Eusebio, 10 anni senza il ‘Re’ che ha fatto grande il Portogallo

Oggi ricorre un decennio dalla scomparsa di Eusébio da Silva Ferreira, il  ‘Re’ per i suoi amici più cari, Pantera Nera nel mondo del calcio.

Eusébio sta al Portogallo come Pelé sta al Brasile, Maradona per l’Argentina. O Cruyff per l’Olanda. Oppure Platini per la Francia. O Beckenbauer per la Germania e per l’Italia il grande Gianni Rivera o Roberto Baggio.

Tra cento anni, quando qualcuno si ricorderà di aggiornare la storia del Portogallo, forse ci saranno nomi che ancora oggi ci sono sconosciuti, ma Eusébio, il Re, sarà ancora lì.

Come Amália Rodrigues, Vasco da Gama, Fernando Pessoa, Luís Vaz de Camões o José Saramago, tra gli altri.

Eusébio era una cometa apparsa nel 1961 e la cui orbita divenne eterna.

Eusébio risale ai tempi da quando il calcio non era ancora commercio, ma solo festa, lacrime e risate.

In cui c’era la televisione, ma in cui il calcio non ne era dominato. In cui gli eroi parlavano con chiunque e lo facevano senza che nessuno dicesse loro cosa dovevano o non dovevano dire. Era calcio puro.

Il calcio di Eusébio era il calcio di Hilário, il calcio di Pavão, il calcio di Simões, il calcio di Damas.

Scrivere di Eusébio è scrivere del ragazzo che festeggiò la vittoria della Coppa dei Campioni del 1962 con la maglia di Di Stéfano avvolta intorno alla mano e infilata nelle mutande.

Ricordare quel famoso gol contro La Chaux-de-Fonds in cui segnò con Simões e, una volta raggiunta la mezzaluna dell’area, passò la palla su un difensore, poi su un altro e, senza lasciarla cadere, tirò in porta portando la vittoria.

Dei Mondiali del 1966, dei quattro gol contro la Corea del Nord, del gol al sovietico Lev Yashin e delle lacrime dopo Inghilterra-Portogallo.

Si tratta di scrivere delle due Scarpe d’Oro, quella del 1968 e quella del 1973.

Il gol mancato nella finale degli Europei del 1968 e gli applausi dati a Stepney e alla sua improbabile parata. Si scrive dei cinque gol contro l’Olympia.

373 gol segnati nel Campionato Nazionale, 41 nella Nazionale. Sono 11 gli scudetti vinti con il Benfica.

Miglior giocatore d’Europa con sette Palloni d’Argento.

A dieci anni dalla scomparsa dei più iconici giocatori del Portogallo che oggi si fanno forti con Ronaldo, Leao e tanti altri nomi illustri.

Eusébio da Silva Ferreira, il ‘Re’ per gli amici, Pantera Nera per il calcio, è nato il 25 gennaio 1942 ed è morto, il 5 gennaio 2014, esattamente dieci anni fa.

Un uomo, un giocatore che ha fatto grande il Portogallo con una storia fantastica, da leggenda.

Foto da X – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

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