrociata più velocemente di lui da una posizione avanzata.

Il problema al momento è che Kane sta entrando in un’area già congestionata senza alcuna possibilità di effettuare un passaggio lungo e diretto a un altro attaccante.

Se vogliamo giocare al meglio, abbiamo bisogno di un corridore che sfrutti gli spazi che crea quando scende in profondità e sposta i difensori fuori posizione.

Sarebbe affascinante vedere l’effetto se a qualcuno come Ollie Watkins venisse assegnato il ruolo di numero nove e Kane permettesse di giocare il suo gioco normale, collegando il centrocampo.

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