Roland Garros, Zverev raggiunge De Minaur in più di 4 ore

Zverev si impone su Rune al quinto, ora de Minaur

Zverev ha vinto con merito, pur dovendo recuperare per due volte lo svantaggio di un set, situazione figlia di alcune imprecisioni, anche grossolane, su punti pesanti. Solido però nel ritrovare la concentrazione dopo aver vanamente servito nel quarto parziale, quando ha dovuto raggiungere l’altro al tie-break e lì batterlo, terzo uomo a riuscirci quest’anno in cui Holger ne ha giocati 19.

Il danese ha usato parecchio la smorzata con fortune decrescenti, anche perché atleticamente Sascha è una belva e ha coperto il campo senza risparmiarsi per tutta la durata della sfida. Alla sua terza partecipazione, Rune si ferma allora agli ottavi, dopo i quarti raggiunti nelle ultime due edizioni.

Primo set – Qualche occasione per entrambi, solo Rune ne approfitta

Alexander parte in battuta e si mette nei guai al quinto gioco, tra errori e attese, così a Holger basta mettere una smorzata nemmeno perfetta per passare avanti. Anche da parte danese arrivano gratuiti, ma salva tre palle del contro-break (l’altro può recriminare su ognuna di esse) e consolida il vantaggio. Con Zverev che gli rimane in scia, Rune comincia male quando è chiamato a chiudere la frazione – doppio fallo e dritto che vola lontano –, ma poi va a prendersi a rete due punti per ristabilire l’equilibrio, un gratuito tedesco e la prima solida sanciscono il 6-4.

Scambi medi e lunghi sono cosa di Rune, mentre Zverev non compensa con il vantaggio in quelli brevi; ciò si traduce in una bassa trasformazione di Sascha con la seconda, mentre Holger è piuttosto equilibrato con prima e seconda battuta.

Secondo set – Il match non decolla, Zverev quasi

Il numero 4 del mondo continua a non essere impeccabile quando ha la chance di strappare l’altrui servizio, attaccando senza piena convinzione e subendo il bel passante bimane. Questo secondo game però non si chiude, gli errori non si contano (è un modo di dire, c’è chi lo fa di mestiere) e Zverev ha un’altra occasione che questa volta si gioca alla sua maniera, entrando con il rovescione lungolinea. Che, poi, alla sua maniera è anche quando si mette a remare finché l’altro non gli fa punto, ma vabbè.

Si scambia di meno, il classe 1997 di Amburgo aggiusta i colpi e sale 4-0. Con il parziale quasi compromesso, Rune rischia nel game di risposta e viene ripagato, ma Sascha c’è o almeno è lì a raccogliere altri errori e ripristina il vantaggio prima di andare a servire per il 6-1. 12 vincenti e 4 gratuiti per il tedesco, 9-9 per il ventunenne numero 13 del ranking.

Terzo set – pochi ma enormi tedeschi decidono il parziale

Holger rischia subito di perdere un altro servizio, ma ne esce con uno scambio in cui i due sembrano fare molta più fatica nei colpi rispetto alla velocità della palla. Sascha, che aveva continuato a mettere in campo la solidità trovata nella frazione frazione, si incarta in un parzialotto negativo, 1-7, garantendo il 2-0 all’avversario con doppio fallo e dritto fuori misura. Tocca quindi a Zverev prendere l’iniziativa – giusto il primo punto, non esageriamo –, il resto lo fa l’altro fra la smorzata che non gli dà le gioie iniziali, il gratuito e l’attacco dalla parte presidiata.

Rieccoci allora stancamente in equilibrio, diretti verso il tie-break che rischia di non arrivare per i tre punti su tre persi all’undicesimo gioco con la smorzata da Rune, bravo però a risalire dal 15-40 prendendosi i rischi necessari senza esagerare: lampi di vita. Il tie-break non arriva davvero perché Zverev, che negli ultimi quattro turni di battuta aveva perso un punto, ne combina di ogni.

In realtà si comincia con la risposta danese vincente, poi il dritto tedesco che non esce (dalle corde) e la comoda volée di dritto su cui Sascha si siede, forse fraintendendo il significato di comoda. Il primo dei tre set point consecutivi se ne va con lo scambio più intenso finora, 39 colpi prima del non forzato di Rune, pubblico che va in udibile visibilio, come del resto nel punto successivo quando Sascha manda la palla fuori dal corridoio su un passante galleggiante che chissà se sarebbe entrato. 7-5 e 2 set a 1 Danimarca.

Quarto set – Rune perde un tie-break dopo quattro mesi e mezzo

Sotto al terzo gioco, Rune si riprende subito il maltolto lasciando che sia l’avversario a sbagliare, quinta palla break convertita su otto, che è tutt’altro che male, ma è anche un impressionante 100% di game di risposta con chance vinti. Zverev non ci sta, corre in avanti a vincere due punti su altrettanti drop shot danesi e torna avanti al settimo game.

Non riesce a mantenere il distacco, però, e capitola al servizio sul 5-4, con una risposta vincente e il successivo doppio fallo forieri dell’inevitabile. Perché, stasera brillante su alcune volée d’istinto, Sascha va troppo morbido sul dritto al volo e subisce il passantone. Questa volta il tie-break c’è e non pare una gran notizia per il tedesco visto che l’altro ne ha vinti 16 su 18 quest’anno, con Dimitrov a Brisbane e Cazaux all’Australian Open.

Zverev però si aggiunge alla brevissima lista, staccando l’altro dopo uno scambio da 34 colpi terminato con il passante in rete dopo la smorzata di nuovo raggiunta e la risposta profonda che trova Rune disorganizzato. Vola 6-1, la quarta testa di serie, e chiude 7-2.

Quinto set – Zverev ne ha di più

Sascha dà l’impressione di essere superiore, e probabilmente lo è dall’inizio della sfida, ma è ancora qui a giocarsela perché ha fatto grossi danni nei momenti meno opportuni, soprattutto quando l’avversario è uno di quelli che, se c’è un modo di vincerla, lo trovano.

Quattro volte Rune si salva a inizio frazione, mala superiorità di Zverev si concretizza al quarto gioco. Il fratello Mischa se la ride nell’angolo e Sascha forza la seconda battuta che lo porta 4-1, lo scherzetto danese questa volta non c’è e Zverev chiude con un altro break, 6-2.

Semifinalista delle ultime tre edizioni, Sascha raggiunge così ai quarti Alex de Minaur, vincitore su Daniil Medvedev.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

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