Lazio, c’era una volta il gol

Niente secondo posto (per quello che può contare in una classifica Champions cortissima come i capelli di Sarri..) per una Lazio che esce da Bologna con un punticino e con l’ennesimo clean sheet stagionale che la pone tra le migliori squadre europee a livello difensivo.

Lo 0-0 in terra bolognese lascia un po’ di rammarico, ma non bisogna dimenticare che i rossoblu dello stratega Motta hanno sfiorato il colpo grosso, vedi il palo di Ferguson ed i tiri quasi gol di un ottimo Barrow.

Quello che preoccupa dei biancazzurri sarriani è la scarsa produzione offensiva, poche occasioni e zero gol. Ok, l’assenza di Immobile è pesante, ma dal fronte offensivo laziale qualcosa in più si può e si deve attendere.

MILINKOVIC

Alcuni big non sono nel miglior momento stagionale, leggi Milinkovic, ma non è una scusante valida.

Sembra una Lazio troppo scolastica e didascalica dal punto di vista tattico tanto da far dire che partite difficili come quelle di Bologna non si schioderebbero mai nemmeno se durassero un giorno..

Forse in certi casi bisognerebbe semplificare il gioco tentando anche variabili, tipo tirare di più in porta senza voler entrare con la palla in rete a tutti i costi.

SARRI E LA SUA LAZIO

Ma tutto questo è competenza di Sarri che avrà modo di risolvere il problema.

Alla fine rimane il punto, tutto sommato buono considerato che si poteva anche perdere, e l’idea di una Lazio granitica sì, ma poco pungente in attacco (8 gol segnati nelle ultime 11 gare sono una miseria per una squadra offensiva come la Lazio).

Come detto la classifica è talmente raggrumata dal secondo al sesto posto che non ha senso emettere sentenze apodittiche.

In attesa del ritorno in Olanda per l’accesso ai quarti di Conference e del derby tutto è da giocare. E allora giochiamo…

Foto Ss Lazio – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com

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