La Lazio sfiora l’impresa sul campo dei Campioni d’Italia, ma alla fine si deve accontentare di un punto che l’avvicina sempre più alla qualificazione in Europa league, ma che recide le ultime speranze di una qualificazione in Champions.
Peccato, perché i biancazzurri hanno giocato una bella gara, di fronte ad una squadra tra le più forti d’Europa, anche se non si è saputo mantenere il vantaggio, una peculiarità di questa stagione.
Kamada, autore del gol dell’illusione, ha dimostrato tutta la sua forza, e ciò non fa che aumentare la convinzione di quanti danni abbia fatto il Sarri ter con l’ostracismo al nipponico.
Bene la difesa, tranne la distrazione finale e fatale di Marusic che ha consentito ad una manciata di minuti di far colpire Dumfries indisturbato di testa e far pareggiare i nerazzurri festaioli.
La Lazio ha denotato il solito calo fisico negli ultimi 20 minuti, gettando alle ortiche la vittoria per aver mancato il contropiedone dello 0-2 con Castellanos che si è fatto rimontare da Pavard, quando poteva servire il liberissimo Guendouzi a centro area.
Inutile avere rimpianti, la Lazio risale dal nono posto (dimissioni di Sarri) al settimo, che apre le porte dell’Europa League, grazie all’ottimo lavoro di Tudor, 17 punti in 7 gare, gli stessi punti dell’Inter campione d’Italia.
Punto e a capo, si chiuderà il campionato contro il Sassuolo retrocesso per i saluti di rito e per regalare ai tifosi l’ultima vittoria prima del “rompete le righe” e di un mercato che dovrà rinforzare e ringiovanire una rosa per il triplo impegno della prossima stagione.
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com