Ieri sera nel corso della trasmissione “Cuore di Lazio” è intervenuto il presidente della Commissione Antidoping della FIGC e grande tifoso biancoceleste, il dott. Pino Capua. Diversi gli argomenti trattati. Di seguito le sue parole:
Qualche ora fa l’ex calciatore biancoceleste Lucas Leiva ha dovuto dire addio al calcio per problemi cardiaci. Cosa ha apprezzato di più di Leiva?
“Intanto è stata una grande perdita per la Lazio e sarà una grande perdita per il calcio. Io non so quali siano le motivazioni mediche per le quali lui ha dovuto fermare la sua attività credo per motivi cardiaci. E’ stata riscontrata una malformazione, non so bene dire cosa. Però Lucas Leiva era importante, sarebbe stato importantissimo in questa Lazio ed in questo momento perché lui ha sostenuto veramente per 5 anni un centrocampo che era di qualità e di livello importante. Gestito da Simone Inzaghi, secondo me, in maniera assolutamente utile per quanto poteva essere, appunto, utile alle sorti della squadra. Lucas Leiva è stato un campione che ha vestito la maglia biancoceleste e noi lo dobbiamo salutare affettuosamente e ringraziandolo per quello che ci ha dato“.
Ultimamente Immobile si sta fermando spesso per infortunio, secondo lei è molto sfortunato o è stato commesso qualche errore?
“Per quanto riguarda Immobile penso che si tratti di una situazione assolutamente negativa dal punto di vista della fortuna. Lui è stato molto sfortunato. Ha avuto una serie di infortuni che hanno riguardato più parti delle sue gambe, nel senso che: lui non si è fatto male sempre nello stesso punto ed in tal caso si sarebbe potuto ragionare su un possibile errore per quanto riguarda la riabilitazione oppure per la ripresa. Lui ha avuto più parti lesionate però ovviamente tutte sulle gambe, sopratutto sui flessori, diciamo sulla parte posteriore della coscia. Credo che il suo modo di giocare, la sua grande intensità, la sua grande voglia di fare bene durante tutta la partita può averlo penalizzato.
Diciamo anche che comunque Ciro ha 32 (quasi 33 anni) e quindi sta entrando nel periodo di flessione fisica anche se adesso l’età è cambiata un po’ per quanto riguarda il rendimento degli atleti che possono andare avanti ancora per tanti anni perché è cambiato un po’ la gestione della gioventù per quanto riguarda i calciatori. Nel senso che: una volta un giocatore a 33 anni sembrava essere a fine carriera adesso, secondo me, Ciro Immobile davanti a sé può fare ancora 4/5 anni a buoni livelli. E’ chiaro però che lo stress, l’intensità, le partite continuative e il modo con cui gioca hanno fatto sì che i suoi muscoli ad un certo punto lo hanno costretto a fermarsi. Io sono convinto che se lui farà un giusto periodo di riposo e di ripresa fisica dal punto di vista fisioterapico lo troveremo come sempre è sempre stato il nostro condottiero”.
Potrebbe farcela per uno spezzone al derby? O ormai il discorso è rimandato direttamente a dopo la sosta?
“Non so a che punta sta, se oggi si è allenato o no. Io credo che lo spezzone non sia da Ciro Immobile. Ciro deve stare all’interno della squadra, deve comandarla con la fascia da capitano dall’inizio della partita e mi auguro che, per come andranno le cose al derby, Sarri non abbia bisogno di farlo entrare”.
Rispetto alle altre squadre, in casa Lazio, ci sono stati meno infortuni di carattere muscolare. Come considera in generale la gestione dello staff medico biancoceleste?
“Assolutamente. La struttura medica della Lazio è di altissimo livello. C’è un’eccellenza all’intento di Formello per quanto riguarda le attrezzature e la professionalità dei medici, quindi io credo che su questo non si possa assolutamente fare alcun tipo di appunto. Gli infortuni purtroppo avvengono in tutte le squadre ed in tutte le squadre ci possono essere momenti in cui alcuni degli atleti non possono essere a disposizione. Il campionato è lungo e particolarmente faticoso. Però per quanto riguarda la Lazio, io credo che sia gestita molto bene dal punto di vista medico”.
Da medico quindi consiglierebbe a Ciro Immobile di non rischiare qualche minuto al derby visto che poi c’è la sosta e quindi altri 15 gg che gli permetterebbero di recuperare la piena forma muscolare?
“Come ho detto prima io non so a che punto sia la sua situazione inerente l’infortunio, se è guarito, se è solo in fase di ripresa di allenamento e quindi ha finito la riabilitazione e sta riprendendo la sua forza fisica. Sta ricominciando a correre? E allora siamo lontani e quindi, visto che non credo che valga la pena rischiarlo ulteriormente, dopo rischi di perderlo per chissà quanto tempo. Io penso che sia giusto che Ciro Immobile si sieda tranquillamente in panchina senza gli scarpini però, stare vicino ai compagni ma senza gli scarpini, senza entrare in campo”.
