L’AEK Atene ha vinto uno dei più entusiasmanti campionati greci degli ultimi anni e gran parte del merito va dato senz’altro al condottiero che sta in panchina, Matías Almeyda.
Un trionfo divenuto ufficiale all’ultima giornata del gironcino finale tra le sei migliori classificate della stagione regolare, e grazie a un 4-0 al Volos utile per tenere definitivamente a distanza il Panathinaikos secondo.
Prima degli ultimi 90 minuti di campionato, l’AEK aveva 80 punti e il Pana 77.
Mentre i gialloneri strapazzavano il Volos sotto il peso di quattro reti (a segno Zuber e Gacinovic nel primo tempo, Pineda e Szymanski nel secondo), la diretta concorrente per il titolo vedeva sfumare qualsiasi possibilità di rimonta con un 1-1 interno contro l’Aris Salonicco.
AEK ATENE CAMPIONE, MERITO TARGATO ALMEYDA
Il merito è principalmente di Matias Almeyda, 50 anni. Vecchia conoscenza della Serie A, ex centrocampista di Lazio, Parma, Inter e Brescia.
Un anno fa decideva di intraprendere la prima avventura europea in panchina, dopo aver allenato in Argentina, Messico ed MLS; un anno dopo è già campione nazionale.
LA CARRIERA
Nel 2011 si ritira da giocatore del River Plate e subentra come primo allenatore in un momento difficile per i Millonarios, retrocessi per la prima volta in 110 anni di storia.
Centra la promozione che gli consegnerà il premio come allenatore dell’anno in Primera B. Bis che accade anche con il Banfield.
L’ottima esperienza con il Guadalajara – vincendo tra l’altro la CONCACAF Champions League 2018 – precede quella con i San Jose Earthquakes in MLS, prima dell’approdo in Grecia.
Alla sua prima stagione in Europa, l’allievo di Marcelo Bielsa ha conquistato società, tifosi e stampa.
El Pelado schiera quasi sempre i suoi con una sorta di 4-4-2 (quasi a rombo) con la linea difensiva abbastanza alta, in cui l’intensità e il pressing a uomo sono i dogmi principali.
Le giocate pericolose dopo aver rubato palla sono sempre abbastanza regolari e fruttuose.
Capocannoniere l’attaccante di Trinidad&Tobago Levi Garcia, protagonisti importantissimi sono stati l’ex Eintracht Gacinovic, il messicano Pinedo, il fratello del fiorentino Amrabat e lo svizzero Zuber.
Per l’AEK è il 13esimo titolo nazionale, per Almeyda potrebbe essere il primo di tanti e chissà, magari un ritorno in Italia dove ancora è ricordato con ammirazione e tanto amore.
Articolo a cura della Redazione di Sportpress24.com