Dopo aver presentato ieri Castellanos, Kamada ed Isaksen, la Lazio ha completato l’opera presentando i suoi ultimi due colpi di mercato Rovella e Pellegrini (Sepe è stato appena ufficializzato, e si attendono presto novità su Guendouzi). DI seguito le loro parole:
PARLA PELLEGRINI
A prendere parola per primo è stato il direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani. Di seguito le sue dichiarazioni: “Questa è una ripresentazione a distanza di pochi mesi. Sapete tutti che Pellegrini voleva fortemente la Lazio. La voleva talmente tanto che ha fatto grossi sacrifici. L’allenatore lo voleva fortemente. Non vi nascondo che è stata una trattativa complessa e grazie al giocatore si è conclusa nel miglior modo possibile. Gli diamo il secondo benvenuto e nome di tutta la società lo ringrazio per questo sto nobile che ha fatto per amore della Lazio”
Pellegrini: “Innanzitutto grazia a tutti, anche il direttore per le belle parole. COme dice lui non è una novità la mia volontà di tornare qui. per me la Lazio è famiglia. Sonos tati fatti sacrifici è vero, però diciamo che li ho fatti volentieri per tornare qui. Per me è il miglior ambiente che ci possa essere volevo precisare questo”.
Rispetto a 7 mesi fa hai più certezze e responsabilità? Cosa ti ha detto Sarri?
“Ci siamo parlati a fine stagione e alcune cose restano tra noi. Per quanto iguarda le certezze: niente è certo nella vita possiamo solo controllare le nostre azioni. Abbiamo potere solo su di noi. La volontà di Luca è di essere a disposizione e dare una mano nel miglior modo possibile.”
Come hai fatto a non perdere al speranza di tornare?
“C’è un discorso di base, cioè che la volontà del giocatore e della società è stata forte. Non è stata una trattativa facile. Ci sono stati tempi morti, però onestamente di parlare del passato non mi va. Ora sono qui e voglio parlare del positivo da qui in avanti e concentrarmi su quello che avverrà in futuro”.
I nuovi stranieri parlano di scudetto, ma dove pensi può arrivare la Lazio? Come stai fisicamente?
“Sugli obiettivi ha ragione il mister. Dobbiamo stare con i piedi per terra. Tante squadre si sono rinforzate, anche noi. Il calcio non si gioca con le figurine, bisogna scendere in campo e non sempre vinci come. Vedi quello che è successo nell’ultima partita dove siamo usciti sconfitti da Lecce. Dobbiamo lavorare e seguire il mister. Non è proibito sognare ma dobbiamo stare a contatto con la realtà e veder quanto siamo distanti da determinati obbiettivi. Io mi sono allenato, mi sento bene soprattutto mentalmente e questo è importante. con i preparatori ho parlato e siamo a buon punto”.
Quanto è stata dura arrivare nella squadra del cuore e giocare poco?
“Sicuramente l’anno corso mi aspettavo di giocare di più però non faccio io la formazione. Il mister aveva i suoi motivi e per quanto ci riguarda quello che dovevamo dire e vedere da ambo i lati lo abbiamo visto e per questo anche sono qui. L’importanza di aver tenuto atteggiamento proposito anche giocando poco ha ripagato”.
Quest’anno torni con un mister che consoci, conosci lo staff e tanti giocatori. Ti senti pronto visto che gli schemi non sono più nuovi?
“Sicuramente Sì!”
Qual è stata l’emozione più forte? Paragone Kamada-Milinkovic?
“Per quanto riguarda le emozioni di tornare due volte sono state due emozioni differenti. A gennaio sapevo di stare 6 mesi e forse c’era la possibilità di rimanere e quindi era un’emozione forte ma a breve termine. Adesso c’è consapevolezza di un sogno che si realizza: cioè fare un percorso con la Lazio. Su Daichi e Sergej: sono due giocatori diversi. Con Daichi ho giocato sei mesi ed è importantissimo come giocatore, può fare la differenza anche se in modo diverso da Sergej. Parlare di rimpiazzo è difficile, è un peso che non ha senso dargli sulle spalle. E’ un giocatore differente. E’ un bravissimo ragazzo, ha una cultura del lavoro impressionante, sono contentissimo che ci siamo ritrovati qui alla Lazio può darci una grande mano”.
