Nel calcio si può perdere o si può vincere, lo sappiamo, e le regole del gioco le accettiamo.
Ma la tragicomica vicenda delle dimissioni, o risoluzione consensuale fate vobis, di Sarri rappresenta per il mondo Lazio una batosta di proporzioni epocali in cui tutti hanno perso, tranne proprio il soggetto dimissionario.
Sarri che ha commesso errori palesi, ma di certo non è messo nelle condizioni ideali per attuare al meglio le sue idee di calcio.
1) Ha perso Lotito.
Convinto di soggiogare al suo operato un tecnico che andava protetto quotidianamente e rinforzato con un mercato all’altezza delle aspettative degli impegni gravosi da affrontare e con una strategia operativa da società da Champions.
Ci ha sorpreso il presidente che, nella giornata più importante della stagione con le dimissioni di Sarri, si è presentato a Formello alle 21 dopo che i buoi erano scappati dalla stalla.
L’impegno di Lotito al Senato sta togliendo ossigeno, a poco a poco, alla Lazio, ma lui sembra non accorgersene
2) Hanno perso i giocatori con le loro sconcertanti prestazioni in campo e con i loro proclami, fuori dal campo, per aumenti d’ingaggio da ottenere tutti e subito.
I senatori dovrebbero farsi un esame di coscienza e dare, d’ora in poi, quello che non hanno dato finora.
Vedremo se, spazzato via l’alibi Sarri, sprigioneranno qualità e carattere per risalire in classifica. Non avranno più scuse
3) Hanno perso i comunicatori del mondo Lazio che hanno dimostrato, ancora una volta, che distruggere è più redditizio e conveniente cha costruire.
Una comunicazione che rappresenta da sempre un avversario maligno a cui Lotito non ha mai voluto, né saputo, contrapporsi, favorendo paradossalmente il lancio quotidiano di letame sulla Lazio.
4) Hanno perso tutti quelli che, all’inizio dell’avventura di Sarri, avevano dichiarato appoggio estremo al tecnico, per poi rivoltarglisi contro al primo vero momento negativo della sua gestione.
Sarri ha fatto l’unica cosa che poteva fare: lasciare per sempre questo contesto schizoide e mentalmente deviato che poi è il vero virus che debilita la Lazio sempre nei momenti topici.
Ora tutti sotto esame, dal presidente al direttore sportivo, da Martusciello ai giocatori, e tutti obbligati a salvare una stagione che sembra irrecuperabile.
L’appello è solo uno: risparmiateci da un calvario. Grazie.
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com