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Lazio a metà, zero punti col diavolo e Sarri non quadra

Lazio Maurizio Sarri

Premesse doverose. Questa Lazio non è nemmeno lontanamente parente di quella dello scorso anno.

Ed è, alla settima giornata di campionato, ancora un cantiere in piena lavorazione.

Ecco, fatte salve queste due premesse possiamo addentrarci in questa ennesima sconfitta nella Milano rossonera che regala sempre e soltanto zero punti.

La Lazio va comunque perdonata perché ha giocato un buon primo tempo che forse avrebbe meritato un risultato diverso dallo 0-0 se solo ci fosse più cattiveria sotto porta.

Va compresa perché Sarri non ha ancora trovato la “quadra” e crediamo ci voglia tempo e pazienza per vedere la Lazio che vorrebbe e che vorremmo.

Va aspettata perché ha dato l’impressione di ampi margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista fisico.

LAZIO IN SOFFERENZA ‘SOLO’ NEL SECONDO TEMPO

Difatti nel secondo tempo, quando il Milan ha accelerato per un quarto d’ora, ha sofferto maledettamente non tenendo i ritmi dei rossoneri.

I gol milanisti sono stati il frutto di una pressione che la Lazio non ha saputo arginare.

A poco sono serviti i cambi di Sarri che nel post gara ha tuonato contro il calendario folle che obbliga a partite in rapida successione solo per genuflettersi al Dio denaro.

A parte ciò, Sarri dovrà mettere a posto alcune omissioni della sua squadra (e non rimpiangere Berardi e Zielinski che sono rimasti dov’erano), che non consentono di avere una continuità vincente.

La classifica è un insulto al valore della Lazio ed è questo il primo obbligo da adempiere, quello di restituire alla prima squadra della Capitale una classifica consona alla sua forza.

È vero che in queste prime 7 giornate sono andati in archivio 3 big match,

ma ora non bisogna guardare in faccia nessuno e fare più punti possibili.

Un punto a gara non può essere la media della Lazio che, prima della gara contro l’Atalanta,

si ritufferà in Champions nella tana del Celtic.

Lazio assolta, dunque, ma prima della sosta servono due vittorie. Senza discussione.

Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com

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