PARLA ROVELLA
Fabiani: “Diamo il benvenuto a Rovella che al pari di Pellegrini ha attraversato questo momento di mercato. Sarò ripetitivo ma, tutti i ragazzi che abbiamo preso hanno un comune denominatore: hanno voluto tutti fortemente la Lazio. Non mi sono domandato i motivi ma è la verità. Quando laLazio li ha chiesti non hanno voluto sapere ne Se ne Ma. Ringrazio Rovella perchè ho saputo che rifiutava altre destinazioni”
Rovella: “Per me venire qua alla Lazio è un passo avanti importante per la mia carriera perché è un Top club, quindi ho voluto fortemente venire qua. Sono molto felice.”
Cosa rappresenta per te la Lazio? Pensi sia un trampolino? Per quanto guarda il numero di maglia come mai il 65?
“La Lazio è una grande opportunità. L‘anno scorso ho fatto un buon campionato a Monza. Serviva uno step successivo, era importante venire in una squadra importante come la Lazio. Voglio giocarmi bene le mie carte e restare il più possibile. Il numero è l’anno di nascita di mio papà e appena ho avuto la possibilità l’ho preso.”
Il regista è un ruolo chiave. Cosa ti ha chiesto Sarri? Come immagini questa stagione? Puoi fare la mezzala?
“Il mister mi ha detto che voleva farmi fare regista basso. Mi affido a lui al 100% e appenderò il più possibile da lui, poi se serve faccio anche la mezzala. Va bene qualsiasi ruolo”.
Le tue caratteristiche rispetto a Ricci? Come mai la Juve ti ha lasciato andare?
“Preferisco parlare della Lazio piuttosto che della Juve. Per rispondere al fatto che il mister mi voleva tanto: sono molto felice di questo. Conosco bene Ricci credo che anche lui sia un ottimo giocatore che sta facendo un altro percorso e gli auguro il meglio“.
Le tue sensazioni arrivando qui non da titolare visto che ora è Cataldi? Avete parlato? Quando pensi di impiegarci per assimilare gli schemi di Sarri?
“Sicuramente prima di venire ho sentito Danilo, è stato molto carino nei mei confronti. Un po’ di concorrenza è normale che ci sia e ci spinge a fare meglio. Spero di assillare il prima possibile gli schemi del mister e di giocare il prima possibile“.
La Lazio senza Milinkvoic ha perso kg, cosa manca al centrocampo della Lazio per essere top?
“Io credo che i giocatori che ci sono sono tutti forti e tutti diversi come caratteristiche. Sì fisicamente ci assomigliamo non siamo come Milinkovic però siamo tutti con caratteristiche diverse e forti. E’ una questione di coesione da trovare in campo e possiamo andare avanti benissimo”
Come stai fisicamente? A chi ti ispiri per interpretare il ruolo come vuole Sarri?”
“Purtroppo mi sono infortunato in America con la Juve per 15 giorni, quindi adesso sto trovando la forma. Ne ho parlato col mister. Ci sto lavorando e resto anche dopo gli allenamenti per recuperare. Il mio idolo è Modric però non ho proprio le sue caratteristiche (ride, ndr)“.
Pellegrini ti ha spiegato che è un bell’ambiente ma ti ha parlato anche del derby?
“(Ride, ndr) Ne sento parlare tantissimo da quando sono arrivato. E’ il derby più bello che c’è in Italia. Uno simile è quello di Genova come calore dei tifosi, ma qui è moltiplicato per 2. Non vedo l’ora di poterlo giocare”.
Articolo a cura di Marco Lanari – Da Formello Michela Catena – Sportpress24.com
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