Lazio: gioco dell’oca tre passaggi avanti, due indietro

Non c’è speranza. Questa Lazio è totalmente inaffidabile e la gara contro il Bologna di Motta lo ha confermato.

Dopo tre vittorie consecutive, niente di eccezionale dal punto di vista del gioco, ma 9 punti sono 9 punti, la Lazio si autostoppa a Bologna, al termine di una gara regalata completamente ai felsinei che sorpassano in classifica i biancazzurri.

Dominio romano sterile nel primo tempo corredato da 1 tiro in porta. Troppo poco per andare in vantaggio. I

l Bologna fa ancora meno, ma fa parte della strategia del furbissimo Motta che lascia palla a Sarri e supera la metà campo un paio di volte.

Sembra uno 0-0 inschiodabile e invece nella ripresa succede il patatrac. Marusic è dolorante ad una caviglia, ma Sarri inspiegabilmente lo lascia in campo e dopo 25 secondi eccolo puntuale il contropiedone sognato da Motta che, grazie all’immobilismo di Marusic e al mancato fuorigioco, consente a Ferguson di segnare facilmente il gol della vittoria bolognese.

Da quel momento non succederà più nulla.

La Lazio con il suo gioco dell’oca (passaggi avanti, passaggi indietro, non si entra in area di rigore, non si tira in porta, ma che gioco del calcio è?) fa il solletico al Bologna che senza fatica prende i 3 punti con cui raggiunge la zona Europa.

Per Sarri è una battuta d’arresto grave ed intollerabile

Non si capisce perché non abbia giocato Kamada dall’inizio al posto di un Luis Alberto inconsistente e stanco, non si capisce perché con una rosa ampia giochino sempre gli stessi giocatori, non si capisce dove stava Sarri quando Marusic infortunato non doveva rientrare nel secondo tempo. Boh.

Ora c’è solo da dimenticare questa ennesima sconfitta (la quinta su 10 gare di campionato) e prepararsi in Champions per dare l’assalto all’odioso Feyenoord. Ma che sia un’altra Lazio.

E che si ricordi che per segnare bisogna tirare in porta. Grazie.

Foto da Twitter – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com

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