Dopo la sosta per le nazionali torna finalmente la Serie A. C’è molta curiosità di vedere la nuova Lazio targata Tudor muovere i suoi primissimi passi. Purtroppo il calendario pone subito un avversario duro: la Juventus. Il tecnico croato ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa in merito al big match di domani ed alle insidie che può nascondere. Di seguito le sue parole:
Che segnali ha ricevuto dalla squadra in questi giorni?
“Sono tornati tutti in buono stato e senza problemi. Questo è importante. Il problema è che qualcuno è arrivato ieri o 2 giorni prima e ci ho lavorato poco, con gli altri ho fatto 6 -7 allenamenti bene. I ragazzi si sono messi a disposizione con la voglia di fare e con la giusta applicazione. Abbiamo fatto una settimana di buon lavoro”
Le mozioni per questo debutto? Cosa rappresentato per lei la Juventus? E’ un segno del destino che giocherà proprio contro i bianconeri?
“No io non ci credo ai segni del destino. Le sensazioni sono positive. Per chi sta nello sport vede questo come una sfida di fare il meglio, di essere bravo e di gioire con la squadra. Alla Juve ho fatto 8 anni e sono cresciuto come persona. Gli sono grato perché ho avuto compagni, allenatori e dirigenti che mi hanno fatto diventare quello che sono ora sopratutto dal punto di vista ella cultura del lavoro che nel mio ruolo di allenatore cerco sempre di trasmettere”.
Domani stadio pieno e curioso di vedere la sua Lazio. Che emozione proverà nel momento in cui si siederà in panchina?
“Belle emozioni di sicuro. Una gara contro un avversario importante e le motivazioni sono importanti, ma va preparata come le altre sotto tutti i punti di vista. Le emozioni sono quelle che vengono di conseguenza ma l’allenatore deve pensare a preparare la squadra. Io penso che la squadra deve essere specchio dell’allenatore. Ci vuole tempo chiaramente, sono qua da poco. Ci vorrà pazienza di fare questa trasformazione da una squadra di un allenatore a squadra di un altro allenatore. Io ci provo a farlo in fretta ma è chiaro che all’inizio non sarà perfetta poi col tempo si migliora”
Vuole tenere qualcosa della Lazio di sarri qui. A livello difensivo la Lazio ha come riferimento la palla per lei l’uomo. Cosa farà?
“Ci sono 2 cose che penalizzano la trasformazioni: 1) è che sono 3 anni che fai le stesse cose, 2) era un allenatore forte che trasmette in modo forte le sue idee. Bisogna accettare ed essere intelligenti nel fare le cose. A voi piace parlare di moduli. Sono importanti sì ma non come pensate voi. Parti con un modulo poi diventa un altro. Si può fare in un modo poi attacchi con 3-4 giocatori. Pensano che è offensivo ma in realtà rimani a 5 dietro. E’ come lo fai che fa la differenza non i numeri. Il tipo di difesa lo vedrete tra poco, vediamo domani”.
Ha in mente rotazioni in vista della Coppa Italia?
“Questa è una particolarità perché prima ci sono state le nazionali e mo ci sono 3 partite in pochi giorni. Dovranno per forza giocare tutti. I 5 cambi sono una cosa bellissima perché permette di partecipare a tutti e metà squadra può cambiare. Devo anche io capire perché una cosa sono gli allenamenti e una cosa sono le impressioni durante le gare e chi da per il tuo calcio chi fa meno, chi può migliorare e chi no. Ci provo a mettere meno tempo possibile perché c’è da vincere la gara, c’è da essere già essere e belli tosti, giusti e con la qualità giusta. Penso che abbiamo fatto allenamenti importanti, seri ed esigenti da tutti i punti di vista e loro hanno risposto bene. Vediamo domani”.
Avete parlato della tensione che c’era tra squadra e proprietà? Servono figure di raccordo?
“Questa è una domanda che non è per me. Non abbiamo parlato troppo perché ci siamo messi a lavorare subito”
Sente le radio, social e legge i giornali? Immobile spera nella Nazionale, ne ha parlato con lui?
“Ti ammazzi se dai retta ai social. Io non leggo perché è un suicidio anche quando le cose vanno bene. Poi ti porta ad una strada sbagliata figuriamoci quando vanno male. Con Ciro ci ho parlato un paio di volte e l’ho visto molto ben motivato. Penso che lui ci tiene alla nazionale. Io penso che dipende solo da lui. Abbiamo parlato di questo e l’ho visto voglioso e orgoglioso di fare. Sono due mesi che possono essere importanti per lui. I gol sono importanti e penso che li farà. Ci conto tanto perché ha grandi qualità calcistiche e umane. io sono convinto che sarà importanti questi due mesi che mancano alla fine”.
Nella Lazio tutti partono da zero o Tudor si baserà sulle vecchia guardia? Lei ha provato Kamada a centrocampo quando si è detto che è più adatto in avanti.
