Missione compiuta del Frosinone di Fabio Grosso, protagonisti del salto di categoria a distanza di quattro anni dall’ultima volta. È durata fino all’alba la festa dei tifosi del Frosinone per il ritorno in Serie A, conquistata ieri battendo per 3-1 la Reggina. Dopo essersi riversati sul prato dello stadio Benito Stirpe, i sostenitori canarini hanno invaso le strade dando vita a cortei e cori per la terza conquista della massima serie calcistica.
I DIRITTI E I NUMERI DEL FROSINONE IN SERIE A
Per quanto riguarda i diritti televisivi, la promozione in Serie A vale – secondo quanto riportato da Calcio e Finanza – come minimo 26 milioni di euro considerando la parte distribuita in maniera equa tra i 20 club e le quote singole suddivise in base a una serie di parametri (tra questi la classifica e i punti ottenuti nell’ultimo campionato, i risultati ottenuti negli ultimi 5 campionati, l’audience televisiva e il numero di spettatori paganti per le partite casalinghe). A queste somme va aggiunto anche il cosiddetto “paracadute”, ovvero la somma prevista in caso di retrocessione: si oscilla tra un minimo di 10 milioni in caso di ritorno immediato in Serie B e un massimo di 25 milioni che scattano dopo una permanenza di almeno tre anni nel massimo campionato negli ultimi quattro anni.
IL PRESIDENTE ASSENTE PER LUTTO
Alla partita non era presente, per la prima volta, il presidente Maurizio Stirpe, in segno di lutto per la morte del fratello Curzio, stroncato in settimana da un malore. A lui e alla famiglia il sindaco ha rivolto “un grande ringraziamento. La famiglia Stirpe ha infuso la propria visione e i propri valori in questa grande avventura calcistica che è stata in grado di sviluppare una vera cultura di riscatto e valorizzazione del territorio partendo dallo sport”. Ha voluto comunque aggiungere : “per me resta con noi, ha costruito questo giocattolino con noi, ma chiaramente dobbiamo sederci intorno a un tavolo per parlare: il presidente, dopo il lutto familiare, non sta passando un buon momento, quindi aspettiamo, ma i presupposti per continuare con Fabio ci sono tutti. Lo conosco da una vita, Grosso, da quando giocava, è una persona meravigliosa, leale e, seppur timido, sa trasmettere tanto alle persone“.
Conclude poi: “Non era programmato di andare in Serie A questo anno, abbiamo anticipato i tempi sul nostro percorso, ripeto che è stato bravo il mister e con lui anche i ragazzi, perché si è creata la giusta alchimia che ha poi portato a questi frutti”.
Foto Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Orazio Bellinghieri – Sportpress24.com