Tutti assolti per i cori razzisti nei confronti dell’allora giocatore dell’Inter, Romelu Lukaku, durante la sfida di Coppa Italia Juventus – Inter.
LA CRONACA DELLA PARTITA IN COPPA ITALIA
Ricordiamo che a causa di una reazione plateale, subito dopo aver siglato il gol su rigore, ormai a tempo scaduto, del definitivo pareggio di 1-1, il centravanti nerazzurro è espulso dall’arbitro.
L’esultanza considerata sugli spalti, oltre che poco sportiva anche come un gesto di sfida e provocò una reazione da parte dei sostenitori bianconeri, con cori e ululati razzisti nei confronti del calciatore belga, ora in forza alla Roma.
LA DECISIONE DEL PM
In occasione del processo al tifoso fermato grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza all’interno dell’impianto sportivo, un 26enne di Como, il PM Davide Pretti, ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione del caso per “l’infondatezza della notizia di reato”.
Pur avendo riconosciuto il lancio di oggetti, da parte di una frangia di sostenitori bianconeri, considerati “di piccole dimensioni, come un accendino, che non hanno creato pericolo alle persone presenti” ;
per quanto riguarda invece i cori e gli ululati razzisti “il fatto è da ritenere di tenue entità” con conseguente “archiviazione del caso”.
I PM, pur ammettendo che la discriminazione razziale è evidente, ma è da ritenersi condotta che fu tenuta “da una moltitudine di persone che si sono influenzate l’una con l’altra, per un tempo non significativo, per evidenti ragioni di rivalità sportiva”.
I TIFOSI COINVOLTI
A questo punto tutti i 144 tifosi coinvolti, perché fermati dopo l’accaduto, sono assolti per non aver commesso reato, compreso il comasco per il quale i suoi legali hanno chiesto, vista la decisione presa, l’annullamento del daspo nei confronti del loro assistito.
“Fin dall’inizio abbiamo rigettato gli addebiti mossi.
Abbiamo anche chiesto la visione dei filmati che ci è sempre ingiustamente negata anche in sede di audizione presso la Juventus.
Ora speriamo che venga ridotto, anzi annullato, il Daspo.
Ci riserviamo la possibilità di fare ricordo al Tar dopo l’esame dei filmati”
SENTENZA DISCUTIBILE
Molteplici le reazioni nel mondo del calcio, dello sport, sui social ma soprattutto dei sostenitori delle squadre, insomma una grande confusione.
Come si stabilisce “una tenue entità” di un coro becero rivolto ad un avversario, alla società che si affronta sul campo e alla città per la quale difende i propri colori?
Vuol dire che se un insieme di sostenitori, a voce bassa emettono ululati o cori contro questo o quello, sono da ritenersi non punibili per la “tenue entità”, come se ci fossero dei rilevatori vocali con dei limiti da non oltrepassare.
Inoltre anche se fatta in gruppo, “da una moltitudine di persone che si sono influenzate l’una con l’altra, per un tempo non significativo, per evidenti ragioni di rivalità sportiva”, è da definirsi non punibile per rivalità sportiva?
Ed infine, sappiamo tutti che i controlli fatti fuori dagli stadi, per evitare che vengano introdotti oggetti pericolosi, accendini compresi, sono assidui e continui.
Ma il fatto di considerare il lancio di oggetti in campo durante la partita di Coppa Italia, come “di piccole dimensioni, come un accendino, che non hanno creato pericolo alle persone presenti”, autorizzano eventualmente il tirare in campo qualcos’altro?
Spesso, troppo spesso alcune tifoserie, quasi sempre le stesse, sono additate, controllate e punite per un determinato orientamento politico, di razzismo, di ululati e cori, di violenze sugli spalti e fuori dagli stadi, che hanno portato a chiusure di curve e multe alle stesse Società.
A questo punto dopo questa sentenza bisogna rivedere certe decisioni prese e che verranno in futuro, con la sentenza emessa che potrebbe diventare un precedente per i fatti a venire.
Ai posteri l’ardua sentenza, intanto guarda caso domenica sera alle 20,45 si gioca Juve – Inter.
Articolo a cura di Massimo Moriggi – Sportpress24.com