“Sì in Germania giocava davanti e ma anche dietro. E’ un giocatore completo che ha sia corsa che qualità di gioco. Penso che è più adatto a questo calcio che a quello precedente. Lui non è pulitissimo ma ha altre doti che ho visto in questi giorni e che mi piacciono tanto. Ha la mentalità giusta, ha gol e per un centrocampista può fare la differenza. L’ho visto allegro e orgoglioso vediamo domani. Sulle gerarchie: c’è rispetto per il passato ma non si vive nel passato. Il calcio è crudele, si dà sì una mano ma nel calcio bisogna vincere”.
Per Sarri impossibile giocare con Lazzari e Pellegrini insieme. Lei agli esterni chiede lavoro offensivo? Come sta Lazzari?
“Lo vediamo oggi, ieri aveva un problemino. I giocatori offensivi e difensivi devono avere equilibrio. C’è anche equilibrio offensivo. Serve gente con il gol ma anche giocatori che fanno fase difensiva. Questa è la cosa ideale: avere gente che corre, che sa giocare a calcio e che fa gol. Poi se c’è da scegliere si fa in base all’avversario. A me piace essere offensivo am non mi piace prendere gol”.
Felipe Anderson a tutta fascia può giocare?
“Io non lo so. Non l’ho provato e non so è nel passato. So che è disponibile, ha la gamba, poi vediamo come giocheremo. Lei è convinto di una cosa ma magari non è quella. Vediamo come si sviluppa la squadra, come risponde etc. E’ tutto da capire”.
Lei dice che ha trovato giocatori disponibili. Ma dal punto di vista umano? Sono vogliosi a ripartire da zero?
“Molto vogliosi e molto orgogliosi. Loro non sono da 9° posto. C’è orgoglio di fare meglio. Poi ora è ovvio che in 10 giorni sono tutti perfetti perchè c’è nuovo allenatore. Poi vediamo col tempo quando non giocherà qualcuno etc. Ora tutti mettiamo la faccia migliore, poi col tempo, le difficoltà vere e le battaglie vere vediamo veramente chi è chi. Sul lungo periodo si esce. Sarà il tempo ad essere galantuomo”.
Zaccagni e Luis Alberto amano entrambi il centrosinistra. Come li ha visti e sono complementari o uno dei due gioca altrove?
“Si possono giocare insieme. L’importante è avere giocatori forti. Un allenatore se è bravo lo trova il posto. Li ho visti bene”
Il suo calcio è aggressivo ed intenso. Come ha trovato dal punto di vista fisico la squadra?
“Vedremo domani. Nei dati fisici la Lazio è sempre stata una squadra da vertice. Poi dipende, sono le distanze che sono diverse e le corse che sono diverse però c’è anche somiglianza. L’allenatore precedente voleva andare su a prendere la palla e lo vogliamo anche noi. Poi c’è da essere compatti e correre anche verso la porta tua. La gara si decide nelle due aree. Abbiamo lavorato su tutto e su come fare le cose giuste”.
Potrebbe essere una soluzione mettere nei 3 centrali un terzino come Marusic o Hysaj? Questo mini ciclo con avversarie toste le rotazioni le programma subito o vede strafacendo?
“Sulla prima domanda tutto è ipotetico anche perché io non ti voglio dire come giochiamo (ride, ndr.)”. Sulle rotazioni, dalla prossima vediamo”.
La sfida Lazio-Juve spesso è stata decisa dai calci da fermo. Come ha trovato i centri della Lazio sotto questo aspetto?
“Si hanno fatto pochi gol ma è anche la struttura della squadra che un po’ penalizza. Quando vai a fare gol è importante la cattiveria e su questo c’è da migliorare. La maggiore convinzione fa la differenza”.
Come vede Cataldi e Patric?
“Io faccio giocare i migliori e sono molto attento penso di essere nel giusto. Su Cataldi e Patric dico che sono giocatori forti e bravi. Danilo ha giocato tanto ma in mezzo abbiamo 5 giocatori forti. Patric sono contento che è tornato perché mi è sempre piaciuto con il suo modo di giocare e la sua rapidità anche in campo aperto”.
E’ questo il momento più importante della sua carriera? Ha trasmesso la mentalità vincente al gruppo?
“Se uno riesce a trasmettere la mentalità vincente in 5 allenamenti è un mago (ride, ndr). Non esiste che questo è il momento più importante della mia carriera! C’è solo una bella partita da giocare, prepararla al meglio e giocarla per vincerla. Voi volete sempre esagerare! Queste esclamazioni non mi appartengono! Voglio caricare la squadra ed essere quelli giusti in partita, questo mi appartiene”.
C’è tanta curiosità verso la Lazio, ci può essere l’effetto sorpresa domani?
“Io lo spero. Il clima nello spogliatoio è che i giocatori sono belli motivati. Devono avere coraggio. Devono andare senza pensieri. Me le prendo io le cose che non vanno. Ci saranno problemini, me li prendo io. Loro devono in fretta assumere le cose qua, anche sbagliando. Ma domani voglio vedere coraggio. Devono essere belli, tosti e cattivi. Attaccare e difendere tutti. Non c’è 433 o altro, ma ci son tutti in fase offensiva e difensiva. Domani voglio una squadra difficile da battere e coraggiosa in avanti”.
Articolo a cura di Marco Lanari – Da Formello Michela Catena – Sportpress24.com