Spesso però sentiamo che i giocatori per prendere condizione hanno bisogno di giocare i continuazione però questo giocare in continuazione vediamo che può provocare infortuni:
“No sul fatto di giocare in continuazione io non sono d’accordo. Nel senso che dal punto di vista del rendimento il giocatore sì deve essere abituato a giocare, avere minuti nelle gambe e l’abitudine alla partita agonistica, però c’è da dire anche un’altra cosa: che dal punto di vista della preparazioni atletica e quindi del rendimento conta anche l’allenamento. Cioè: la partita è una cosa, l’allenamento è un’altra ma è fondamentale e propedeutico per chi deve fare la partita. Se non c’è efficiente tempo per fare allenamento allora diventa rischioso.
Purtroppo i tempi ristretti che ci sono stati fino a ieri, dove si giocava ogni 3 giorni, non hanno permesso di fare l’allenamento giusto. Invece l’allenamento fa parte di tutto quello che è la settimana del calciatore. E aggiungo che anche il riposo fa parte della preparazione atletica perché: dopo l’allenamento è necessario dare il giusto riposo sia fisico che mentale agli atleti. Ora che si sarà una competizione sola Sarri sarà in grado di gestire molto meglio tutte queste esigenze“.
L’allenamento quindi diventa in qualche modo un preservare gli infortuni:
“Assolutamente corretto, l’allenamento è fondamentale. Siamo arrivati negli ultimi anni addirittura agli allenamenti differenziati er alcuni tipi di atleti con delle strutture fisiche particolari o, addirittura allenamenti diversi per i difensori, per i centrocampisti e per gli attaccanti. Si è molto raffinata adesso la gestione degli allenatori e dei preparatori atletici soprattuto. Quindi è chiaro che l’allenamento meglio è fatto e meglio c’è la possibilità di fare rendere il fisico dell’atleta al meglio“.
Ma gli allenamenti di oggi, rispetto ad anni fa, sono più portati al limite dello sforzo? Oppure siamo ancora all’interno di una soglia accettabile?
“E’ migliorata la tecnica, sono migliorati i sistemi, vengono fatti dei controlli durante la settimana su alcuni parametri che hanno i calciatori (con prelievi di sangue, con misurazioni sul campo, etc.). E’ migliorata molto la qualità del lavoro che viene fatto dal preparatore atletico ma non è mai portato al limite e non è mai a rischio. Qualora ci fossero queste ritorsioni parleremo di situazioni non professionali. Oggi gli staff delle squadre professionistiche (Serei A, B, etc.) hanno al loro interno persone che hanno una preparazione notevolissima proprio per far rendere al meglio i propri atleti“.
La gestione del recupero di Immobile è stata sbagliata?
“Non te lo so dire, forse c’è stata grande volontà di Ciro di riprendere il prima possibile e magari in certi momenti sia stato assecondato quando, forse, non era al 100%. Però parlare di errore in un contesto del genere francamente non me la sento“.
Oggi i calciatori, quando ricevono un fallo, sono più tragici rispetto al passato?
“No penso che sono stati sempre tragici. Sopratutto quando i falli non sono falli gravi. Quando il giocatore si fa male sul serio si capisce subito, quando è vero il danno che ha subito. Oggi sono come una volta, semplicemente li vediamo meglio perché non sono più solamente 2 le telecamere ma sono 22“.
Negli infortuni incide lo stress mentale di giocare ogni 3/4 gg? Se si, in che misura?
“Incide tanto. Sopratutto quando le partite sono a breve scadenza. Lo stress mentale purtroppo indice anche perché poi lo porti in campo e cambiano i gesti atletici e a volte non sono perfettamente armoni come dovrebbero essere. Perché i giocatori sanno che, a distanza di pochi giorni dalla partita precedente, sono più a rischio rispetto ad un altro momento“.
Spesso, quando si parla di lesione di primo grado, c’è molta imprecisione sui tempi di recupero. C’è chi dice 15 giorni, chi tende a esagerare parlando di un mese. Ci può quantificare i tempi veri di recupero?
“15 giorni è poco. Intanto la lesione muscolare non è mai la stessa e non è mai lo stesso muscolo ad infortunarsi. Quindi vanno fatte delle valutazioni importanti a seconda della zona dove si è creata la lezione. Dipende anche dall’estensione della lesione e dalla sofferenza e dalla limitazione funzionale che ha l’atleta. Oggi comunque abbiamo dei sistemi, rispetto al passato, molto più sofisticati e quindi per valutare l’eventuale lezione muscolare si fanno: prima l’ecografia e poi la risonanza magnetica, cosa che in passato non era così disponibile per i giocatori. Quindi al valutazione si può fare su dati strumentali molto precisi. Io credo che la lesione di primo grado alias stiramento prima di 3 settimane il giocatore non può essere messo in campo. Ci vogliono almeno 3 settimane.
Poi c’è il 2° grado è uno stiramento maggiore, quasi uno strappo. Poi c’è il 3° grado che è una rottura vera e propria del muscolo. Sono tutte situazioni diverse una dall’altra e l’atleta è diverso l’uno dal l’altro, non è sempre quantificabile in maniera matematica e precisa“.
