Clamoroso Lecco: vicina l’esclusione dalla Serie B. Ma c’è una speranza…

Dal sogno del ritorno in Serie B dopo 50 anni all’incubo della doppia retrocessione, questo è quello che rischia il Lecco nelle prossime ore. Il motivo? Lo Stadio.

La società bluceleste, non ha indicato un impianto alternativo al Rigamonti Ceppi entro la scadenza dei termini fissati dal regolamento, ossia entro la mezzanotte di martedì.  L’impianto attuale purtroppo non è a norma e non rispetta i requisiti necessari di capienza per potersi iscrivere alla cadetta. Una situazione che avrebbe potuto essere momentaneamente superata indicando, appunto, uno stadio diverso, per poi procedere ai lavori di ampliamento richiesti per la Serie B.

E dunque la possibilità che il Lecco ci sia in questo momento è ai minimi termini. Con un’aggravante ulteriore, che i blucelesti non sono neppure iscritti alla C, non avendo presentato la domanda. Allo stato attuale, dunque, sono fuori da tutto. All’ultimo si era riusciti a trovare lo stadio di Padova. Il Lecco aveva il consenso del Comune e del Padova calcio, ma non di quello della Questura. Quest’ultimo è arrivato solo ieri ormai fuori tempo. Anche se è l’unico tassello mancante, perché la documentazione economica è tutta in regola. Ci sarà comunque un’azione legale da parte della società bluceleste, ma le incertezze sono davvero moltissime. Persino sulla possibilità di giocare in Serie C e l’incubo serie D si concretizza sempre di più.

Se il tutto dovesse essere confermato la squadra del presidente Paolo Di Nunno sarebbe la prima società della storia del calcio professionistico nazionale ad essere esclusa — e di fatto cancellata dal calcio-Pro — per una mera questione burocratica e non legata a problemi di natura economica.

IL RETROSCENA A FAVORE DEL LECCO

Ma c’è ancora una speranza: l’obbligatoria visita della commissione-stadi della Lega di serie B all’impianto cittadino lecchese, indispensabile per valutarne lo stato a norma (o meno) per la serie B — avvenuta nella mattina di martedì scorso — non si è potuta tenere in presenza del consulente-capo della commissione stessa. Motivo? L’ex arbitro Carlo Longhi era assente per motivi di salute.

Una visita che da ufficiale si è dunque ridotta a ufficiosa. Non solo: proprio perché i termini per l’iscrizione cadevano la sera di martedì scorso e il Lecco era stato promosso sul campo domenica sera (nemmeno 48 ore prima), questa non si è potuta ripetere, prima della scadenza del termine stesso, previsto per la consegna dell’iscrizione. Un particolare non da poco:considerando che, senza una certificazione ufficiale, lo stadio Rigamonti-Ceppi non può essere ancora identificato come non a norma. Un ritardo — in questo caso — dipendente dalla stessa Lega di serie B che potrebbe portare a una proroga per una seconda — e questa volta ufficiale — valutazione dello stadio lariano. Facendo slittare anche la successiva (e conseguente) indicazione di un impianto alternativo. Con tempistiche allungate.

Nel frattempo è stata rigettata la domanda di iscrizione in B del Brescia, in quanto non avente diritto. Il club di Cellino è quello però più interessato all’esito di questa vicenda così come a quella della Reggina, iscritta ma con una situazione economica da valutare. In allerta a questo punto anche il Perugia, retrocesso da terzultimo.

SPERANZA BRESCIA, RABBIA FOGGIA

Spettatrice molto interessata è il Brescia. Il club di Cellino, anche se la la sua domanda di iscrizione in B è stata rigettata, ritiene di essere la prima ad avere il diritto alla riammissione nel caso in cui il Lecco venisse escluso dalla serie B. E il Foggia?

I rossoneri rischiano una seconda beffa. Dopo quella sul campo, infatti, c’è la beffa del regolamento. Quest’ultimo, in tema di riammissioni e ripescaggi parla chiaro: la priorità è data alle prime, e quindi qualora il Lecco non si iscrivesse al campionato, il buco sarebbe colmato dal Brescia, retrocesso dopo aver perso il playout con il Cosenza. Le cose non cambierebbero anche se la Reggina (altra squadra a rischio per l’elevata massa debitoria, il cui futuro dipenderà dal parere della Covisoc) dovesse subire un destino analogo.

In pratica, il Foggia potrebbe ambire al ripescaggio solo se al campionato di Serie B non riuscissero a iscriversi cinque squadre. Una situazione paradossale anche alla luce della norma n.49 delle Noif che stabilisce che dalla serie C debbano salire quattro squadre, le vincitrici dei tre gironi e la vincitrice dei playoff. E che, di fatto, sarebbe disattesa qualora il Brescia prendesse il posto del Lecco. Uno scenario che renderebbe il lungo torneo dei playoff appena conclusosi (e peraltro iniziato in ritardo per la vicenda Siena) alla stregua di una rassegna amichevole d’estate.

Si spiega da sé, pertanto, il rumoroso silenzio del Foggia. Il club rossonero potrebbe anche decidere di presentare un ricorso (le chance di un eventuale accoglimento sono pressoché nulle), ma prima occorre attendere i responsi ufficiali.

Si è invece già mosso il consigliere regionale Joseph Splendido, che ha depositato un nuovo ricorso presso la Figc e l’Aia, sia per segnalare ulteriori episodi ai danni del Foggia durante la finale di ritorno, ma anche per “denunciare la ventilata applicazione di un regolamento sportivo capestro che vanificherebbe, di fatto, l’utilità stessa dello svolgimento dei stessi play off”.

Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com 

One thought on “Clamoroso Lecco: vicina l’esclusione dalla Serie B. Ma c’è una speranza…

Comments are closed.

Translate »