La sentenza che scagiona Francesco Acerbi sul presunto caso di razzismo verso Juan Jesus lascerà molte polemiche dietro di se.
Il primo a criticare aspramente la decisione del Giudice Sportivo è proprio il Napoli che si dice “Basito” e che a questo punto “il colpevole è Juan Jesus?”
Anche il giocatore numero 5 degli azzurri ha cambiato la sua immagine su Instagram, postando un pugno chiuso alto, gesto che richiama il movimento Black Power contro il razzismo compiuto dagli americani Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi in Messico del 1968 e tornato in auge negli ultimi anni con il Black Lives Matter.
Ma gli interrogativi sono: Chi ha detto la verità tra Acerbi e Juan Jesus? O meglio, chi ha mentito?
Il mondo social si spacca e sinceramente anche noi del mondo della comunicazione ci facciamo qualche domanda. Possibile che Juan Jesus si sia inventato tutto? Per quale scopo?
Il Napoli si dice indignato e che “non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.
Un pensiero condivisibile, perchè mai è successo che un’accusa cosi grave finisce a tarallucci e vino.
Un quesito che molti si domandano sui vari social è: Se fosse successo ad un Acerbi con un’altra maglia addosso, sarebbe successa la stessa cosa?
…bella domanda…
IL COMUNICATO DEL NAPOLI SULLA SENTENZA CHE SCAGIONA ACERBI
“Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la ‘giustizia’ sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente.
Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza.
Restiamo basiti.
Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, ‘è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte… dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo’, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione?
Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, ‘essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa’, nessuna decisione è stata assunta dalla ‘giustizia’ sportiva al riguardo per punire il responsabile?
Restiamo ancor più basiti.
Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com
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