Mai e poi mai ci saremmo aspettati una Lazio così. Faccia tosta, faccia da cazzo, personalità, cattiveria…tutte cose richieste da Sarri e lasciate misteriosamente ben chiuse nel cassetto dei desideri.
La Lazio di Rotterdam, nella maledetta vasca di uno stadio che ha impaurito l’allegra brigata sarriana, è stata la rappresentazione della grande bruttezza.
Vedendo la partita non ci si capacitava perché dovessimo assistere ad uno strazio simile.
Per carità, il Feyenoord nella sua vasca è forte e temibile, ma una Lazio così avrebbe fatto vincere chiunque. Sarri ha preparato malissimo la gara.
Tatticamente è stato surclassato da Slot, l’omologo olandese, che ha giocato come il gatto con il topo, mettendo in campo un Feyenoord agile e furbo, dominatore del campo senza nemmeno troppa fatica.
Costruzione lenta dal basso ed accelerazioni verticali a saltare un centrocampo inesistente per poi arrivare facilmente in area dove venivano stesi tappeti rossi per Gimenez ed amici.
Sarri ha, oltretutto, sbagliato completamente formazione, inserendo giocatori non pronti per la battaglia olandese. Questa miscela ha determinato il 3-0 che poteva anche essere più pesante.
Poi nell’ultimo quarto d’ora la Lazio, grazie agli innesti di Pedro e Castellanos, ha reagito, con il gol su rigore dello spagnolo, ma era tardi per pensare ad una rimonta. Gli olè del torello olandese riecheggiano ancora nelle nostre orecchie.
Speriamo che anche i giocatori li abbiano memorizzati per reagire e metterci il 150% nella gara di ritorno.
La qualificazione agli ottavi di Champions è alla portata. Ma bisognerà cambiare tutto della squadra vista a Rotterdam.
Non possiamo credere che questa Lazio sia riproducibile. Ed è per questo che bisogna crederci.
Con cattiveria, spinti da un popolo assetato di rivalsa. Chi non se la sente resti a casa. Grazie.
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com
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