Nulla da eccepire sul verdetto dell’ottavo di finale di Conference League tra AZ Alkmaar e Lazio.
Passano, facilmente, i baldi giovanotti olandesi su una Lazio versione europea, e quindi abulica e senza nerbo.
CONFERENCE LEAGUE SNOBBATA
Peccato, perché la coppa europea di serie C poteva essere un buon obiettivo per i biancazzurri sarriani, ma l’allergia dell’allenatore toscano alle Coppe ormai è conclamata.
Con questa sono 4 su 4 le eliminazioni nel biennio di Sarri (2 in coppa Italia ai quarti di finale, 1 in Europa League ai sedicesimi, 1 in Conference League agli ottavi), un bilancio davvero misero per una società importante come la Lazio.
Evidentemente Sarri preferisce giocare una sola competizione stagionale per allenare meglio i propri giocatori, ma così si fanno perdere tanti soldi alla società, oltre ad un prestigio europeo ormai sotto i tacchetti.
DELUSIONE LAZIO IN EUROPA
Lazio unica squadra italiana eliminata in Europa, e non è certo un record di cui vantarsi. Inutile ripercorrere le fasi della gara in Olanda.
Lazio non pervenuta, stanca e sciatta, forse con la mente già al derby, e nemmeno svegliata dallo 0-1 di Felipe Anderson che sembrava aprire scenari interessanti.
Non c’è mai stata gara perché gli olandesi hanno imperversato come un maremoto e il 2-1 finale non rispecchia la differenza di valori, di grinta e di attaccamento alla maglia visti in campo.
SARRI, PERCHE’?
La tranquillità di Sarri a fine gara nel commentare questa prova imbarazzante forse fa ancora più male dell’eliminazione.
Al mister e alla squadra tutta rimane solo il dovere di arrivare tra le prime quattro in campionato. E sinceramente non vorremmo più ascoltare scuse e giustificazioni o pseudo argomentazioni (rosa corta, budget limitato, avversarie corazzate, settore giovanile, ecc. ecc.).
Dopo la sconcertante prova di Alkmaar (bella squadra quella olandese, può vincerla questa coppetta…) il tempo delle parole è davvero finito. Come questo articolo.
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com