Dopo la brutta (ed al quanto prevedibile) sconfitta dell’Italia contro la Spagna, gli azzurri hanno intenzione di chiudere il discorso qualificazione vincendo domani sera contro la Croazia alla Red Bull Arena di Lipsia. Potrebbe bastare anche un pareggio. Tuttavia fare i calcoli in questi casi può essere rischioso sopratutto perché stiamo parlando dell’ultima partita del girone e non ci saranno altre occasioni. L’unica soluzione è vincere. Di questo ha parlato il CT Luciano Spalletti in conferenza stampa. Con lui, pronto a rispondere alle domande dei cronisti arrivati a Lipsia, c’è anche Alessandro Bastoni. Di seguito le loro parole:
Secondo Lei questa squadra è fatta di uomini forti per destini forti? Anche considerando che ci sono tanti giocatori nuovi rispetto al passato.
“Ci sono partite che la tua storia fa diventare piccola o grande. E’ da questa sfida qui che poi si hanno risultati importanti sulle proprie storie. Noi abbiamo fatto delle scelte perché siamo convinti di avere giocatori forti. Quando sono andato nei ritiri a parlare ai vari giocatori ho visto la loro voglia di partecipare e di esserci. Questa loro disponibilità, questa loro ricerca e voglia poi va a tradursi nell’essere disponibili a giocare queste sfide perché quando siamo a far parte della nazionale poi ti capitano situazioni di questo genere qui. Per quello che ho visto, ci sono stati comportamenti che mi piacciono sotto tanti aspetti.
Ovvio che la partita dell’altra sera non mi è piaciuta l’abbiamo analizzata e ne abbiamo parlato: abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle altre partite. Però quando hai a che fare contro avversari che sono scelti da una nazione il livello è sempre altissimo. Qualsiasi nazionale ora ha 20 calciatori che sanno gestire e leggere la partita e che hanno esperienza importante. Quindi mi aspetto di vedere che quella partita ci ha insegnato molte cose, anche se abbiamo subito un dolore per come è andata a finire”.
Dopo i momenti difficili in un gruppo si dialoga, è soddisfatto del dialogo che ha avuto con la squadra?
“Sono molto soddisfatto di quello che vedo. Questo è un gruppo del quale ci si può fidare. Si vede da come partecipano emotivamente durante la giornata, la disponibilità in campo, prendersi carico di cose che non riguardano solo se stessi, di voler dimostrare di essere a posto con la convinzione e di voler prendere carico anche qualcosa del compagno. Io ne ho passate qualcuna più di loro di queste situazioni ma anche se loro sono molto giovani e molti sono le prime volte a giocare queste sfide mi sembra di vedere l’atteggiamento giusto per giocarsela, prenderci delle cose e far vedere gli insegnamenti che abbiamo ricevuto”.
Si dice che la Croazia è a fine ciclo ma è pericolosa, sapranno provocatori, avete pensato a questo?
“Ora dobbiamo mettere in atto i fatti e lasciare da parte le parole”
Sembra che la squadra si sia risparmiata per la prossima partita, sarà questa la partita dove l’Italia mostrerà tutto il suo potenziale?
“Non ci siamo risparmiati per niente anzi, abbiamo speso molte energie per rincorrere il gioco della Spagna. Però contro l’Albania è stata fatta partita differente. Ovviamente non possono stare sullo tesso livello le due partite. In entrambe le partite abbimao cercato di fare le stesse cose: in una ci siamo riusciti nell’altra no. Domani vediamo se abbiamo ricevuto gli insegnamenti e abbiamo messo in pratica quello che vogliamo fare. Noi vogliamo fare la partita ugualmente anche se la Croazia è più esperta di noi. Ma al di là delle accelerazioni e intensità del gioco ci saranno momenti da andare piano e gestire la partita. Dobbiamo essere bravi a saper leggere quando accelerare e quando diminuita fare un semplice possesso parla per non farlo fare agli avversari”
Ci sara qualche cambio nella formazione?
“E’ chiaro che dopo una partita così l’idea di cambiare qualcosa c’è. Forse ho sbagliato io a non cambiar prima ma mi è sembrata talmente bella che ho pensato fosse un azzardo a metterci mano. Ora che qualcosa si è notato, il raddoppio di un po’ di fatica e di ruggine del risultato, etc. Qualcosa sicuramente si cambierò”
L’esperienza di gente come Brozovic e Perisic può incidere?
