Un segnale nel calcio è fondamentale, quello di riconoscere i talenti. Sono gli osservatori che scoprono piccoli e grandi talenti, pensiamo a Gift Emmanuel Orban scoperto da un paio di anni e ora uno dei più giocatori più interessanti. Ha siglato la tripletta più veloce della storia dell’Europa League. Un giocatore del Gent preso a 3,3 milioni di euro dal club norvegese. Ma gli esempi sono tanti e alcuni non del tutto positivi perchè capita spesso anche di farsi abbagliare da risultati momentanei. Le squadre italiane in particolare, spesso hanno puntato su alcuni giocatori che poi non hanno dato il massimo rispetto all’aspettativa generale deludendo non solo la società stessa, ma anche le tifoseria. Ormai infatti l’Italia non è più considerata la prima scelta di un giocatore oggi le cose sembrano completamente diverse.
Perdere il giusto segnale significa perdere un talento
Perdere il segnale e non saper riconoscere un vero talento, oggi è un problema comune, soprattutto nelle società di calcio italiane. Un tempo i giocatori brasiliani ed argentini sceglievano proprio l’Italia come prima destinazione. Oggi la prima scelta ovviamente ricade sulla Premier League o nelle terre del flamenco: la Spagna. La verità è che per l’Italia trovare talenti è in alcuni momenti faticoso viste le competitor dove troviamo dei veri top. Troppo alta la differenza con la Liga e la Premier. Un esempio di squadra da guardare in realtà c’è ed è proprio il Napoli. Ha giocatori extracomunitari e sarebbe importante aprire le frontiere calcisticamente parlando. Victor Osimhen, Kvicha Kvaratskhelia, Kim Min-Jae tutti quanti dei veri talenti scoperti con quel briciolo di furbizia in più. Infatti il Napoli è una squadra che ormai è sotto gli occhi di tutti e non fa altro che farci capire la giusta prospettiva per portare benefici sia alle società, che ai giocatori e ovviamente ai tifosi.
Articolo a cura di Beatrice Bezzi – Sportpress24.com