Alla scoperta di Razvan Lucescu, l’artefice dello Scudetto del PAOK

L’allenatore rumeno del PAOK, Razvan Lucescu ha tutte le ragioni per navigare in un mare di felicità, dato che l’amministrazione lo ha caricato sui suoi social media per ballare la canzone più virale del mondo con la coppa della Super League greca nelle sue braccia.

L’organizzazione del PAOK non si è ancora “ubriacata” della gioia di aver vinto il 4° campionato della sua storia e soprattutto del modo incredibile con cui è arrivata.

Il FC “bianco e nero” ha caricato sui suoi account social personali il “generale” della squadra, Razvan Lucescu, che balla con la coppa della Superlega in braccio al ritmo della canzone più virale del mondo, che tra l’altro è del paese dell’allenatore 55enne, “Made in Romania”.

Razvan è nato il 17 febbraio 1969 a Bucarest, in Romania. Figlio del grande Mircea Lucescu che ebbe un’illustre carriera da calciatore ma anche un’ottima carriera in panchina.

Fin da piccolo ha scelto di seguire le orme del padre e di dedicarsi al calcio, dove si è affermato come portiere.

Ha indossato le maglie di Sportul Studesk, Nazionale Bucarest, Brasov, Rapid e Bacau.

Conta più di 200 presenze nella prima divisione del calcio rumeno. Ha appeso i guanti al chiodo all’età di 34 anni e ha subito cercato il suo nuovo ruolo in questo sport.

Ha iniziato la sua carriera da allenatore nella squadra rumena dell’FC Brasov, e da allora ha lavorato successivamente al Rapid Bucarest (ha vinto due coppe rumene), al Brasov (riportato in prima divisione), alla nazionale rumena, al Rapid, all’El Jais (Qatar -ha vinto la coppa), Petrolul Ploesti, Xanthi (ha portato la sua squadra alla finale di coppa), PAOK (ha vinto la coppa battendo l’AEK 2-0, mentre nel 2019 ha portato la sua squadra al terzo titolo della sua storia vincendo il campionato greco imbattuto, poco dopo la coppa), Al Hilal.

Nel 2021 è tornato al PAOK e nella stagione 2023-24 ha vinto il suo secondo campionato con il PAOK e il quarto assoluto del club.

Incontro con il Primo Ministro

Intanto ieri il primo ministro Kyriakos Mitsotakis si trovava a Salonicco nell’ambito del suo tour in vista delle elezioni europee e ha incontrato per caso Razvan Luceskou, congratulandosi con l’allenatore del PAOK per il campionato di Dikefalo.

Il fatto è che il successo di Lucescu quest’anno è stato impressionante e accolto con favore da tutti.

Dopo il pareggio di Lamia (24/4), tutti pensavano che il PAOK avesse ceduto le armi.

Eppure quello che seguì fu un magnifico “4 contro 4”, ricco di derby, che regalò la coppa al “Bicefalo del Nord”.

AEK, Olympiacos, Panathinaikos e infine Aris, tutti, uno dopo l’altro, si sono inchinati al PAOK, cosa poteva fare di più questo gruppo? Sconfiggi tutti, non c’è nessuno che possa sfidarlo.

Il calcio spesso non è giusto, in questo caso lo è stato. Il PAOK ha giocato 58 partite dall’inizio della stagione, è un numero davvero grande! E tieni duro, non si è piegato.

Nei momenti difficili, quando la nave stava per riempirsi d’acqua e affondare, il Capitano Lucescu era lì, per chiudere il portello, per rimetterla sulla giusta rotta.

Conosceva la sua squadra, non si lasciava condizionare dai brutti risultati, tutti li avevano, l’importante era resistere, tutta l’organizzazione ha dimostrato di essere resiliente, fino al fischio finale ed è proprio quello che è successo.

Lucescu non aveva soluzioni, la profondità delle altre contendenti non era più di 15 calciatori di prima linea. Il roster presentava lacune sia numericamente che qualitativamente.

Lucescu ha nascosto tutto questo con maestria, ha fatto fronte a tutti gli obblighi, dentro e fuori i confini.

Il campionato di quest’anno parte con forti emozioni, uno spettacolo bellissimo e continui sconvolgimenti.

Questo è il vero calcio e lo adoriamo. Facciamo di tutto per continuare a viverlo.

Translate »