“Di loro può incidere tutto in una partita di calcio perché hanno volume di corsa qualità esperienza tutte quelle cose per fare bella una squadra. hanno anche qualche hanno visto che hanno molta esperienza, però sono due calciatori fortissimi. ci sono in buonissimi rapporti e ogni tanto ci messaggio ancora, gli voglio bene come quando erano miei calciatori. sono convinto i daranno filo d storcere ma è qui il bello del alcio si vedrà se saremo bravi a far valere la nostra freschezza, così devi fare quando hai i totem davanti devi prender sullaa vivacità ed intensità eprhcè dovranno ecuperar un po qualche volta ma sono due grandi persone e due ottimi calciatori
Cosa chiede ai suoi giocatori?
“Ma io non chiedo niente, a me questo gruppo è piaciuto. Ho creduto di poter fare delle ottime cose. Fino a questo momento qui abbiamo visto quello che abbiamo portato a casa perché ti da la dimensione reale di dove stai andando. Credo che serve ancora qualche step in più per fare quello che ci siamo detti però non si può avere questo tempo quindi bisogna prendere la scorciatoia ed essere pronti. Queste partite fanno diventare la storia piccola o grande”.
Secondo me ormai in questo calcio qui non è più fare solo una cosa. Devi saperne fare più di una. Quando hanno palla gli altri saremo costretti a difenderci qualche volta in 11 e stare bassi e poi quando riconquisteremo palla cercheremo di ribaltare l’azione negli spazi senza permettergli di fare la fase difensiva in modo corretto. E’ chiaro che farlo per tuta la partita, mentre qualche anno fa si poteva fare, nel calcio moderno la vedo difficile difendersi sempre bassi e agire di ripartenza anche perché le nazionali hanno tutte una squadra forte dove i giocatori giocano i tutte le squadre top nel mondo. Anzi noi dobbiamo sperare che alcuni italiani vadano a fare esperienza nelle squadre top.
Quando dice dice che cambierà qualcosa intende gli interpreti perché sarà la terza partita in 10 giorni o negli accorgimenti tattici?
“Cambieremo anche qualche attitudine di squadra perchè abbinamo bisogno di continuità di gioco. La gara è quella lì non puoi mettere in conto di subire situazioni. Si cercherà di avere più sostanza ma meno bellezza per non rischiare di non essere in balia della loro qualità. Poi certo la partita la vogliamo fare a metà campo e non davanti alla nostra area di rigore perché è pericoloso loro hanno tiratori da fuori, sanno scegliere le posizioni da assumere etc. Quindi si può tenere anche la palla oltre ad essere attenti e quadrati come squadra”
L’altra volta ha parlato squadra troppo lunga, potremo vedere dei giocatori più offensivi come per es. El Shaarawy?
“E’ possibile tuto perché ce li siamo portati questi giocatori, però le punte esterne che saltano l’uomo hanno bisogno della sostanza della squadra per essere messi in condizioni di giocare la partita che loro vogliono. Bisogna fare questo gioco di squadra che ti permetta di giocare nella loro metà campo”.
Dimarco è da considerare fuori o può recuperare?
“Dimarco è recuperato quindi è a disposizione ma domani mattina faremo un ulteriore passaggio per confermare quello che si è visto oggi. Tutto fa presagire che lui sia disponibile per domani”
Com’è andato il recupero psicologico della squadra?
“E’ presto fatto, se non si fa risultato si va a casa (ride, ndr). Questo è iil recupero psicologico, si parla chiaro. Questa cosa dello stare attendo di dirsi le cose…bisogna essere sintetici. C’è da fare questi step in avanti per guadagnarsi i ruoli e i meriti nella vita perché va tutto veloce. Il freccia rossa sta 5 secondi in stazione poi riparte veloce o sali o rimani a piedi”
Di Lorenzo molto criticato, la sua reazione avendolo avuto anche a Napoli? Lo confermerà domani? Idem Jorginho:
“Di Lorenzo è come un foglio per me. Faccio sempre fatica a fare a meno di uno che ha le qualità di Di Lorenzo. Poi certo devo analizzare delle cose però io sono convinto di quello che è il valore dell’uomo ed il valore del calciatore. Non ho bisogno di parlarci tanto perché ho un’intesa talmente diretta che si capisce tutto.Jorginho lo conosco meno. Ha fatto una partita al di sotto del suo livello ma dipende sempre da quello che fa la squadra. Perché se la squadra non riesce a gestire la palla non è colpa sua, è colpa mia perché la mia previsione che potevano fare questo non si è avverata e lui ci è finito in mezzo. Dipende da questo perché il calcio passa da queste cose: dal tipo di partita che farai.
