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Monza-Lazio, Tudor: “Niente calcoli. Pensiamo a migliorare noi stessi!”

Continua la rincorsa della Lazio verso la qualificazione alla prossima Champions League. I ragazzi di Tudor ci credono. Non sarà facile visto che mancano pochissime partite e molto dipenderà anche dal risultato delle altre concorrenti, tuttavia – con solo 4 punti di distacco – è impossibile non crederci. Il tecnico croato ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa in merito al match di domani all’U-Power Stadium contro il Monza. Di seguito le sue parole:

Che Lazio servirà per vincere contro il Monza?

“Sarà una partita difficile come tutte insiste Serie A. Rimangono sempre meno partite e ognuno lotta per i propri obiettivi. Noi dobbiamo preparare il massimo per andare forte e fare il nostro meglio”.

Zaccagni ha recuperato? Cosa può dare a sinistra? Come si regolerà con Provedel ora che ha recuperato?

“Provedel non è recuperato. Ha fatto solo 2-3 allenamenti con noi dopo che è stato fuori 2 mesi. E’ in grande dubbio anche per la panchina, certo non può fare concorrenza per giocare. Zaccagni ha fatto 25-30 minuti nell’ultima gara, vediamo oggi come prepararla e come farla. E’ un giocatore importante, viene da un periodo problematico con l’infortunio, però mancano poche gare. Noi dobbiamo essere bravi nel capire come utilizzarlo se dall’inizio o durante la gara, vediamo”.

5 vittorie in 6 partite fatte dalla Lazio hanno migliorato la classifica. L’obiettivo è l’Europa League? O si può puntare ai primi 5 posti?
“Non lo so dove possiamo arrivare perché ci sono anche le altre. Ci sono punti in palio nostri e delle altre. Non possiamo influenzare le altre in nessuno modo. Non possiamo fare previsioni possiamo farlo sulle nostre prestazioni questo è l’unico obiettivo che possiamo avere: fare una grande prestazione sabato e nelle altre 3 gare. I punti sono importanti però faremo del nostro meglio. Poi calcoleremo i numeri alla fine. Penso che fino all’ultima giornata non si saprà”.

Come si può gestire una partita in cui c’è solo un risultato che può soddisfare la Lazio? Castellanos gioca? Ciro vuole chiudere la meglio.
“Lo dice lei che l’unico risultato utile è la vittoria. E’ una sua opinione. In attacco vediamo oggi, entrambi sono possibili titolari anche se questa parola conta fino ad un certo punto. Oggi sei titolare poi dopo 2-3 gare gioca un altro. Io penso che sia una crudeltà del calcio, bisogna sempre riconfermarsi. Da un lato è una cosa brutta dall’altro è una cosa bella. La Lazio è arrivata seconda ma se ne ricordano pochi. Così vale per i giocatori, la vita del calciatore è questa e va vissuta così. Io ribadisco sempre che l’allenamento è l’unico modo di vivere questo sport”.

Con Sarri la rosa sembrava essere insufficiente con Lei rispondono bene. Poteva essere diversa la classifica?
“Io in questi 45 giorni a Roma ho capito che c’è una grande passione della gente che lo ama questo club. Ma penso di essere abbastanza obiettivo visto che sono da poco qua. C’è poca obiettività nel dare un giudizio quando si fanno comparazioni delle rose. In serie A si fanno comparazione tra le squadre. Dobbiamo essere obiettivi e capire qualità della rosa che alla fine decide 90% poi c’è bravura dell’allenatore e bravura del club. Questo decide dove la squadra arriva ma la qualità della rosa è fondamentale. Io vedo che qua nel mondo Lazio manca questa obiettività di capire valutazione giusta quando si fanno comparazioni. Vedendo le prime conferenze di Sarri nell’ultimo anno lui prova a far capire questa cosa ma quando c’è tanto amore c’è meno obiettività.

Un allenatore, il club, i dirigenti devono essere sempre obiettivi e giusti perché quando carichi qualcosa che non è collegato con obiettività non si fa una cosa buona. Se tu dici devi vincere e arrivare tra i primi 3 corridori e io sono ultimo o penultimo non fai una cosa buona. Poi dall’altra parte è giusto dare aspettative perché ti spinge a dare di più. Poi però è il buon senso che deve prevalere se no non fa bene a nessuno dei giocatori, ne al club ne ai tifosi stessi. Noi siamo qui per loro e quello che facciamo lo vivono loro. L’obiettività è importante. Ieri ho visto un ragazzo di 27 anni che voleva vincere lo scudetto, abbiamo un po’ parlato della comparazione di rose e lui la vive con cuore ma è giusto perché è tifoso ma è importante anche quello che sto dicendo”.

