È già vigilia di Lazio-Milan in un calcio che non ammette soste. E per la Lazio di Sarri il calendario è sempre in salita.
Sarà Pioli a testare la voglia di gioco e di riscatto degli uomini in casacca biancazzurra.
Da cancellare la deprimente prova fiorentina, ma il Milan, terzo e quasi in Champions, rimane una scala a pioli difficile da sormontare.
La Lazio dovrà contro il Milan di Pioli riappropriarsi delle proprie certezze, completamente svanite nelle ultime gare dopo la vittoria contro i mostri del Bayern.
Come se quella gara avesse spolpato le energie mentali di ogni componente del gruppo, compreso mister Sarri.
La Lazio dovrà liberarsi delle sue paure, dei suoi equivoci e dei suoi alibi.
Ritornare ad essere squadra con un gioco definito ed applicabile con la giusta concentrazione.
Vero è che i biancocelesti non stanno al massimo a livello fisico e di salute, però nel calcio la mente governa ogni minimo dettaglio ed è per questo che tutto dipenderà da come i neuroni cerebrali dei giocatori si sveglieranno venerdì mattina.
La Lazio rimane una squadra umorale, troppo dipendente dagli alti e bassi dei suoi top player per cui più che Sarri sarebbe utile un Freud per rimuovere i detriti che si depositano spesso e volentieri nelle menti dei giocatori.
Inutile fare previsioni. Vedremo sul campo domani sera in un Olimpico da 45.000 se la Lazio sarà tornata la Lazio o continuerà ad essere la fotocopia sbiadita di quella grande squadra vista, purtroppo solo a tratti, anche in questa stagione.
Foto Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com