Tutto quello che di peggio era prevedibile assistere nel maledetto stadio Juventino si è visto.
Dunque, nulla di nuovo per la Lazio, sconfitta come da programma e da tavola apparecchiata, contro una Juventus e un Var ingestibili.
Lazio e Sarri con molte pecche ed omissioni, ma il sistema calcio ha fatto la voce grossa e ben poco si poteva contrapporre.
Già la maleodorante questione Chiesa che lascia la Nazionale per un fantomatico infortunio per poi scoprire che si è allenato a pieno regime con la Juventus per scendere in campo bello e arzillo contro la Lazio.
Il suo gol non era nemmeno quotato ed infatti ha segnato come da prammatica. E poi la designazione arbitrale, quel Maresca con il quale la Lazio ha avuto sempre da ridire.
Il gol del vantaggio bianconero è chiaramente illegale (palla uscita di Mc Kennie), eppure non interviene il Var, chissà perché, forse le immagini non c’erano, di certo per la Lazio la gara da difficile è diventata impossibile.
I biancazzurri hanno iniziato col freno a mano tirato, come a Napoli, ma, a differenza della gara vinta a Fuorigrotta, la Juventus ha applicato un catenaccio difficile da superare.
Poi se vai sotto 2-0 in meno di mezz’ora è chiaro che tutto si complica. Nemmeno la magia di Luis Alberto nel secondo tempo dà il via alla rimonta perché la difesa laziale si fa uccellare in modo ingenuo ancora da Vlahovic.
Lazio senza difesa, e ovviamente se si subiscono 3 gol la gara non si recupera, soprattutto a Torino contro una Juventus avvelenata.
Sarri dovrà rimettere le cose a posto perché c’è la sensazione che i biancazzurri abbiano perso l’equilibrio della stagione scorsa.
3 sconfitte e 7 gol subiti in 4 gare a fronte di 1 vittoria e soli 4 gol all’attivo sono numeri sorprendenti in negativo per una squadra come la Lazio.
A livello di singoli bene Provedel, Zaccagni e Rovella che, nel secondo tempo, ha gestito con personalità e dinamicità il comando delle operazioni.
Per il resto, molte insufficienze ma, ripetiamo, è la squadra che deve migliorare in ogni reparto.
La vittoria di Napoli non è stata bissata, ma ora non c’è tempo di incazzarsi più di tanto perché l’Atletico Madrid è alle porte. 55.000 laziali sono pronti per celebrare il vernissage all’Olimpico, sperando che la squadra mostri il volto migliore.
Un tuffo in Champions per dimenticare questo brutto pomeriggio nello stadio maledetto.
In silenzio stampa (chissà cosa avrebbe detto Sarri…) per il riscatto.
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com