Una considerazione su Palladino
“Io lo conosco da bambino perché lui era in primavera quando io giocavo nella Juve. Era sempre un ragazzo sveglio, curioso, che si interessava di tutto. Ha iniziato da poco questa carriera affascinante. Sta facendo bene il suo percorso, domani mi aspetto una gara super difficile, sono organizzati bene in fase difensiva con le qualità loro in attacco. Dobbiamo fare una gara molto sul pezzo e seria per fare bene là”.

Dal suo punto di vista obiettivo il valore della rosa della Lazio dove la inserisce nella graduatoria?
“Non mi esprimo su questo perché qualsiasi cosa dico si mette polemica. Io so molto bene dove va la rosa della Lazio ma l’obiettivo è sempre fare meglio di quella posizione dove dovrebbe essere. Il calcio è bello anche per questo perché non era da secondo posto l’anno scorso poi è arrivata seconda. Quindi non mi esprimo su questo. L’obiettivo personale di ogni allenatore è di tirare il massimo dalla squadra. Poi ci sono anche le altre squadre che possono fare bene o male, le dinamiche del campionato dove una fa meglio e peggio. Se ogni na fa quello che deve 99,9% si sa già la classifica ma la bellezza del calcio è che non si può prevedere”.

Non potete influire sui risultati delle altre ma quanto le darebbe fastidio che Atalanta-Fiorentina si recuperasse alla fine piuttosto che durante il campionato?
“E’ ovvio che questa cosa di giocare quando hanno finito tutti non è giusta o regolare. Nel calcio italiano c’è da migliorare tanto su queste cose qua. Io capisco che i calendari sono questi però bisogna migliorare in questo regolarità di queste parti e di questi modi di organizzazione”.

Con il Verona la squadra era solida a livello difensivo e cresce il numero di occasioni di create. Contro il Monza cosa vuole vedere di cresciuto rispetto alla precedente partita?
“Ogni partita è una battaglia a sé, perché tu lavori sempre uguale su cose che vuoi migliorare e aggiungere. E’ bella la solidità difensiva. Io ho lavorato 80-20 su attacco. La solidità difensiva è una questione della mentalità di non subire gol poi certo va lavorata su certe cose. Dipende tanto da avversario e che tipo gara sarà, sicuramente difficile come è nelle ultime giornate. Verona lo dicevo che sarebbe stata difficile e così è stata. Non sarà facile domani”.

Zaccagni subisce tantissimi falli in A e crea superiorità numerica. Se ha un difetto è nel numero delle conclusioni in porta. Con lei può crescere di più sula vena realizzativa?
“Lui ha fatto tanti gol negli anni precedenti quindi non è vero che fa pochi gol. Bisogna vedere anche gli altri. Più giochi vicino alla porta e più sei incisivo. Nella rosa bisogna far giocare i più forti, ma con equilibrio. Un giocatore che può giocare sulla fascia, può giocare che dietro perché ha la qualità di saltare l’uomo. Ci sono sempre meno questi giocatori ed bello averlo in rosa e cerchiamo di sfruttare al massimo in queste gare che sono rimaste”.

Anche Rovella è tornato da poco, lo vedremo nelle prossime partite? è adatto all uo stile di calcio?
“Sì lui ha fatto un campionato interessante prima che io arrivassi. Poi ha avuto infortunio importante sul pube che lo ha rallentato. E’ un giocatore che mi piace. Capisce di calcio, è tignoso e ha questo volume di corsa. Deve solo metter qualche kilo di muscoli. Ma è voglioso di crescere e capire. Gli ho spedato un paio di volte che c’è gente che sta facendo bene e la concorrenza è importante. Quando uno fa bene è difficile farlo fuori. Bisogna avere pazienza di sfruttarlo al massimo quando arriva”.

Ha lavorato tanto sull’attacco, l’anno corso tanti sono in doppia cifra. Quest’anno stanno mancando il gol. Cosa manca per avere prestazioni come con la Salernitana dove si sono visti con tanti gol?
“Non so cosa manca, io mi metto a lavorare. Guarda sono anche annate un po’ così che vanno in quella direzione ma manca niente. Noi abbiamo lavorato, abbiamo fatto qualche gol in queste 7 gare. Poi quello che conta è che crei opportunità. Questo per un allenatore è più importante di quanti gol fai perché tu lavori per portare la squadra nelle condizioni di essere pericolosa. A volte sono momenti in individuali ma penso che siamo nella strada giusta, manca poco. C’è gente ha il gol nelle vene e sono convinto che in queste 4 gare tutti quelli davanti daranno una mano”.

Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com

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