Molti allenatori si lamentano del fatto che si gioca ogni 3 gg. Ma in altri sport come per es. il Basket è la regola. Si esagera o essendo sport diversi hanno esigenze diverse?
“Sono diversi i tipi di movimenti e di stress. Io per es. anni fa ho fatto il medico della pallavolo di Serie A con l’ M. Roma Volley: ecco i giocatori di pallavolo non corrono. Fanno solo attività in palestra, in acqua, potenziamento muscolare ma non corrono. Quindi è totalmente diverso il tipo di allenamento. Nel Basket si corre sì però non è lo stesso tipo di sforzo fisico che si fa nel calcio”.
Entrando in clima derby: il primo derby vissuto o quello più impresso? E come andò?
“Ma impressi ne ho tanti. Il primo mi viene in mente uno di quando ancora non c’era Giorgio Chinaglia nella Lazio e se non ricordo male finì in pareggio sotto la pioggia ed io ero in Tribuna Tevere non numerata con l’ombrello“.
Il derby:
“Il derby è comunque una partita con tutte le possibilità. Tutto quello che può succedere…succede nel derby. In un momento dove la Roma si è ripresa dal punto di vista mentale con il passaggio del turno in Europa League e la Lazio, invece, ha fatto la pessima partita in Olanda. Anche se la Roma pochi giorni prima ha perso in casa col Sassuolo quindi la Roma è anche questo. La Lazio non lo so perché ci ha fatto vedere delle cose magnifiche e delle cose pessime in tante altre partite”.
Come finirà?
“Fare una previsione in questo momento per domenica è difficile. Oltre tutto la Lazio ha una situazione in cui manca Immobile e Milinkovic. Nel senso che il serbo è diverso da quello che conoscevamo. Credo per via dei problemi di salute da cui sta lentamente recuperando ma la verità non la conosco. Sicuramente non è il Milinkovic che abbiamo sempre amato e che spesso ha condotto la squadra alle vittorie. Calcolando che, mancando Ciro è lui adesso il capitano. Speriamo che domenica la fascia di capitano lo carichi al punto da farlo ritornare quello che è“.
Vede un miglioramento della Lazio di Sarri rispetto all’anno scorso?
“Non molto, la squadra mi sembra sempre la stessa e con le stesse caratteristiche nel bene e nel male. Sarri sta facendo comunque bene, spesso la squadra gioca un bellissimo calcio e quindi vale la pena vederla. In altri momenti diventa stucchevole, diventa noiosa addirittura. Io non so se è questo il gioco di Sarri, se sì bisogna farlo cambiare perché non si arriva da nessuna parte. C’è da dire però che la Lazio sta in una posizione di classifica invidiabile. Quindi a prescindere dai giudizi che possiamo dare noi e dai commenti più o meno critica, la Lazio è terza e ha la possibilità domenica di staccare la Roma ed mettersi ancora di più la posizione che le da la qualificazione in Champions“.
La difesa però rispetto all’anno scorso ha fatto un netto passo avanti:
“Sì! La difesa è importantissima. Secondo me, Casale e Romagnoli saranno i futuro difensori della nazionale. Hanno fatto partite straordinarie e sono dei giocatori che, secondo me, hanno anche grande margini di crescita. Però manca Immobile, manca Leiva, il centrocampo ancora a volte soffre nonostante io ami Cataldi…però nello stesso tempo diventa complicato andare avanti senza una giusta rosa che ti metta nelle condizioni di combattere ad armi pari con tutti quanti”.
Vecino ti soddisfa?
“Ha fatto quel gol con il Napoli, ci deve soddisfare per forza. Purtroppo domenica non c’è per squalifica, è chiaro che è un’assenza improntate. A Napoli l’ha vinta lui, oltre ad essere stata brava la Lazio a fare una straordinaria dal punto di vista tattico e tecnica. Ma Vecino ha fatto un gol stupendo, e mancherà tanto domenica. Però nello stesso tempo Vecino non è mai partito titolare nella prima fase del campionato. E’ sempre stato un giocatore aggiunto che è stato spesso in sostituzione di Cataldi o di un altro centrocampista. Alla fine la Lazio, secondo me, è in grado di poterne fare a meno“.
Da laziale, come si prepara al derby?
“(ride, ndr) Io purtroppo o per fortuna vado allo stadio in servizio perché sono il Presidente dell’antidoping e quindi sono sempre in servizio permanente ed effettivo. E quindi non ho sciarpe, cappellini bandiere, la mia lazialità la tengo dentro al cuore anche se tutti sanno quali sono i miei colori preferiti. Come mi preparo? Male. Perché io fino a 3 anni fa non ci andavo più al derby, ho ripreso ad andarci perché mi ha convinto Simone Inzaghi. Prima non andavo perché avevo proprio difficoltà a sopportare una partita del genere. Quindi immaginate come la preparo (ride, ndr)“.
Foto da twitter – Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com