All’ATP di Roma la finale sarà Ruud-Medvedev. Il danese recupera un set di svantaggio al norvegese imponendo il suo tennis di pressione e sbarcando per la prima volta in finale agli Internazionali BNL d’Italia, dove attende il vincente di Medvedev/Tsitsipas appena terminata col russo vincente.
CAPOLAVORO DI RUUD ALL’ATP DI ROMA
Ruud aveva condotto la prima parte del match, velocissimo nella copertura del campo e molto intenso nello scambio, portando il rivale a giocare in posizioni scomode e provocandone gli errori. È balzato anche avanti di un break nel secondo set, fino al 4-2, dove ha avuto un primo calo nell’intensità e nella precisione del suo pressing che gli è stato fatale. Lì si è decisa la partita: Rune ha alzato il livello, con grande coraggio si è preso rischi, ha recuperato lo svantaggio e ha annullato da campione due palle break sul 4 pari (una con un diritto che ha pizzicato la riga) che avrebbero mandato Ruud a servire per il match. Una scossa che ha fatto esplodere il tennis del danese, diventato sempre più efficace e potente, mentre il norvegese ha accusato il colpo, perdendo campo e commettendo troppi errori. Il match è girato totalmente dalla parte di Holger, bravo a capitalizzare il momento, vincere il secondo parziale e prendere il largo, sino al 6-2 conclusivo.
Le Dichiarazioni
“Non avevo niente da perdere nel secondo set, quindi mi sono detto di giocare liberamente e godermelo perché pensavo che sarebbe stato il mio ultimo set qui”, afferma un sorridente Holger nell’intervista a caldo in campo. “Mi sono detto di giocare in modo aggressivo e divertirmi e l’ho fatto e quella è stata la chiave per girare il match. È incredibile aver battuto avversari come Djokovic e Ruud, sto disputando un grande torneo. Sono riuscito a crescere nella seconda parte del match e da lì in avanti ho giocato davvero bene, sono felice”.
MEDVEDEV RAGGIUNGE RUUD
Daniil Medvedev ha sconfitto Stefanos Tsitsipas e raggiunto la prima finale in un Masters 1000 sulla terra rossa. Sfiderà Holger Rune.
La pioggia si rende protagonista già prima dell’inizio del match, ritardato dal giudice Mohamed Lahyani a causa della scivolosità delle linee che non garantiscono la sicurezza dei giocatori. Finalmente si parte e Medvedev mette subito le cose in chiaro, rimontando da 0-30 e strappando il servizio a Tsitsipas in apertura grazie ad un vincente di diritto su una seconda del greco.
La gara di Medvedev all’ATP di Roma
A 34 minuti dall’avvio il giudice svedese di origini egiziane comunica la sospensione dell’incontro, subito dopo aver visto il tennista di Atene riportare il punteggio in parità sul 4-4 infilando con un gran diritto il russo che non manca di far notare a Lahyani il suo disappunto per la decisione sulle condizioni di gioco presa, a suo giudizio, troppo tardi. Si riparte dopo quasi tre ore, si gioca un game poi torna a piovere.
Alla ripresa, e serve un’altra ora abbondante, Medvedev aumenta la profondità sulla diagonale del rovescio. Tsitsipas, convinto di non poter far altro che tirare a tutto braccio per sfondare, subisce un decisivo break nell’undicesimo game da 40-0, con tanto di doppio fallo sulla palla break, poi si rivolge verso sua madre e non appare proprio soddisfatto. Medvedev va a servire per il set sul 6-5, e chiude alla seconda occasione.
Una gara superba
Il russo, in campo come atleta neutrale, vince il primo set sulla terra contro un Top 10 da Barcellona 2019. E’ centrato, sicuro negli spostamenti anche in scivolata, efficace con servizio e risposta. Tsitsipas, che pure avrebbe più tempo sulla terra rossa, ha finito per arretrare. E nonostante i 13 vincenti a 7, ha pagato i 18 gratuiti a 11 e i soli dodici punti vinti negli scambi da fondo contro i 21 di Medvedev.
Tsitsipas in difficoltà
L’ex numero 1 del mondo parte meglio anche nel secondo. Tsitsipas vince un punto in risposta nei primi quattro game, ma dall’1-3 cambia la partita. Medvedev sbaglia di più, il gredo recupera il break di svantaggio e dalle tribune parte un coro “Tsi-tsi-pas! Tsi-tsi-pas!”. Il greco adesso vince gli scambi giocati sulla diagonale sinistra, e tatticamente inizia ancora un’altra partita. Medvedev, che ha gsti faticosi e movimenti attorcigliati, perde profondità. Fatica a risalire il campo, mentre Tsitsipas verticalizza con maggiore frequenza e crescente convinzione.
Ma un nastro, che avrebbe soddisfatto Woody Allen (ogni riferimento a Match Point è puramente voluto), sposta per l’ultima volta gli equilibri della partita. La deviazione frena lo smash di Tsitsipas, infilato da un passante lungolinea altrimenti impossibile. Medvedev piazza così il break che lo porta a servire per il match. E da qui verso la vittoria.
Articolo a cura di Michela Catena-Sportpress.com