I timori per la Lazio alla vigilia di questo esordio di campionato agostano a Lecce si sono materializzati in modalità bastonata in testa dal minuto 85 al minuto 87.
La Lazio stava soffrendo maledettamente un Lecce agile, ispirato e spuntato, ma stava vincendo grazie alla solita direttrice Luis Alberto (magata con assist d’esterno) Immobile (zampata da centravanti puro).
Niente da fare purtroppo. L’uno-due leccese ha smaterializzato i tre punti e ha rifatto vivere gli incubi di questa trasferta in cui la Lazio esce perdente per il terzo anno di fila e con il terzo 2-1 consecutivo sempre dopo essere passati in vantaggio.
Ce risemo, cara Lazio, ma stavolta perdere così è davvero inaccettabile come ha giustamente evidenziato Sarri a fine gara. Possibile che questa Lazio sia ricaduta negli stessi errori di sempre? Sembra incredibile, ma è proprio così.
Dopo un discreto primo tempo chiuso in vantaggio e con il piglio della grande squadra, a parte un inizio difficile, ecco il deja vu di una ripresa senza alibi.
Vero che si poteva raddoppiare, e quel miracolo di Falcone su Immobile con traversa allegata fa ancora gridare di rabbia, ma un comportamento così dimesso e passivo come quello visto nel secondo tempo non è giustificabile.
Sarà stata la forma fisica imperfetta, sarà stata la maggiore freschezza leccese, sarà stata la mancanza di cinismo, sarà stata la presunzione di quelli che si sentivano già in tasca la vittoria, ma quello che non avremmo mai voluto vedere purtroppo si è appalesato in tutta la sua bruttezza.
Lazio lunga, senza nerbo e in balia degli avversari
Niente drammi ovviamente, ma questi 3 punti persi già pesano tanto in un campionato come questo e in un calendario impervio come il nostro.
Si doveva arrivare fino in fondo alla vittoria e invece ci si è fermati alla traversa.
Nel calderone bollente va messo anche l’aspetto tattico che ha mostrato una Lazio priva di alternative modulistiche che l’hanno impantanata proprio quando i 3 punti sembravano colti.
Dimenticare in fretta questa falsa partenza è d’obbligo per tutti come è necessario non distruggere quello che di buono c’è stato e quello di ottimo che si dovrà fare. Resta nella mente la caratteristica costituzionale della Lazio, una presunzione che sfocia in una superficialità insostenibile.
Per il Sarri ter sarà durissima togliere questo lato oscuro che sembra davvero connaturato alla sua squadra.
Testa al Genoa e occhio al mercato. A questo punto serve un altro centrocampista di qualità che possa far rifiatare un Luis Alberto che non può cantare e portare la croce sempre.
Per il resto sul fronte nuovi acquisti benino Kamada, volenteroso Isaksen, ingiudicabili Castellanos e Pellegrini.
È andata così, amen e alla prossima. E mai più Lecce…
Foto da Twitter – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com