La Roma perde la finale di Europa League a Budapest ai calci di rigore contro un grande Siviglia che non sbaglia e si porta a casa il settimo trofeo europeo.
Dopo l’illusione del gol di Dybala, arriva il pareggio su autogol di Mancini. Minuti e partita interminabile, poi l’epilogo ai calci ai rigore, grazie agli errori di Ibanez e dello stesso Mancini.
Si infrange cosi il sogno degli oltre 16000 tifosi giallorossi presenti al Puskas Arena e dei 60000 che invece hanno seguito il match sugli spalti dello Stadio Olimpico davanti ai maxischermi.
Un sogno che, anche se nessuno lo ha mai dichiarato, doveva essere la ribalta in una stagione completamente fallimentare.
In Campionato i Giallorossi non hanno mai brillato perdendo i due derby contro la Lazio e soprattutto perdendo punti con squadre cosi dette ‘piccole’.
Dopo la vittoria di Conference League dell’anno scorso contro il Feyenoord, la società capitolina si è fatta trasportare dall’entusiasmo dei tifosi, della stampa e della piazza, ma non ha fatto i conti con la dura realtà.
Per un anno intero, l’intero ambiente giallorosso è stato ‘vittima’ del raggiro, quasi perfetto, del proprio allenatore Josè Mourinho che tutto ha fatto tranne che una disamina dei propri limiti.
Conferenze stampa volte a battute, critiche verso arbitri, colleghi e giocatori. Atteggiamenti discutibili verso chi gli ha sempre fatto vedere che le cose non erano cosi come venivano raccontate…e un epilogo che era solo questione di tempo.
Lo Special One perde la sua prima finale, ma lo fa nel peggiore dei modi, chiudendo il suo rapporto con i giallorossi davanti a milioni di spettatori, con il solito modo di fare da chi non accetta di essere sconfitto.
Le dichiarazioni post-gara incalzate anche da giornalisti non certo felici per la sconfitta contro il Siviglia, fanno di Mourinho un allenatore alle corde nel mondo del calcio, un calcio che si sta evolvendo in tecniche e modi di fare, un calcio sempre più lontano dalle politiche del tecnico portoghese.
LA SOLITA SCENEGGIATA DI MOURINHO
Ieri sera è andata di scena l’ennesima pantomima nei confronti dell’arbitro, non solo durante la partita ma soprattutto al termine della stessa.
“Usciamo di qua con la Coppa o morti dicevo. Siamo morti di stanchezza fisica e mentale e pensiamo che sia ingiusto per i tanti episodi – ha spiegato a fine partita -. Arriviamo stanchi morti e orgogliosi. Si può perdere una partita di calcio ma mai la dignità. Ho vinto cinque finali europee ed ho perso questa ma torno a casa più orgoglioso che mai”.
“Con pianto o senza, la verità è che siamo tutti tristissimi, arrivano a casa morti di stanchezza e morti perché sentiamo che è ingiusto. Grande partita, grande finale, con un arbitro che sembrava spagnolo. Tantissimi gialli, Lamela doveva prendere il secondo giallo e invece poi ha calciato il rigore”.
Poi sotto il tunnel l’epilogo nei confronti di Taylor incrociato all’uscita : “Fucking disgrace”. Una frase che non piacerà certo alla UEFA…
Per non parlare poi anche della frecciata diretta ai Friedkin in relazione al mercato fatto e al suo futuro :
“Futuro? Vado in vacanza lunedì, se fino a lunedì abbiamo tempo di parlare sì. Altrimenti vado in vacanza e si vedrà. Però con questi ragazzi, io devo lottare per loro e lottare per loro è anche non dirti obiettivamente che rimango. Sono un uomo serio, ho detto alla società mesi fa che se mi chiamava qualche squadra avrei parlato prima con loro. Ho parlato con loro a dicembre quando c’era la situazione del Portogallo, da allora non c’è stato più niente. Ho un altro anno di contratto con la Roma, la situazione è questa”.
ROMA-JOSE’ ADDIO
Insomma, un film già visto che però questa volta è ai titoli di coda. Impossibile proseguire un rapporto dopo quello che è stato detto in mondovisione.
Doveva essere l’anno della riscossa, l’anno vincente, ma la realtà è che è stato un anno fallimentare.
Un allenatore da 7mln di euro l’anno che doveva riportare la Roma sul tetto d’Italia e d’Europa, vedrà salutare Trigoria con una semplice coppa da settimo posto che neanche il suo stipendio è riuscita a pagare.
Foto da Twitter – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com