Lui ha una qualità incredibile che non ha nessuno, dice a tutti come si devono comportare. Poi abbiamo altri che spingono, che hanno potenzialità di una freschezza ed energia positiva che gli dà la sua natura, anche se non è che fa gol di testa in un duello aereo. Ma quando prende in mano la squadra è quello lì. Noi puntiamo ancora molto su Jorginho, al di là di un tempo in più o in meno giocato”.
Come hai visto Cambiaso?
“L’ho visto bene anche se si è lasciato trascinare qualche volta in condizioni che non gli erano state richieste. Abbiamo fatto un po’ di confusione come posizionamento in campo. È una cosa che ci sta. A votle segui uno e si va a fare una pressione. Magari lui segue l’avversario perché c’è uno spazio che può farci male e quando recupera palla si trova altrove. A me i giocatori non li hanno imposti, li ho scelti. Cambiaso è intelligente ma devo conoscerlo di più. Sa fare più ruoli, in questo calcio famiglia ci sta bene dentro. Poi bisognerà vedere se riusciremo a farlo”.
Le parole di Bastoni : “LA BATOSTA CON LA SPAGNA CI HA INSEGNATO TANTO DOMANI LO DIMOSTREREMO”
La Croazia è temibile ma non è più nel momento più alto, dal campo cosa ti preoccupa? Su cosa vi concentrate?
“La paura non si ha per queste cose. La paura si ha per cose più gravi di una partita di calcio. Abbiamo visto al Croazia e abbiamo visto che anche se ha perso 3 a 0 poteva fare diversi gol. Abbiamo rispetto, sappiamo l’esperienza che hanno. Hanno fatto più di 80 partite insieme e penso che neanche nei club succede. La batosta contro la Spagna ci ha lasciato tanto. E’ quando si perde che deve uscire il vero valore dell’uomo e del giocatore. Penso sia uscito in questi giorni e vogliamo dimostrarlo domani”.
Si dice che la Croazia è a fine ciclo ma è pericolosa, sapranno provocare, avete pensato a questo?
“Dare i calcetti si faceva anni fa, adesso non più. Adesso dobbiamo abbassare l’entusiasmo degli avversari con l’atteggiamento. Con quello che ci è mancato con la Spagna: coraggio intraprendenza e autostima. Come ho etto prima ci è servita tal sconfitta rispettiamo la croazia e domani lo faremo vedere”.
Giocare centrale nella difesa a 4 che insegnamento ti da rispetto a 3?
“Sicuramente le mansioni cambiano ma ormai è un calcio dove i ruoli cambiano continuamente. Mi succede anche all’Inter sta all’intelligenza di riconoscere determinate giocate in momenti che possono risultare decisivi. Penso sia questo il nocciolo piuttosto che difesa a 4 o a 3”.
Domani per l’Italia serve ferocia agonistica perché per la Croazia è l’ultima battaglia.
“C’è stato un problema di atteggiamento con la Spagna. Questo deriva dalla difficoltà di avere il gioco in mano, se sei costretto a difenderti basso non riesci a fare più riusciamo a tenere palla e farla girare più sarà facile per noi”.
E’ subentrata in questi giorni un po’ di paura oltre la delusione?
“Ripeto, non esiste la paura in questo sport. Non deve esistere perché non c’è motivo. Abbiamo parlato per vedere cosa è successo contro Spagna e abbiamo capito. O ti abbatti o trovi la motivazione per rimediare. Fortunatamente il calcio da sempre una seconda chance e non vediamo l’ora di scendere in campo domani”.
Come ti trovi con Calafiori?
“Mi trovo bene. Ha qualità enormi non ha paura di giocare la palla, mi ricorda me 3-4 anni fa. Giocare certe partite dà uno step importante. Abbiamo giocato 2 partite insieme spero che l’affinità si crei nel tempo”.
Articolo a cura di Marco Lanari – SportPress24.com